Il problema delle medicine che mancano in farmacia sta diventando allarmante. Ecco cosa ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente della FOFI.
FOFI che, ricordiamo, sta per Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, realtà che da mesi denuncia il problema dell’approvvigionamento dei farmaci.
Anche la nostra redazione segue con preoccupazione l‘andamento della scarsità dei medicinali. Recentemente abbiamo pubblicato una parte della lunghissima lista dell’AIFA, dalla quale si evince la situazione drammatica.
Non mancano “solamente” antinfiammatori o antibiotici – comunque fondamentali nel periodo invernale – ma anche tantissimi salvavita, insulina, farmaci antiepilettici, antitumorali e antipsicotici. La lista, appunto, è davvero lunga e le carenze si manifestano sia nelle farmacie che nelle strutture ospedaliere. Insomma, è sempre più difficile curare le persone.
Le motivazioni sono svariate, ma non per questo debbono essere sottovalutate. Ecco cosa ha riferito più volte Andrea Mandelli, presidente della FOFI.
In diverse interviste rilasciate a vari organi di stampa, Mandelli ricorda che la FOFI è da parecchi mesi che lancia l’allarme. La carenza dei farmaci è dovuta solamente in parte a causa dell’elevata richiesta. Infatti non è “colpa” del Covid o dell’influenza stagionale che mancano – ad esempio – Ibuprofene e Aspirina.
Dietro a questo “disastro annunciato” ci sono anche le conseguenze della guerra in atto, che sta scombussolando l’economia a livello globale. Le parole di Mandelli sono molto chiare in questo senso: “mancano i farmaci anche per la difficoltà nell’approvvigionamento delle materie necessarie al confezionamento di tutti i farmaci e medicinali. Come l’alluminio per la chiusura dei blister”.
Pur nella difficoltà evidente, però, lo stesso Presidente della FOFI rassicura i cittadini e chiede loro di contribuire alla risoluzione delle problematiche. In prima istanza Mandelli ricorda che la Federazione dei Farmacisti si è già attivata per fornire ai cittadini i medicinali che scarseggiano di più, come l’Ibuprofene o gli sciroppi per la tosse pediatrici. Ciò è possibile perché le farmacie possono produrre da sé i principi attivi. Ma non solo: i farmacisti sono professionisti abilitati e possono aiutare i pazienti a curarsi, anche suggerendo terapie alternative. Laddove, ovviamente, la malattia in essere lo consenta.
Di concerto con i medici di famiglia, dunque, i farmacisti hanno tutte le carte in regola per supportare i cittadini in questo difficile momento. Dall’altra parte, però, Mandelli lancia anche un invito a non fare scorte inutili e a non usare antibiotici se non espressamente indicato dal medico. I cittadini, dunque, possono dare un contributo concreto per affrontare questa problematica. Anche se, ovviamente, la questione è così ampia che rimane sempre di competenza di Governi ed Enti preposti.
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