Il 2023 è appena iniziato e già preoccupa gli italiani che devono affrontare nuovi aumenti: forse non tutti inaspettati.
Il 2022 è stato un anno difficile per le famiglie e le imprese italiane a causa della crisi economica nata in conseguenza della pandemia da Covid-19.
Gli aumenti del costo del gas e dell’energia elettrica, la crisi conseguente al conflitto tra Russia e Ucraina e l’inflazione hanno messo in ginocchio gli italiani. I bonus, gli incentivi e le agevolazioni del governo hanno cercato di tamponare il più possibile la situazione. Purtroppo, però nel 2023 non si sfuggirà ai rincari del pedaggio delle autostrade, del carburante e delle bollette. Ecco i dettagli
I pedaggi delle autostrade subiranno un rialzo che farà aumentare anche i costi di quelle più care d’Italia. Tra l’altro, l’Aiscat, l’Associazione delle società concessionarie, ricorda che in Italia è dal 2018 che i pedaggi non subiscono un rialzo. Gli incrementi del pedaggio dipenderanno da vari fattori sia di gestione sia di investimento e rappresentano un importante elemento per la sicurezza di tutta la rete autostradale.
Ricordiamo che a luglio 2022 Autostrade per l’Italia S.p.A. (Aspi) aveva incrementato le tariffe dei pedaggi dell’1,50%. Nel 2023 le tratte di competenza della Società, invece, subiranno un rialzo del 2%, che a luglio 2023 saranno maggiorate di un altro 1,34%.
Assoutenti annuncia una battaglia e l’attenzione dei giudici del TAR del Lazio per bloccare gli aumenti dei pedaggi della rete Aspi che «non appaiono in nessun modo giustificati». Le associazioni dei consumatori lamentano soprattutto il peggioramento del servizio, tra cantieri, traffico, ritardi; anzi per Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, «le tariffe dovrebbero diminuire, non certo aumentare».
La sorpresa più grande che molti automobilisti hanno trovato al rientro delle vacanze di Natale è l’aumento del carburante perché la legge di Bilancio non ha prorogato ulteriormente lo sconto delle accise.
Già durante il governo Draghi lo sconto su benzina, gasolio e GPL era stato prorogato varie volte. Invece, l’attuale governo ha deciso prima di dimezzare prima il taglio da 30,5 centesimi a 18,3 centesimi a litro e poi di cancellare la misura.
L’aumento del carburante comporterà per gli automobilisti, secondo il CODACONS, una spesa maggiore di 9,15 euro per il pieno. Complessivamente, però, il rincaro peserà circa 219,6 euro in più su base annua.
Anche le bollette del gas e dell’energia elettrica aumenteranno causa dell’aggiornamento delle condizioni di maggior tutela. In realtà ARERA ha comunicato che fino al 31 marzo 2023 solamente le bollette dell’energia elettrica saranno ridotte con uno sconto pazzesco del 19,5%.
Nello specifico, la diminuzione è legata alla voce energia PE (-234%), agli adeguamenti della voce dispacciamento PD (+0,4%) e della voce perequazione PPE (+3,2%). Invece, si stima che il costo del gas continuerà a salire.
Anche in questo caso le associazioni non sono d’accordo sugli aumenti. Secondo uno studio di Unione nazionale consumatori il caro bollette nel 2023 influenzerà le famiglie molto di più delle stime effettuate da ARERA. Infatti, quest’ultimo tiene conto dell’anno scorrevole compreso tra il 1° aprile 2022 e il 31 marzo 2023 durante la quale la spesa finale della famiglia tipo sarà di 1.374 euro. Quindi, 67% in più rispetto all’equivalente dell’anno precedente.
Invece, lo studio prende in considerazione l’anno solare compreso dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. Quindi, stimando un prezzo costante la spesa della famiglia media sarà di 1.434 euro: 112 euro in più spesi nel 2022 secondo ARERA.
Insomma, un inizio 2023 non proprio economico per gli italiani già preoccupate per le loro finanze.
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