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Finanza

Buoni Postali e imposta di bollo in scadenza: la novità di Poste Italiane

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Cassa depositi e prestiti con Poste Italiane comunicano pagamento ed estremi di gestione dell’imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali.

Non certo una novità in grado di esentare il risparmiatore dall’imposta patrimoniale che vale anche sugli investimenti dei BFP. I titoli de materializzati e cartacei, emessi dopo il 1° gennaio 2009, fanno cumulo con altri prodotti finanziari a nome dello stesso risparmiatore.

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L’imposta di bollo calcolata il 31 dicembre di ogni anno di vita dei prodotti è addebitata però solo sul capitale finale e quindi al momento del rimborso. Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti hanno comunicato che per tutti i buoni fruttiferi postali cartacei e dematerializzati, emessi dopo il 1° gennaio 2009, l’imposta di bollo minima è pari 34,20 euro.

Quale è la differenza tra Buoni Fruttiferi in forma cartacea e dematerializzata? Alcuni BFP possono essere emessi in due forme alternative. Nel caso del cartaceo il titolo è rilasciato fisicamente sotto forma di un documento che va conservato personalmente e mostrato al momento della scadenza per avere quanto dovuto o della volontà di interrompere la sottoscrizione.

Investire il denaro con un Buono Fruttifero in forma cartacea può essere pericoloso perché tale sistema è passibile di prescrizione dopo 10 anni dalla scadenza del titolo sottoscritto. Ciò significa che si perde il diritto a ottenere quanto investito compresi gli interessi.

I BFP emessi in forma dematerializzata, sono invece rappresentati solo da una scrittura contabile in formato digitale collegato con un conto corrente BancoPosta o un libretto di risparmio postale. In questo caso il Titolo sottoscritto scaduto ha un rimborso automatico  erogato direttamente sul conto alla scadenza del vincolo.

È possibile essere esentati dal pagamento dell’imposta di bollo?

È possibile essere esentati dal pagamento dell’imposta di bollo? L’imposta di bollo sui BFP è calcolata sul valore di tutto il portafoglio intestato allo stesso soggetto. Tuttavia, se il valore di questo è inferiore a 5000 euro si è esentati dal pagamento del bollo. Oltre questo tale imposta è imponibile per un massimo di 1200 euro per i titoli sottoscritti nel 2012 – 2013.

Per tutti gli altri periodi di sottoscrizione l’imposta di bollo è calcolata in misura proporzionale senza massimale: essa vale lo 0,10% nel 2012, sale allo 0,15% nel 2013 e arriva allo 0,20% a partire dal 2014.

È possibile che Poste Italiane possa togliere l’imposta di bollo sui prodotti offerti ai risparmiatori? Nonostante il difficile contesto di mercato in Italia c’è grande concorrenza tra gli operatori; le offerte di nuovi titoli si accompagnano a rivalutazioni degli interessi e possono nel prossimo futuro offrire sconti come l’assenza di imposte patrimoniali a carico del sottoscrittore.

Poste Italiane è una realtà in crescita; nuove offerte possibili anche sui Buoni Fruttiferi

Poste Italiane è una realtà in crescita; nel terzo trimestre del 2022 ha ottenuto un risultato operativo in crescita del 17% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente. Da questo punto di vista la società si prepara a integrare nuovi servizi della pubblica amministrazione: carte d’identità elettroniche, passaporti, modelli Isee, documenti fiscali, catastali, pensionistici e certificati giudiziari.

La strategia di Poste prosegue nell’ottica della diversificazione; è capace così di compensare maggiori spese sui prodotti offerti grazie al contributo di ricavi sempre più consistenti, che arriva dal nuovo ventaglio di servizi.

Tra questi, ad esempio, i servizi di connessione con la fibra e nel 2023 l’ingresso nel mercato dell’energia, con un’offerta retail per luce e gas.

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