Rinunciare al consumo di carne è il nuovo imperativo: ma si tratta di etica o di povertà? Un report del 2022 ce lo spiega nel dettaglio.
Ha trovato pubblicazione di recente il report intitolato “L’anno che verrà”. Realizzato dall’Ufficio studi Coop in collaborazione con Nomisma ci dà una fotografia della situazione attuale in fatto ai consumi.
Ma anche sulle aspettative e preoccupazioni degli italiani, su come le persone stiano reagendo ai cambiamenti e su quali sono le scelte effettuate dalle famiglie.
Sicuramente negli ultimi anni i consumatori hanno sviluppato maggior consapevolezza, sia sull’alimentazione che sul benessere. La pandemia ha poi innescato un vero trauma psicologico, e ha costretto le persone a riflettere. Su quali fossero le priorità e sul fatto, ad esempio, che forse la vita frenetica e consumistica sia sbagliata.
Dal report emergono molti aspetti interessanti sull’atteggiamento assunto dagli italiani in questi 3 anni difficilissimi, e soprattutto sulle aspettative e obiettivi futuri. In questo articolo ci soffermiamo su una tendenza in particolare, che riguarda il consumo di carne. Il cambio di abitudini è solo uno dei risultati dovuto a molteplici fattori incidenti.
Il report dell’Ufficio Studi Coop esce quasi in contemporanea alla notizia dell’approvazione da parte della UE all’introduzione di Grilli Domestici tra gli alimenti per gli umani. Come sappiamo, c’è la volontà di proporre alle persone un’alimentazione più sana e più sostenibile per l’ambiente, e gli insetti dovrebbero garantire tutto questo.
In alcuni dei nostri articoli abbiamo proprio parlato dei pro e dei contro dei Novel Food, e non possiamo che confermare che le persone sono sempre più attente al rispetto dell’ambiente. Il report ci indica, con numeri alla mano, che l’80% degli italiani ha deciso di voler condurre una vita più salutare. Per farlo è pronto a non mangiare più la carne animale.
I modi in cui attuare il proposito di una vita più sana sono comunque davvero svariati, ma ci danno un quadro molto chiaro su quali siano esigenze, speranze e timori. Le persone hanno dichiarato che rinunceranno a mangiare carne, ma soprattutto perché costa troppo. L’inflazione spinge gli italiani a non riempire il carrello della spesa come gli anni addietro.
Scendendo nello specifico, un 29% della popolazione ha intenzione di curarsi di più e di “snobbare” i fast food. La rinuncia di un 32%, a malincuore, anche ai viaggi e ai divertimenti fa capire le reali problematiche delle famiglie. Inoltre, sempre secondo il report, il 35% degli intervistati vorrebbe acquistare un’auto nuova ma probabilmente non lo farà.
Per contrastare i rincari energetici, il 29% comprerà elettrodomestici nuovi nel corso dell’anno, ma preferirebbe evitare.
Questi dati ci fanno capire come probabilmente volveranno le cose nel corso del 2023. La contrazione dei consumi, però, inciderà soprattutto nel comparto del lavoro. Le aziende, guadagnando meno, dovranno tagliare le spese e dunque licenziare i dipendenti. Una spirale non propriamente positiva, che innescherà ulteriori cambi di abitudini delle persone. Nonostante tutto ciò, comunque, dai dati emerge che il 39% degli italiani ha ancora fiducia nel futuro.
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