Uno studio davvero molto interessante mostra come poche tazze di caffè al giorno possano essere decisive per la vita di alcune persone.
A quanto pare, il caffè non è una bevanda da sottovalutare dato che influenzerebbe negativamente la nostra vita. Vediamo cosa è stato scoperto di recente in merito.
Possiamo dire che per noi italiani il caffè è una bevanda sacrosanta che, a sua volta, non è solo una bevanda. Il caffè permette alle persone di incontrarsi, amici o parenti lontani che siano, e di chiacchierare e raccontarsi un po’. In effetti, chi scrisse una piccola ode per il caffè fu il grande Luciano De Crescenza, il quale partorì dalla sua mente il libro “Il caffè sospeso: saggezza quotidiana in piccoli sorsi”. Oppure, celebre è la sua frase in cui trasforma il caffè in un motivo per mostrare affetto ad un amico.
Insomma, detta così, sembra quasi che il caffè abbia più effetti benefici che negativi. Anzi, addirittura ne stiamo parlando come una bevanda da elogiare. Eppure, purtroppo per gli amanti dello stesso, non è affatto così. Bere troppe tazze di caffè, già di per sé, è un atteggiamento sbagliato e malsano. Ma se si è una particolare categoria di persone, allora è meglio allontanarsi immediatamente da una simile bevanda. Questo non lo diciamo noi, ma una recente ricerca giapponese.
E se parliamo di studi e di ricerche, non possiamo non menzionare un’altra ugualmente interessante. Secondo un’indagine condotta dagli scienziati della Boston University School of Medicine, negli Stati Uniti, ingrassare troppo farebbe male anche al cervello. Visto che nel nostro articolo parleremo di ipertensione, è giusto rendere noto che alcuni dispositivi per misurare la pressione vengono usati nella maniera sbagliata. Detto ciò, passiamo alla nostra ricerca.
Possiamo dire che i soggetti interessati ad una simile ricerca sono tutti coloro che soffrono di ipertensione grave. Questo termine fa riferimento ad una pressione sanguigna che va al di là dei 160/100 mmHg. Per loro, bere due tazze di caffè oppure di più, quotidianamente, potrebbe condurre a problematicità di tipo cardiovascolari, che metterebbero la parola fine alla loro vita.
Tuttavia, un simile risvolto non si è verificato, come sempre riporta la ricerca, in tutti coloro che soffrono di una ipertensione non severa. La ricerca in questione è stata pubblicata nel 2022 sul Journal of the American Heart Association. I protagonisti della stessa sono gli scienziati del National Center for Global Health and Medicine di Tokyo. Vediamo cos’è emerso.
Lo studio giapponese ha preso sotto esame la bellezza di circa 12mila donne e 6.750 uomini aventi un’età che va dai 40 ai 79 anni. Costoro hanno dichiarato quali fossero i risultati di alcuni esami di routine e compilato dei moduli inerenti a quale dieta e stile di vita svolgessero, e altre informazioni importanti da un punto di vista medico.
La ricerca è durata bene 19 anni e, come risultato, è emerso che 842 persone sono morte per patologie di tipo cardiovascolare. Secondo le analisi effettuate, emerge una presenza un po’ troppo eccessiva di caffè durante le loro giornate. Praticamente, a concorrere alla morte di queste persone, è stata anche l’assunzione di due tazze di caffè oppure di più. Questo, specificandolo meglio, ha avuto una grande incisione in chi soffrisse di ipertensione grave.
Un altro dato davvero interessante che è emerso è che chi consumava molte quantità di caffè erano per lo più fumatori, giovani e accaniti bevitori. Inoltre, sempre costoro non erano soliti mangiare molta verdura ed avevano un alto livello di colesterolo.
Molto interessanti sono anche delle ricerche precedenti a questa giapponese. Addirittura, emerse come bevendo una tazza di caffè al giorno si potesse prevenire infarti e ictus. Inoltre, questa dose quotidiana era di aiuto anche a chi era sopravvissuto ad un infarto.
Ma non è finita di certo qui. Ancora altri studi passati hanno dimostrato come bere caffè nel quotidiano potesse ridurre la possibilità di sviluppare delle malattie croniche e anche alcuni tipi di cancro. A ciò, vi si aggiunge che anche il caffè potesse prevenire la depressione.
Tutti questi risultati, però, entrano in contrasto non solo con la ricerca giapponese poco prima menzionata, ma anche con altre prospettive. Il caffè, di fatti, era una causa dell’aumento della pressione sanguigna e poteva comportare alla presenza di ansia. A questo si aggiunge le difficoltà riscontrate nel dormire e l’avviamento di palpitazioni cardiache.
Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.
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