Nel documentario su Marquez emerge il lato umano del campione, che dopo l’infortunio di Jerez nel 2020 ha vissuto un momento davvero delicato.
Per settimane si è parlato solo di Ducati e Pecco Bagnaia, che in MotoGP quest’anno hanno portato a casa un risultato storico, visto che un binomio tutto italiano non dominava nella classe regina dai tempi di MV Agusta e Giacomo Agostini. In realtà però i maligni nelle ultime stagioni, che hanno visto trionfare anche Joan Mir e Fabio Quartararo, hanno tirato in ballo un altro pilota. O per meglio dire la sua “assenza”, quel Marc Marquez che da due anni lotta con i postumi dell’infortunio al braccio destro rimediato a Jerez e che forse solo ora comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. C’è infatti chi ha messo in dubbio quei successi dicendo “Con un Marquez al 100% il vincitore sarebbe stato ancora lui“, o semplicemente che è ancora lui il migliore, vedi le ultime parole di Jorge Lorenzo.
I dubbi sul futuro di Marc erano davvero tanti, ma la quarta operazione sembra aver restituito il sorriso al campione di Cervera, che è tornato finalmente ad avere sensazioni positive in moto e non più dolore come in precedenza. In un documentario su DAZN, ha confessato di aver vissuto un momento drammatico, ma ora è impegnato solo a tornare a vivere una stagione normale, senza più problemi di sorta, nella quale provare a rivivere sensazioni che non si dimenticano, come quelle di un successo, ma anche quelle di lottare per un Mondiale.
In attesa del 2023, le confidenze fatte da Marquez e dalla sua famiglia e dal suo entourage fanno intendere che davvero il prossimo anno sarà quello di una rinascita per il campione spagnolo. A breve sui nostri schermi ci sarà una serie tutta dedicata a lui e al suo momento più difficile, dal quale emerge un Marquez inedito, visto dai familiari ma anche da chi ci lavora ogni giorno.
Tra i nomi che sicuramente spiccano nel gruppo di lavoro del talento iberico c’è Santi Hernandez, storico caposquadra, che ha annunciato un altro approccio ai Gran Premi per Marc Marquez dopo l’infortunio, ma anche che alla fine rimane sempre lo stesso: “Marc si è sempre comportato allo stesso modo con me, con la stessa sicurezza nel raccontarmi le cose in momenti molto difficili e, per me, questo non è cambiato“. Mentre Jordi Castellá, il meccanico di Marc, ha ricordato quei giorni in cui lo spettro del suo ritiro aleggiava nel box Repsol Honda: “Non so se fosse vero nella sua testa come per noi ma dava la sensazione che fosse arrivata la fine“.
Anche l’altro meccanico, Javier Ortiz, è intervenuto in merito e non ha potuto altro che elogiare lo spirito di Marc e “la sua capacità mentale di andare sempre avanti, mai indietro, non finisce mai di stupirci. Non ha mai gettato la spugna e non credo che lo farà mai“. Mentre il capo meccanico Carlos Linan ha ribadito: “È arrivato a un punto in cui ha visto che stava arrivando alla fine della sua carriera“. Ma oggi può mettersi alle spalle tutto questo: “E’ sulla buona strada, è vicino al raggiungimento del suo obiettivo, vuole essere migliore di prima – il commento di Ortiz -. Ci riuscirà? Sì, perché tutto quello che si propone di fare, lo realizza“. E Santi Hernandez ha aggiunto: “Marc vuole divertirsi e divertirsi è vincere“.
Una pole position a Motegi e un podio in Australia sono stati gli unici premi di consolazione nel 2022. Ora però tocca alla Honda fornirgli una RC213V in grado di rivaleggiare con Ducati e altri costruttori europei. Perché, in sua assenza, gli avversari hanno preso il sopravvento e servirà il vecchio Marc per riuscire a stare al passo con i migliori.
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