Per scoprire gli importi delle pensioni rivalutate, è necessario il montante individuale e la relativa fascia di reddito di appartenenza.
La rivalutazione delle pensioni del 2023 si calcola sulla pensione lorda percepita fino a settembre 2022.
Per sapere la cifra esatta dell’assegno pensionistico che si percepirà da gennaio, bisogna conoscere la fascia di reddito e il montante individuale. Vediamo, dunque, in che modo si calcola quest’ultimo elemento e quali sono i passaggi da seguire per conoscere le percentuali di rivalutazione a cui si ha diritto.
Per tutte le informazioni più dettagliate, consulta il seguente articolo: “Pensioni: alla scoperta del montante contributivo che determina l’assegno“.
Il montante contributivo individuale è un elemento essenziale nel sistema di calcolo contributivo delle pensioni. Riguarda, dunque, i periodi lavorativi successivi al 31 dicembre 1995.
Il montante contributivo individuale è formato da diversi componenti. Nel dettaglio:
Non perdere il seguente approfondimento: “Rivalutazione pensioni: la rivoluzione delle 6 nuove fasce“.
Per conoscere gli importi aggiornati degli assegni pensionistici, è necessario, innanzitutto, verificare la fascia di appartenenza. Supponiamo che un contribuente percepisca una pensione lorda di 2.241,85 euro. Poiché è ricompresa tra le quattro e le cinque volte il minimo, da gennaio, la pensione si rivaluterà all’85%, rispetto alla percentuale piena del 7,3%. Di conseguenza, l’aliquota corretta da applicare all’assegno sarà del 6,2%.
Per conoscere la nuova cifra della prestazione, bisogna considerare l’importo spettante prima dell’anticipo della rivalutazione del 2%, applicare la maggiorazione dello 0,2% a conguaglio della perequazione 2022 (derivante dalla differenza tra l’inflazione stimata e quella reale) e, solo alla fine, adottare l’aliquota del 6,2%.
L’importo lordo della pensione, però, è determinato proprio in base al montante contributivo.
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