Alcune categorie di lavoratori possono accedere alla pensione anticipata. Ma, per il 2023, cambiano molte regole.
Non tutti i contribuenti devono necessariamente attendere il raggiungimento dei 67 anni di età, per smettere di lavorare.
Il nostro sistema previdenziale, infatti, contempla una serie di strumenti di flessibilità in uscita. Analizziamoli tutti attentamente, partendo dal quesito di un nostro Lettore.
Non perdere il seguente approfondimento: “Pensione anticipata per assistenza a familiare disabile: come funzionano Ape Sociale e Quota 41“.
Un nostro gentile Lettore ha posto un quesito molto interessante:
“Salve, svolgo il ruolo di caregiver di mio figlio disabile grave da 8 anni. A luglio 2023 maturerò 41 anni di contribuzione. Posso usufruire della pensione anticipata? Sono anche un lavoratore precoce. Vi ringrazio in anticipo.”
La Legge di Bilancio 2023 ha previsto delle importanti novità per il sistema pensionistico italiano. Sono, infatti, stati confermati alcuni strumenti di flessibilità in uscita ed è stata inserita una nuova opportunità per la pensione anticipata: Quota 103.
Non è stata, invece, modificata la normativa relativa al lavoro usurante e notturno e al lavoro precoce.
Per quanto riguarda il primo, infatti, sono stati confermati i requisiti ridotti stabiliti dal Dlgs n. 67/2011. Anche nel 2023, dunque, la pensione anticipata per tali categorie di lavoratori è confermata con 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contribuzione ed il raggiungimento di quota 97,6.
Per i lavoratori precoci, invece, è stato confermato il requisito ridotto a 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica posseduta. Bisogna, però, aver svolto almeno 1 anno di lavoro effettivo prima del compimento dei 19 anni di età ed appartenere ad una delle seguenti categorie:
Il nostro Lettore si trova proprio in quest’ultima situazione. In quanto lavoratore precoce e caregiver del figlio, dunque, potrà accedere alla pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni di anzianità contributiva.
Per entrambi i trattamenti, non ci sono novità. La pensione di vecchiaia, dunque, si ottiene a 67 anni di età, con 20 anni di contribuzione. Non sono, inoltre, previste finestre e, dunque, l’assegno decorre dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti.
Per la pensione anticipata ordinaria, invece, sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi (2227 settimane), per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi (2175 settimane), per le donne, senza soglie anagrafiche. In tal caso, però, c’è una finestra da rispettare; di conseguenza, la prima rata si percepisce dopo 3 mesi dalla maturazione dei requisiti pensionistici (sia per i lavoratori privati sia per quelli pubblici).
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto Quota 103, grazie alla quale potranno smettere di lavorare coloro che maturano 62 anni di età e 41 anni di contribuzione, entro il 31 dicembre 2023. Si applica, inoltre, la finestra mobile di 3 mesi per i lavoratori del settore privato e di 6 mesi per i lavoratori pubblici.
A differenza di Quota 100 e di Quota 102, la nuova Quota 103 prevede un limite all’importo dell’assegno pensionistico erogabile, che deve essere pari a 5 volte il trattamento minimo (cioè circa 2.818 euro lordi mensili), fino al raggiungimento dell’età pensionabile di 67 anni.
Approfondisci l’argomento, consultando il seguente articolo: “Pensione anticipata con Quota 103: è davvero conveniente? La risposta è inaspettata“.
Confermati, per il 2023, anche Quota 100, Quota 102 e l’Ape Sociale.
Quota 100 consente la pensione anticipata con 62 anni di età e 38 anni di contributi, da maturare entro il 31 dicembre 2022.
Quota 102, invece, richiede un’anzianità anagrafica di almeno 64 anni ed una contributiva di almeno 38 anni (da maturare sempre entro il 31 dicembre 2022).
Infine, la Legge di Bilancio ha prorogato anche l’Ape Sociale. Tale strumento pensionistico è rivolto alle seguenti categorie di soggetti:
Alla misura si accede con 63 anni di età unitamente a 30 anni di contributi; per i lavori gravosi, invece, servono 36 anni di contribuzione. Quest’ultimo requisito, tuttavia, si riduce a 32 anni per gli operai edili, i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta.
La Legge di Bilancio ha introdotto importanti modifiche ad Opzione Donna. Tale strumento di pensione anticipata, infatti, potrà essere utilizzato al raggiungimento dei 60 anni di età (sia per le dipendenti sia per le autonome) e di 35 anni di contribuzione. Inoltre, la legge specifica che bisogna appartenere a tali categorie:
Un’altra innovazione consiste nella facoltà di ottenere uno sconto sul requisito anagrafico se si possiedono dei figli. In particolare, è possibile smettere di lavorare a 58 anni (2 anni prima), se si possiedono 2 o più figli, mentre a 59 anni se si possiede un solo figlio.
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