Le cure termali potrebbero essere gratuite per coloro che sono invalidi, ma sono connesse a tutti? Ecco cosa c’è da sapere in merito all’argomento
Per le persone disabili vi è la possibilità di accedere alle cure termali in modo gratuito? Di seguito tutto quello che vi è da sapere in merito all’argomento e soprattutto a chi pò accedervi e chi invece no.
Come forse in molti già sapranno, il SSN consente di utilizzare le terme in modalità gratuita, ma solamente se si soffre di determinate malattie.
Vi è infatti la necessità di reperire diverse info per capire se il luogo che eroga tale servizio sia convenzionato oppure no con il Servizio Sanitario Nazionale. In questo modo vi sarebbe la possibilità di non pagare tali cure.
Come anticipato, però, non tutti possono avere accesso a tali cure in modalità gratuita, ma solamente per chi è affetto da alcune malattie.
I soggetti che possono usufruire delle cure termali in modo gratuito sono quelli che sono lavoratori dipendenti. Indistintamente se si fa parte del pubblico oppure del privato.
O anche quelli che risultano essere autonomi e sono iscritti all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ed hanno un’invalidità correlata ad alcune malattie. Queste sono sancite dal Ministero del Lavoro.
Tra le malattie vi sono quelle reumatiche oppure delle vie respiratorie. O ancora quelle di tipo dermatologico oppure ginecologico. O ancora dell’apparato urinario o vascolare. Ed infine le patologie che concernono l’apparato gastroenterico.
Nei casi appena citati vi è dunque la possibilità di accedere a diversi trattamenti. Tra questi vi sono bagni in acque termali ed anche fanghi. Oppure inalazione di vapori o sabbiature.
Per ricevere l’invalidità ed i rispettivi trattamenti vi è la necessità di avere almeno 5 anni di anzianità di tipo assicurativo. Ed in più almeno tre anni di contributi rispetto ai cinque che precedono la richiesta.
In più, durante il medesimo anno, non si deve aver utilizzato ulteriori trattamenti di tipo termale. Anche se però non vale per tutti, ciò sarà spiegato in seguito.
Non vi è la possibilità di accedere a tale misura se si ha già una quiescenza definitiva. Oppure se si è un componente della famiglia a carico della persona con disabilità. O ancora se si accudisce una persona con disabilità grave.
A proposito di invalidità, ma la pensione fa cumulo sul reddito? Ecco cosa c’è da sapere e in realtà la risposta è un po’ più complessa di quanto non si pensi.
Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, le cure termali risultano essere gratuite solamente se queste sono utili come terapie oppure per riabilitare il soggetto da stati patologici. Ed anche se tale trattamento viene considerato importante e tempestivo.
Chi si trova in tale stato viene considerato in malattia e di conseguenza ha la possibilità di usufruire del trattamento a carico dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale oppure del titolare.
Se non vi è tale situazione non vi è la possibilità di accedere a tali cure durante il periodo lavorativo, ma solamente nel corso delle ferie. Chiaramente dev’esserci una certificazione medica.
Per ricevere la misura vi è la necessità che il medico di fiducia, o uno specialista, rediga una certificazione in cui vi sia scritto che il soggetto interessato ha bisogno di tali cure.
Il lasso di tempo per utilizzare tali cure dev’essere fruito entro trenta giorni in relazione alla domanda fatta dal medico. Ed inoltre non dev’essere maggiore di quindici giorni durante l’anno. I primi tre giorni saranno di indennizzo.
Inoltre, tra il lasso di tempo inerenti alle cure e le ferie è necessario che passi un periodo di quindici dì.
Come spesso accade in questi casi, per beneficiare dell’agevolazione vi è la necessità di fare richiesta e vi è un iter da seguire.
Il primo passo da fare è quello di inviare all’ASL la domanda redatta dal proprio medico di fiducia. Entro e non oltre i cinque giorni da quando questa è stata fatta.
Poi vi è la visita fatta da uno specialista dell’ASL. Qui sarà rilasciata un’autorizzazione. Vi è poi la comunicazione da fare al proprio titolare rispetto al lasso di tempo che si è scelto per accedere alla cura. Qui vi è la necessità di presentare la domanda fatta dal medico di fiducia.
Il titolare dovrà poi redigere una dichiarazione in cui vi è scritto che nel corso del lasso di tempo in cui si stanno facendo le cure in questione, non vi è la possibilità di utilizzare ferie o altre tipologie di congedo.
Questo perché vi sono già state delle programmazioni inerenti alle ferie collettive durante un diverso periodo dell’anno e queste non risultano abbastanza per completare il ciclo inerenti alle cure di cui si ha la necessità.
Bisogna poi spedire all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale una copia della domanda fatta al medico di fiducia ed una copia della dichiarazione del titolare. Questo dev’essere fatto entro e non oltre due giorni rispetto a quando si è cominciata la cura.
Vi è poi la necessità di spedire al titolare una copia dei documenti che si posseggono. Anche in questo caso entro due giorni.
Bisognerà poi fare le cure consigliate senza interromperle all’interno dello stabilimento scelto ed in convenzione con Servizio Sanitario Nazionale. Se tale struttura non ha la convezione vi sarà la necessità di pagare per intero la retta.
