Si può dare una mano all’ambiente senza rinunciare alle proprie amate capsule da caffè. Il modo è semplice e sbalorditivo.
Chi ha fatto il lavoro “sporco” è l’organizzazione italiana di consumatori di Altroconsumo. I dati raccolti dalle indagini hanno fatto emergere un modo diverso di vedere le capsule.
Al giorno d’oggi, in qualunque casa si vada, è possibile trovare in cucina una macchinetta da caffè in capsule. La sua presenza la ritroviamo anche nei bar, nei luoghi di lavoro e in altri ambienti del quotidiano. Nonostante qualcuno risulti essere fedele alla maniera vecchia di fare il caffè, sono in molti ad essere a favore di questo passaggio, e il motivo è molto semplice. Infatti, nel giro di poco tempo si può preparare e gustare un ottimo caffè. Tra l’altro il caffè in cialde non sporca come, invece, lo fa quello solubile.
In particolare, possiamo confermare che, oltre ai giovani, anche gli adulti hanno messo da parte la famosa moka della Bialetti. Chi, invece, non riesce proprio a rinunciarci sono le generazioni passate, dunque, i nostri nonni e le nostre nonne. E, in un certo senso, è anche più bello preparare per il proprio ospite un caffè manualmente perché si ha più tempo di chiacchiere. Infatti, la preparazione del caffè diventa una scusa per stare un po’ più di tempo insieme.
Prima di scoprire al meglio il mondo delle cialde da caffè, diamo un’occhiata ad altri aspetti che riguardano la nostra quotidianità. Ad esempio, gli studenti universitari, e non solo, potrebbero trovare la giusta ricarica nella cioccolata fondente. Oppure, si potrebbe creare il sapone ed il detersivo comodamente a casa, divertendosi e risparmiando anche qualcosina in fatto di soldi. Detto ciò, passiamo alle nostre capsule.
Iniziamo col rompere gli schemi cambiando totalmente i toni di prima. Infatti, se da una parte le cialde da caffè sono una valida alternativa in fatto di comodità, dall’altro inquinano di più. Qualora si volesse parlare di numeri, possiamo dire che le cialde usa e getta da caffè producono 70 mila tonnellate di rifiuti, e questo soltanto nel continente dell’Europa.
Tuttavia, per chi proprio non ce la fa ad allontanarsi dalle capsule, esiste una valida alternativa che aiuterà sicuramente di più l’ambiente. Stiamo parlando delle cialde ricaricabili che sono l’esatto opposto di quelle usa e getta. Praticamente, queste funzionano allo stesso modo delle classiche capsule e la qualità del caffè è ugualmente garantita.
Per capirci meglio, queste sono fatte in plastica o in acciaio e sono munite di coperchio. Sono simili a quelle monouso con l’unica differenza che possono essere riempite. Dopo aver svolto il loro lavoro, si svuotano e si possono tranquillamente lavare sotto l’acqua del lavandino e usarle un’altra volta ancora. Queste, però, non sono da confondersi con le compostabili le quali hanno una percentuale di umidità ancora più bassa rispetto a quelle riutilizzabili.
Detto ciò, possiamo entrare nel vivo dell’articolo. Dopo aver lavorato sulle differenze esistenti tra le cialde usa e getta, quelle ricaricabili e le compostabili, Altroconsumo definisce queste come le migliori da comprare.
In testa a tutti vi è la cialda Conad Espresso 100% dal modico prezzo di soli 19 centesimi a cialda. Poi, seguono l’Esselunga Espresso Intenso, a 23 centesimi, e il caffè Borbone miscela blu di nuovo a 19 centesimi.
Ricordiamo che le compostabili sono un’ottima scelta da fare poiché, una volta utilizzate, si possono gettare nell’organico. Inoltre, il tempo impiegato dalla stessa per il processo di degradazione naturale è di soli 3 mesi. Tuttavia, per chi non fosse proprio sicuro delle stesse, può sempre pensare alle ricaricabili, le quali danno anche loro una mano all’ambiente.
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