Utensili in Bambù pericolosi per chi li utilizza, in particolar modo per i bambini. Ecco l’allarme lanciato dalla rete UE per le frodi agroalimentari.
I consumatori stanno divenendo sempre più consapevoli e attenti, ma purtroppo questo non basta. Ecco cosa si nasconde dietro ad alcuni oggetti “green”, destinati anche ai bambini.
Siamo tutti ben lieti, sicuramente, di contribuire alla salvaguardia del Pianeta, fosse anche con piccoli gesti. A volte acquistare un prodotto sostenibile può sembrarci giusto e corretto, ma dobbiamo stare attenti.
In primo luogo perché le aziende sanno benissimo cosa cercano i consumatori, e di conseguenza producono e sponsorizzano gli “oggetti dei desideri”. Fin qui niente di male, almeno fino a che i messaggi pubblicitari non vanno a “ingannare” le persone. O fin quando accade di peggio, cioè che le aziende non rispettano le direttive nazionali o internazionali in ambito di sicurezza.
In questo articolo ci occupiamo di portare all’attenzione dei consumatori i rischi che si nascondono dietro prodotti di uso quotidiano potenzialmente pericolosi: le stoviglie e gli oggetti in Bambù.
Già in passato, proprio analizzando i pro e i contro degli spazzolini da denti in Bambù, sottolineammo come sia importante scegliere quelli giusti. O meglio, quelli coerenti con ciò che promettono: salvaguardia dell’ambiente e igiene.
Oggi un nuovo allarme arriva dalla Rete UE per le frodi agroalimentari. Parlando di forchette, piatti e oggetti in Bambù, potremmo pensare che sono innocui, perché realizzati con materie prime vegetali. In effetti, chi fa questi prodotti nel modo corretto offre proprio questo, articoli sostenibili e sicuri.
Purtroppo però, da alcune indagini è emerso un fenomeno dilagante e inquietante. “L’importazione illegale, il commercio e la pubblicità di materiali a contatto con gli alimenti contenenti bambù in tutti i paesi Ue“.
In pratica vengono usati additivi vegetali non autorizzati dalle vigenti regole UE: chi crea questi prodotti al di fuori dell’eurozona probabilmente può farlo, ma poi questi prodotti arrivano anche da noi.
Le sostanze nocive in questione sono notoriamente dannose per la salute. Parliamo di melamina e formaldeide, entrambe altamente tossiche. E la cosa sconcertante è che si trovano in stoviglie e prodotti per l’alimentazione dei bambini, magari in quelle vaschette e posate colorate che gli forniamo per l’asilo. Gli articoli illegali vengono spesso spacciati per biologici, sicuri e compostabili, e dunque si attua una vera e propria frode nei confronti delle persone che li acquistano, pensando di fare una cosa giusta.
Solamente nell’ultimo anno le Forze dell’Ordine hanno effettuato numerose indagini, in 21 Paesi tra i quali anche l’Italia. Ne è emerso che la maggior part dei prodotti illegali e non sicuri è cinese.
In tutti gli Stati sono stati denunciati quasi 800 casi di prodotti con le sostanze tossiche. Di tutti questi, almeno 600 erano già in circolo nella UE mentre i rimanenti non avevano superato i controlli alle frontiere. Molti i casi in cui non esisteva nemmeno una documentazione trasparente sull’origine delle materie prime usate per realizzare i prodotti.
Nonostante i divieti, dunque, è possibile che prodotti illegali si trovino ancora nei negozi. Ciò che possiamo fare noi consumatori, aiutando anche le Forze dell’Ordine, è indagare a fondo su cosa stiamo comprando. Meglio affidarsi a marchi noti: magari spenderemo un po’ di più, ma saremo più sicuri.
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