Tra dicembre e gennaio sono previsti degli aumenti in busta paga ma non per tutti i lavoratori. Ecco il motivo e a chi spettano.
Il caro bollette e gli aumenti del costo della vita in generale stanno influenzando ancora la vita di molti cittadini italiani. Di conseguenza il valore economico del denaro continua a scendere e l’inflazione continua a pesare sul conto corrente.
Ecco che arriva una buona notizia per i lavoratori: aumenti in busta paga nel mese di dicembre e gennaio. Purtroppo, gli aumenti non riguarderanno tutti ma solo i lavoratori dipendenti. Ecco il motivo.
Gli stipendi di dicembre e gennaio saranno più alti perché quest’anno Natale e Capodanno, essendo due festività non godute, saranno riconosciute come giornate lavorative in più.
Ovviamente non si tratta di una novità poiché il riconoscimento delle festività non godute come giornate lavorative in più è previsto dalla normativa. Quest’anno però il 25 dicembre e il 1° gennaio cadono di domenica diventando due festività non godute. Ciò significa che capitando in un giorno non lavorativo non si godrà del riposo retribuito riconosciuto per le festività nazionali.
Ricordiamo che per il 24 e il 31 dicembre, rispettivamente Vigilia di Natale e Capodanno, ai lavoratori non spetta una retribuzione extra perché non sono giorni festivi. Per questo saranno considerati come due ‘normali’ giornate feriali.
Tra l’altro, a dicembre una buona parte dei lavoratori dipendenti riceverà la tredicesima (alcuni la possono ricevere mensilmente in busta paga). Quest’anno sarà influenzata dallo sgravio contributivo del 2% se l’importo lordo è inferiore a 2.692 euro. Di conseguenza, aumenterà l’importo netto.
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Inoltre, l’INPS ha comunicato che lo sgravio si applicato agli stipendi a partire da luglio, ma in realtà tutti gli sgravi compresi tra gennaio a giugno, beneficeranno dell’aliquota del 2%.
Cosa comporterà lo sgravio contributivo? In pratica, sulla tredicesima il lavoratore dipendente verserà il 2% di contributi in meno. Quindi, l’aliquota contributiva sarà del 7,19% (gli anni precedenti era il 9,19%); perciò chi riceve una tredicesima di:
Nella busta paga di gennaio 2023, oltre allo sgravio contributivo del 2%, i lavoratori che percepiscono una retribuzione lorda inferiore a 1.584 euro riceveranno un aumento dell’1%. In questo modo lo sgravio sarà del 3%, mentre l’aliquota contributiva scende al 6,19%.
Infine, ai dipendenti pubblici a partire da gennaio gli stipendi avranno un incremento dell’1,5% a titolo provvisorio fino al nuovo contratto. L’aumento però, s differenza dello sgravio contributivo, sarà lordo: ad esempio, su uno stipendio di 1.500 euro spetta un incremento di 22,50 euro ma a questo andranno tolte le tasse e i contributi.
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