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Economia

Stipendio per le casalinghe caregiver dal 2023, la proposta per coprire i buchi della legge 104

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La legge 104 non dà un’adeguata tutela a favore delle casalinghe, e per questo Federcasalinghe ha avanzato al Governo la proposta di introdurre uno stipendio per chi fa assistenza domestica a tempo pieno. 

Da non confondere con l’assistente familiare o badante, che percepisce uno stipendio per occuparsi di un disabile grave in famiglia, la figura del caregiver è oggi assai diffusa nei contesti domestici, perché consente di contenere i costi ed al contempo garantire le dovute cure a favore di un familiare non autosufficiente.

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In altre parole, il caregiver altro non è che un familiare che svolge un ruolo informale e fondamentale di cura, supporto e di vicinanza e che, in qualche modo diviene partecipe dell’esperienza di malattia della persona o di chi patisce di un grave disturbo alla salute. Ecco perché ultimamente sono state richieste nuove misure di tutela per chi svolge questo delicato ruolo giorno dopo giorno.

La proposta di Federcasalinghe è molto chiara: sull’onda delle prospettive di aumento delle pensioni minime e nell’ottica del Governo di aiutare in primis le categorie più deboli e bisognose di tutela, ecco anche l’idea di garantire uno stipendio alle casalinghe, ed in particolare a coloro che svolgono le funzioni di caregiver familiari a tempo pieno. Visto l’alto numero di questi ultimi e gli evidenti riflessi sociali dei temi in oggetto, appare opportuno di seguito fare qualche precisazione in proposito. Le novità.

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Caregiver familiari e la tutela attuale grazie alla legge 104

La richiesta di Federcasalinghe non deve stupire. Se ci chiediamo infatti quali sono i diritti dei caregiver familiari in Italia, la risposta che possiamo dare è che la tutela non è piena. Ecco il perché della proposta dell’associazione, relativa all’introduzione di uno stipendio per le caregiver familiari, in considerazione anche e soprattutto del fatto che le garanzie al momento previste per i caregiver familiari giungono soltanto dalle agevolazioni di cui alla legge 104/92.

Questo importante provvedimento dispone un articolato apparato di norme in tema di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone handicappate. Per questo i maggiori destinatari della legge 104 sono i cittadini disabili, ma vi sono – appunto – anche norme di tutela a favore di chi vive con loro, spesso caregiver di queste persone. Non dimentichiamo infatti che il principio di riferimento è il seguente: l’autonomia e l’integrazione sociale si raggiungono assicurando alla persona in stato di handicap e alla sua famiglia opportuno sostegno in varie forme (servizi di aiuto personale, tecnico, psicologico ecc.).

Coloro i quali rientrano nel campo di applicazione della legge 104 potranno dunque sfruttare le tutele previste dal testo, ma chi non è beneficiario di questa legge pur essendo di fatto caregiver – perché il familiare assistito non è portatore di handicap grave – viene tagliato fuori da ogni tipo di agevolazione.

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Caregiver familiari: nuove tutele in arrivo con il 2023?

Parlare di nuove agevolazioni alle casalinghe caregiver ha ragion d’essere, se pensiamo che l’ONU ha condannato il nostro paese per la discriminazione che riguarda la normativa nostrana sui caregiver. Insomma la tutela di cui alla legge 104 non basta ed anzi l’organismo internazionale ha chiesto un intervento delle istituzioni italiane e la revisione delle norme entro 6 mesi.

Anche per questi rilievi mossi dall’ONU, Federcasalinghe ha scelto di prendere l’iniziativa proprio ora, e porre l’accento su un tema quale quello dei caregiver familiari e delle carenti tutele. Insomma, una buona occasione per fare proposte al Governo, in materia di erogazione di uno stipendio mensile ai caregiver familiari, ma anche per avanzare ulteriori progetti degni di nota. Ci riferiamo in particolare alla possibilità di introdurre, con legge ad hoc, una copertura pensionistica per queste figure dell’assistenza e anche dei piani di formazione appositi – onde offrire un efficace servizio di assistenza ai familiari disabili o fragili assistiti.

Rimarchiamo che oltre a rappresentare un giusto ‘premio’ per la loro attività di cura svolta full time, le novità in oggetto andrebbero ad integrare le agevolazioni al momento valevoli per i caregiver, sia nazionali che regionali, e che hanno riferimento soltanto nella legge 104/1992.

Una nuova copertura per chi è escluso dalle tutele della legge 104

Lo ribadiamo per chiarezza: in Italia esiste un alto numero di persone, di fatto caregiver, le quali offrono assistenza full time a familiari con problemi di salute, nell’esclusione però del regime di tutela legge 104, a causa del mancato riconoscimento dell’handicap. Di fatto in questi moltissimi casi si tratta di lavoratori senza retribuzione e senza datore di lavoro, oltre che senza alcun tipo di agevolazione.

Per questo motivo, e per colmare le evidente lacune normative, secondo l’associazione delle casalinghe andrebbe dunque riconosciuto comunque uno stipendio ai caregiver familiari, in ragione della loro delicata funzione. Non dimentichiamo infatti che non sono poche le persone che rinunciano a lavorare, per dedicare tutto il loro tempo ai propri familiari disabili o fragili.

Concludendo, vero è che la Ministra Locatelli ha recentemente scelto di assumersi il compito di coinvolgere gli altri ministeri competenti, in materia di diritti delle persone fragili e svantaggiate e dei loro caregiver, perciò non è affatto escluso che, nel breve termine, avremo significative novità a riguardo.

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