Andare in pensione a 60 anni, con sette anni di anticipo rispetto la pensione di vecchiaia, è possibile e lo sarà anche nel 2023. Scopriamo le condizioni da rispettare.
I lavoratori attendono la Legge di Bilancio interrogandosi sulle forme di pensionamento nel 2023. Sarà ancora possibile lasciare il lavoro a 60 anni?
La pensione, quanti dubbi intorno ad una tematica così importanti. Gli italiani sono combattuti tra la voglia di potersi godere il meritato riposo dopo una vita di lavoro e la paura di percepire un assegno pensionistico che inciderà negativamente sulla qualità della vita. Esempi di calcolo della pensione di domani partendo dallo stipendio di oggi, infatti, non lasciano sperare in un futuro roseo per la maggior parte dei lavoratori. Ma la realtà è che – prima o poi – tutti dovranno lasciare il lavoro scegliendo tra uno degli scivoli previsti dal Governo Italiano. Nel 2023 ci sarà certamente la pensione di vecchiaia nonché la pensione per i precoci e la pensione anticipata ordinaria. Verrà confermata Opzione Donna (58 anni di età e 38 di contributi) e l‘APE Sociale (63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi) e sarà probabilmente introdotta Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contribuzione). E chi volesse andare in pensione a 60 anni?
Nel quadro precedente si evince chiaramente chi potrà uscire dal mondo del lavoro a 60 anni. Tra gli scivoli descritti, infatti, una sola formula prevede la possibilità di pensionamento a 60 anni o anche prima ossia Opzione Donna. Si tratta di uno scivolo che tiene conto dell’età, degli anni di contributi versati ma anche del numero di figli avuti.
Innanzitutto occorre dire che nel 2023 Opzione Donna sarà prorogata ma con alcuni accorgimenti rispetto a come la conosciamo oggi. Cambieranno requisiti di accesso e la platea delle beneficiarie si stringerà. Fino al 31 dicembre 2022 possono accedere alla misura le donne di 58 anni di età se dipendenti e di 59 anni se autonome al raggiungimento dei 35 anni di contributi versati. Dal 2023 il requisito anagrafico sarà di 60 anni per tutte. Sarà possibile, però, approfittare di uno sconto in base al numero dei figli avuti.
Potranno lasciare il lavoro a 59 le donne con un figlio e a 58 le lavoratrici con due figli o più. Attenzione, un’altra importante novità restringe il numero delle beneficiare. L’accesso sarà consentito esclusivamente alle donne disoccupate, che assistono una persona con invalidità e che sono loro stesse invalide. In alternativa dovranno essere impiegate presso aziende in crisi.
Le modifiche finiscono qui. Resta uguale la finestra temporale di 18 mesi per le autonome e 12 mesi per le dipendenti (ciò significa che il primo assegno arriverà nel 2024) nonché la condizione di maturare i requisiti di accesso alla misura entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Per andare in pensione a 60 anni nel 2023, dunque, occorrerà compierli entro il 31 dicembre 2022. Resterà attivo, poi, il sistema di calcolo contributivo per conteggiare l’importo dell’assegno pensionistico.
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