Papa Francesco non le manda a dire ribadendo il suo a dir poco condivisibile parere, il nostro presente è nel vivo di un terzo conflitto mondiale.
Solo la follia e l’egoismo dell’essere umano non gli consente di prendere coscienza di tale realtà.
Il papa non si è mai nascosto a riguardo, quello in scena nel nostro presente è un autentico terzo conflitto mondiale, sebbene sia, come dire, “a pezzetti”. Una convinzione tornata alla ribalta durante il confronto con Fabio Marchese Ragona, andato in onda su Canale 5.
Quella di Francesco è un’autentica denuncia ai potenti del mondo e un invito ad aprire gli occhi a tutti noi.
Il conflitto scatenato da Putin in Ucraina ci ha dato una bella scossa. Ma vi sono guerre sparse in lungo e in largo in tutto il globo.
Il papa ne rammenta diverse. In Siria i fuochi son divampati ormai da circa 13 anni. Ma non solo, vi è lo Yemen, il Myanmar, l’Africa intera. Una sofferenza atroce che non può lasciarci indifferenti offuscati da nostri agi. La guerra è sinonimo di violenza, distruzioni, freddo, fame, il ritorno è unicamente diretto al commerci e all’industria bellica, unica a far regredire il genere umano invece di sostenere il suo progresso.
Francesco non adotta mezzi termini, l’uomo è folle, gli servirebbe forse più afflizione. Occorrerebbe versare più lacrime di fronte a tali tragedie. Non solo, sempre lui rammenta le visite ricevute dai bimbi provenienti dall’Ucraina. Nessun sorriso, nessuno ci riesce, la crudeltà e l’orrore vissuto li ha devastati.
Bergoglio ancora una volta denuncia con decisione l’assurdità di ogni guerra. A muovere eserciti e armi, ma soprattutto le decisioni dei singoli, è l’anima cainista. Uccidere per gelosia, esportare odio e violenza per biechi interessi, questa è assoluta bruttezza.
Papa Francesco ricorda come la guerra coinvolga tutti, non solo le parti lese direttamente
Adesso le conseguenze sociali, le conseguenze in tutta Europa.
Del resto, Bergoglio avanza riflessioni proprio sulle incidenze oggettive di questi conflitti: prezzi alle stelle, inflazione, rincari energetici. Anche se le conseguenze più serie, quelle concrete, le vivono le vere e proprie vittime dei conflitti, bambini che muoiono di fame, intere famiglie obbligate a fughe ed esili in condizioni disperate.
Forse le persone stanno incominciando ad aprire gli occhi.
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