Pian piano alcuni medicinali non si trovano più in circolazione, mettendo in ginocchio le farmacie: una cosa mai vista prima d’ora.
È allarme di medicinali: in particolare, stiamo parlando di quelli più richiesti e necessari per le malattie anche più semplici. È da chiedersi, dunque, se mai ritorneremo alla situazione precedente.
Quella che andremo a descrivere sembra essere quasi il soggetto perfetto per un film di genere apocalittico. Un genere che suscita angoscia e ansia, ma che, purtroppo, questa volta non è una pura finzione cinematografica. Stiamo parlando della realtà di questi giorni, una dura realtà per alcune farmacie della nostra penisola, arrivate, addirittura, a dover trovare delle alternative. Anzi, sarebbe più giusto parlare di creare delle alternative per garantire il benessere necessario a tutti.
Alcuni farmaci sembrano essere irreperibili: quelli che pensavamo di trovare pronti in farmacia, sembrano essere dispersi chissà dove e per quale motivo. Qualcuno ha anche ipotizzato una possibile motivazione, ma pochi sono a sbilanciarsi su quando tutto questo finirà. Infatti, è troppo prematuro e rischioso cercare anche solo di consolare le persone dicendo loro una possibile bugia. Purtroppo, dobbiamo metterci faccia a faccia con la realtà: il paese sta iniziando seriamente a soffrire e non sappiamo se, una simile situazione, possa essere perenne.
Cerchiamo di cambiare pagina, ma nemmeno più di tanto, occupandoci anche di altri aspetti della salute. Purtroppo, sia l’acidità di stomaco che il reflusso non possono essere risolti con una semplice tisana: la soluzione è un’altra. Al contrario, grazie ad un po’ di esercizio si potrebbe risolvere il dolore che si prova alla sciatica. Ebbene, detto questo, concentriamoci su cosa sta accadendo in Italia.
A dare l’allarme sono una serie di farmacie situate a Treviso, nella Regione del Veneto. Sostanzialmente, i medicinali che cominciano a scarseggiare sono quelli che tutti noi usiamo per i motivi più semplici. Parliamo, ad esempeio, di quelli ad ibuprofene, sciroppi mucolitici, ma anche l’acetilcisteina. E poi ancora i sedativi per la tosse, il nurofen sciroppo e le varianti di ognuno di loro per i più piccoli.
Questa situazione, che si preannuncia essere molto drammatica, getta nello sconforto e nel disagio non solo i cittadini, ma anche le stesse farmacie. Queste, grazie all’aiuto di alcuni medici di base, stanno scovando delle terapie sostitutive per garantire il benessere a chi sta soffrendo. Ma non è finita di certo qui: le aziende del territorio sono ripetutamente chiamate all’appello dai farmacisti per la disponibilità di alcuni medicinali.
Possiamo dire che, in un certo senso, eravamo stati avvisati. Infatti, già dal mese di ottobre, sporadicamente arrivavano in tali farmacie alcuni medicinali. Ovviamente, le confezioni erano davvero poche e scomparivano nel lasso di poche ore. Insomma, chi arrivava per primo trovava il medicinali, il che ricorda un po’ i tempi di guerra. Tuttavia, per far fronte a questa situazione, alcuni farmacisti avevano iniziato a creare da soli i farmaci più richiesti nei loro laboratori personali.
Nonostante lo sforzo, alla fine si è arrivati alla situazione poco prima menzionata. E, purtroppo, com’è accaduto con le materie prime alimentari, la benzina e altro ancora, lo stesso si è ripetuto con i medicinali. Infatti, non solo sono venute a mancare le materie prime degli stessi, ma anche quelle necessarie per confezionale e lanciarle sul mercato.
I motivi scatenanti di una simile situazione, sono, sostanzialmente, sempre gli stessi: la guerra tra Russia e Ucraina e il Covid. Inoltre, anche se gradualmente, proprio durante la pandemia, la Cina ha iniziato a esportare sempre di meno i medicinali a livello mondiale. Un dato, questo, molto preoccupante dato che la stessa è tra i leader mondiali nella produzione di farmaci.
Tuttavia, speriamo che si tratti solo di un periodo passeggero e breve, e che tutto ritorni all’ordine stabilito in precedenza.
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