Sigfrido Ranucci è uno dei giornalisti più apprezzati di casa Rai. Un lavoro che è finito più di una volta al centro dell’attenzione. Ma per quale motivo vive sotto scorta? Ecco che cosa è successo.
Nel corso degli anni, il conduttore di Report si è saputo distinguere dagli altri per via delle use inchieste giornalistiche che hanno attirato un bel po’ di clamore. Proprio ad inizio 2022 si è preso anche delle accuse da parte di alcuni politici all’interno della Commissione di vigilanza sulla Rai all’interno del Parlamento. Ma il punto più interessante è il fatto che da qualche tempo vive sotto scorta, ma qual è il motivo?
Il nome di Sigfrido Ranucci è sicuramente tra i più noti ed apprezzati nel mondo del giornalismo televisivo. Questo perché si è dato da fare nel raccontare vicende ostiche e pericolose nel nostro paese, facendolo all’interno del suo talk show di Rai 3. Una trasmissione capace di ricevere il plauso dal pubblico che lo ha premiato facendogli segnare dei picchi di share fino al 10%.
Tuttavia, se da un lato può essere felice del grande successo che sta vivendo Report, che gode di ottima salute, dall’altro deve fare i conti con episodi spiacevoli. È proprio il caso della scorta che gli è stata affidata ad agosto 2021 per via di alcune minacce che aveva ricevuto dietro alle sue inchieste. A raccontare che cosa fosse successo è stato proprio lui durante una trasmissione radiofonica.
A spiegare che cosa gli è successo e per quale motivo vive sotto scorta 24 ore su 24 è stato lui stesso quando è intervenuto durante una puntata di Un giorno da pecora. È nel programma radiofonico di Rai Radio1 che Ranucci ha confessato di essere stato minacciato. Ha detto che un uomo in carcere pare che avrebbe incaricato due killer stranieri.
Si tratterebbe, stando a quanto detto e si legge sul portale Rai News, di una persona che gestisce il narcotraffico ed è legato alle famiglie mafiose della ‘ndrangheta. Ma questa non è la sola minaccia che ha ricevuto. Sia durante gli anni in cui è al timone di Report, programma che conduce dal 2017, ma anche prima. In tutto questo tempo è stato vittima di minacce di morte in tante occasioni.
Stando a quanto è stato rivelato, il pregiudicato Francesco Pennino aveva confessato che Ranucci era stato additato e bersagliato dalla malavita fin dal 2010. A tenerlo sotto scacco sono gli ambienti vicini al boss Beppe Madonia, questo soprattutto dopo che è stato pubblicato il libro Il Patto. Si tratta di un testo che ha scritto insieme a Nicola Biondo sulla trattativa presunta Stato-mafia.
In una intervista rilasciata a La Nazione poco tempo fa, Ranucci ha confessato non solo di vivere ancora sotto scorta, ma che il suo caposcorta ha notato dei sospetti. Durante la chiacchierata, il giornalista ha spiegato che hanno visto tre persone che lo hanno seguito e stavano facendo delle riprese mentre stava incontrando una sua fonte.
Una questione delicata, tanto che è entrata in ballo la Digos per indagare. È proprio durante l’intervista che ha sottolineato come questo è un periodo delicato per la stampa e la sua libertà, visto che sta ricevendo alcuni attacchi continui. L’obiettivo sarebbe proprio quello di colpire le fonti del giornalismo di inchiesta.
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