È risaputo che trattenere la pipì non è mai una cosa buona, in molti lo fanno. Dopo aver letto questo, si cambierà decisamente opinione.
In particolare, possiamo affermare come soprattutto le donne siano abituate a trattenere la pipì. Ovviamente, questo succedere per via della loro costituzione fisica per la quale non hanno molte occasioni di liberarsi rispetto agli uomini.
L’argomento che andremo a trattare non ha nulla di divertente o di banale. Anzi, trattenere la pipì è l’inizio di una serie di problemi che si potrebbero tranquillamente evitare. Per come la si vuole mettere, svuotarsi quando se ne sente il bisogno è fondamentale per la nostra salute. Al contrario, tendere a trattenerla non è mai una buona cosa. Certo, ci possono essere delle situazioni in cui è quasi necessario aspettare di andare in bagno. Ad esempio, nel luogo in cui ci troviamo non ci sono bagni e quindi dobbiamo sacrificarci.
Ma questo può accadere una volta, due, massimo tre, ma non può diventare un’abitudine. Anche perché cosa viene prima della nostra salute? Cosa è più importante della stessa? Assolutamente niente! Dunque, ovunque ci si trovi, bisogna vincere l’imbarazzo e chiedere di andare in bagno se lo stesso esiste. Infatti, spesso e volentieri, magari ci troviamo in edifici dove il bagno esiste, ma siamo troppo timidi per chiederlo e aspettiamo di arrivare a casa. Beh, dopo aver letto quanto segue, forse si capirà che è arrivato il momento di cambiare atteggiamento.
Continuiamo a parlare di salute, ma avvicinandoci ad un altro aspetto. In particolare, segnaliamo un’interessante ricerca americana la quale sostiene che è possibile prevedere un attacco cardiaco addirittura un mese prima. Usato per tantissimi motivi, il paracetamolo può beneficiare la nostra salute soprattutto in presenza di alcune patologie. Dopo aver dato un’occhiata a quanto detto, passiamo al problema dell’articolo.
Possiamo dire che non esiste una frequenza che possa andare bene tutte le persone. Ognuno, in effetti, sente l’esigenza di andare al bagno in base a determinati fattori. Ad esempio, se una persona ha la salutare abitudine di bere due litri di acqua al giorno, è normale che si recherà in bagno un bel po’ di volte. Oppure, tutti coloro che stanno assumendo dei farmaci possano comportarsi alla stessa maniera.
Comunque sia, l’importante è sicuramente andare in bagno quando ne si sente l’esigenza perché la pipì svolge un ruolo fondamentale. Forse la diamo troppo per scontata, ma la stessa è in grado di espellere dal nostro corpo tutte le tossine interne al nostro organismo. Il problema, inoltre, potrebbe esserci quando si sente l’esigenza di andare in bagno, ma non si riesce ad urinare.
In questo caso, è bene chiamare subito il medico dato che potrebbe essere anche un segnale di qualche forma di tumore. Ma ritornando alla domanda, possiamo dire che la frequenza basica dell’andare in bagno va dalle quattro alle dieci volte al giorno. Se ci si ritrova in una situazione diversa, e quindi o si urina pochissimo o troppo, è bene contattare il medico. Stessa cosa vale se si sente del bruciore quando lo si fa, o quando la pipì è troppo scura.
Abbiamo detto che le tossine escono dal nostro corpo proprio grazie alla pipì e con esse anche le scorie. Di conseguenza, se tratteniamo l’urina, ovviamente non ci liberiamo di queste, ma le manteniamo in una fase di stallo. Beh, se il non andare in bagno quando se ne sente l’occasione diventa un’abitudine ben salda, è bene sapere che si sta mettendo in pericolo la propria vita.
Di fatti, possiamo andare incontro a delle infezioni molto serie e possiamo accorgercene grazie a questi sintomi. Il primo è sicuramente il dolore ai reni accompagnato da un dolore sotto la pancia. Poi, si inizia a sentire un bruciore fortissimo quando si urina oppure a trovarvi delle macchie di sangue. Ma sono segnali di allarme anche le perdite e l’incontinenza e, infine, problemi alla prostata e anche alla vescica.
Dunque, sono queste le conseguenze di un atteggiamento molto sbagliato, che deve essere immediatamente corretto!
Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.
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