Dal 2019 è partita la graduale sostituzione degli scontrini e delle ricevute fiscali con il documento commerciale, che potrà essere emesso solo con un registratore telematico o una procedura web ad hoc. Chi compie operazioni di commercio al minuto e attività assimilate non deve dimenticare un importante proroga.
Una novità di rilievo riguarda tutti coloro che, per motivi di lavoro, utilizzano il cosiddetto registratore di cassa. Detta anche cassa automatica, si tratta di un dispositivo meccanico o elettronico per calcolare e tenere traccia delle transazioni di vendita, collegato di solito ad un cassetto per immettere il denaro ordinato nei vari tagli.
Come precisato dalle Entrate nel proprio sito web, dal 2019 è cominciata la progressiva sostituzione degli scontrini e delle ricevute fiscali con un documento commerciale evoluto, il quale potrà essere emesso soltanto usando un registratore telematico o un iter web. Colui che compie operazioni di “commercio al minuto e attività assimilate” dovrà infatti attestare i corrispettivi con memorizzazione e trasmissione web degli stessi all’Agenzia delle Entrate.
Ebbene, come spiegato recentemente dall’Agenzia, è in arrivo la proroga fino al 31 dicembre del 2024 per quanto riguarda le operazioni di adeguamento dei registratori di cassa, per adattarli alle funzionalità telematiche di cui alle norme vigenti. Vediamo un po’ più da vicino questa novità che interessa ovviamente una vastissima platea di esercenti.
In apertura abbiamo accennato a questa novità sui registratori di cassa, su cui si è pronunciata recentemente l’Amministrazione finanziaria. La proroga è ora al 31 dicembre 2024 ed entro quella data – e non più il 31 dicembre 2022 – dovranno applicarsi le modifiche di adeguamento dei registratori di cassa per diventare registratori telematici.
Per completezza ricordiamo che, come precisato dall’Agenzia delle Entrate, il registratore telematico è un dispositivo:
E’ stato in particolare con il provvedimento n. 480030 del 28 dicembre scorso che l’Amministrazione finanziaria ha modificato il provvedimento n. 182017 del 28 ottobre 2016 in campo di memorizzazione elettronica e trasmissione web dei dati dei corrispettivi giornalieri. Ed infatti al citato provvedimento e successive modificazioni e integrazioni, è inserita la modifica per cui al punto 1.4 le parole “31 dicembre 2022” sono sostituite con le parole “31 dicembre 2024”.
La proroga si rende obbligatoria per permettere ai produttori di aggiornare, per i meri fini fiscali, anche quegli apparecchi, ancora presenti sul mercato, altrimenti non aggiornabili in tempi più ristretti. Ecco spiegato il motivo del provvedimento n. 480030 del 28 dicembre scorso.
Non bisogna poi dimenticare che è prorogata la possibilità per l’Agenzia delle Entrate, su parere della Commissione per l’approvazione degli apparecchi misuratori fiscali, di approvare le modifiche, in via transitoria e comunque non dopo il 31 dicembre 2024, che si rendano obbligatorie per quanto riguarda l’adeguamento dei registratori di cassa adattati a registratore telematico e già immatricolati. Ci si riferisce a quelle apparecchiature per cui sia scaduto il provvedimento di approvazione del correlato modello, in maniera da rendere possibile comunque l’adeguamento dei registratori di cassa già consegnati agli esercenti.
Giova anche tener presente che con il provvedimento del 2016, ora modificato dall’Amministrazione finanziaria, si dava seguito al d. lgs. n. 127/2015 del Governo. Si trattava di un decreto emanato onde incentivare l‘utilizzo della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi, ma anche l’aggiornamento dei meccanismi di riscontro tra la documentazione in campo di imposta sul valore aggiunto (IVA) e le transazioni compiute, potenziando i collegati sistemi di tracciabilità dei pagamenti.
Insomma ancora una volta è confermata l’importanza del registratore telematico, come apparecchiatura dotata di modulo fiscale con capacità di memorizzare ogni operazione e, al contempo, di trasmettere automaticamente il file al sistema dell’Amministrazione finanziaria in modo sicuro. D’altronde come chiarisce l’Agenzia nel suo sito web, chi fa operazioni di “commercio al minuto e attività assimilate”, dovrà sempre certificare i corrispettivi con memorizzazione e trasmissione web degli stessi all’Agenzia delle Entrate.
Ribadiamo infine che la novità non è da leggersi nel senso di agevolare i contribuenti, bensì invece nell’ottica di consentire ai produttori di aggiornare, per i meri fini fiscali, anche quei modelli molto presenti nei negozi, ma altrimenti non aggiornabili in breve tempo e per ragioni evidentemente tecniche.
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