Infine, è importante spedire sia all’Istituto che al titolare il modello redatto dalla struttura dove sono state effettuate le cure. Chiaramente alla fine di queste.
Se si utilizza il permesso inerente all’invalidità ed alle cure di tipo termale in modo gratuito nel corso del periodo di ferie allora queste sono una prestazione non obbligatoria dell’Istituto.
Questa viene data solamente se si hanno patologie di topo reumo-artropatico oppure bronco-catarrali. Di conseguenza, l’INPS concede tali cure per non andare incontro ad un’invalidità oppure a rimuoverla.
In tali casistiche, vi è la possibilità di utilizzare la misura e di conseguenza avere la possibilità di accedere alle cure termali in modo gratuito ma solamente durante le ferie. In questo caso non vi saranno riconosciuti i giorni della malattia per tali cure.
Le spese che riguardano tali cure sono pagate dal SSN. Per quanto concerne, invece, il soggiorno questo è sovvenzionato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
È necessario sottolineare che il soggetto interessato, però, dovrà pagare il ticket. Questo è normato dalla legge. Di seguito i dettagli sul pagamento di quest’ultimo.
Se non si è esonerati dal pagare il ticket sarà necessario un pagamento di cinquanta euro. Questo accadrà solamente se si ha un’età tra i sei ed i sessantacinque anni.
Se, invece, il soggetto interessato risulta solamente in parte esonerato dal pagare il ticket, allora la somma sarà pari a 3.10 euro. Ma solamente se si è una persona invalida che rientra in una categoria che va dalla seconda fino alla quinta.
Oppure se hai un’invalidità inerente al servizio di categoria dalla sei fino alla otto. O ancora se si ha un’invalidità civile che va dal sessantasette per cento fino al novantanove per cento.
Se si è invalidi civili e si percepisce l’assegno di accompagnamento o ancora se si ha un’invalidità che va dal sessantasette al settantanove per cento (inerente al lavoro).
O ancora se si ha un’invalidità da lavoro minore dei due terzi e queste sono limitate alla prestazione correlata alle patologie invalidanti. Se si è ciechi e/o sordomuti. In particolare vi è da considerare gli articoli sei e sette della Legge 482/68.
Oppure se si è invalidi di guerra e si appartiene alle categorie che vanno dalla prima fino alla quinta. In questo caso non si deve essere in possesso di una quiescenza diretta di vitalizio.
O ancora se si è invalidi di guerra e si appartiene alle categorie dalla sesta fino all’ottava. In questo caso, invece, non si devono avere pensioni dirette di vitalizio.
Oppure se si hanno malattie tumorali maligne.
Se invece il soggetto interessato è esonerato completamente dal pagare il ticket allora non vi sarà la necessità nemmeno di pagare i 3.10 euro. Anche in questo caso però se si rientra in alcune categorie.
Se si ha un’invalidità civile del cento per cento. Se si è invalidi e si percepisce l’accompagnamento. Oppure se si ha un’invalidità di guerra che riguarda la categoria che va dalla prima alla quinta. In questo caso non si deve percepire alcuna pensione diretta inerente a vitalizi.
Se si ha un’invalidità di servizio e si rientra nella prima categoria. O ancora se si ha un’invalidità da lavoro maggiore dell’ottanta per cento. Ed infine se si è ciechi assoluti.
Se il soggetto interessato alle cure termali rientra nella categoria protetta allora potrà fare un altro ciclo di terapie durante il medesimo anno.
Le categorie in questione sono: avere un’invalidità causata dalla guerra e dal servizio. Oppure se si è ciechi o sordomuti. Oppure se si ha un’invalidità civile maggiore dei due terzi. O ancora se si è invalidi da lavoro.
Nella domanda che sarà poi inviata all’Istituto, al titolare ed anche alla struttura scelta, sarà necessario scrivere che si ha il diritto ai trattamenti che riguardano la categoria protetta di appartenenza.
Se il soggetto interessato è un lavoratore che ha subito un infortunio allora vi può essere la possibilità di utilizzare alcune giornate inerenti all’invalidità per le cure che saranno poi pagate dall’INAIL. Prima però sarà necessaria un esame di tipo sanitario dal dottore dell’INAIL.
Le misure di cui ha diritto il soggetto interessato riguardano l’aspetto sanitario ed economico e consentono di avere un rimborso per la spesa sostenuta per recarsi e per ritornare dalle terme.
Il rimborso riguarda sia il soggetto interessato che colui che lo accompagna.
Le cure sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale ed il soggetto interessato dovrà però pagare il ticket come previsto dalla normativa.
Vi è la possibilità di accedere alla misura solamente in determinate condizioni. Tra queste vi sono: se si è un lavoratore che ha subito un infortunio oppure ha una patologia di tipo professionale.
Se si ha una rendita e questa non è scaduta o meglio non vi è stata superata la scadenza della revisione. Se si ha una malattia riconducibile alla silicosi o di asbestosi.
Per ricevere la misura vi è la necessità di inviare la domanda presso Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro d’appartenenza. Vi è poi una valutazione fatta dal dottore dell’INAIL che stabilirà il tipo e quanto dovranno poi durare le terapie. Inoltre sarà tenuto conto l’elenco redatto dal Ministero riguardante le malattie che consentono di utilizzare le cure termali.
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