L’Installazione fotovoltaico senza permessi o procedure complicate adesso è realtà. Inoltre abbiamo a disposizione tanti Bonus.
Finalmente qualcosa si muove e da oggi la transizione energetica sarà ancora più accessibile.
Non solo sconti in bolletta ma una vera e propria “spinta” per passare al Fotovoltaico. Troviamo interessanti novità riguardo al “Decreto Energia”, convertito con legge n. 34/2022 e all’interno del quale un articolo ha trovato ampliamento.
Fino a qualche anno fa, chi voleva installare un impianto fotovoltaico doveva affrontare ingarbugliamenti burocratici e sostenere anche molte spese extra. Oggi, per fortuna, i permessi da richiedere sono diminuiti e l’offerta sul mercato è molto aumentata. D’altronde abbiamo compreso che l’energia da fonti non rinnovabili è ormai troppo costosa. Oltre che dannosa per l’ambiente.
Come abbiamo sostenuto più di una volta, però, non per tutti è così facile adottare il cambiamento. Non tanto per motivi etici ma proprio per questioni burocratiche e/o economiche.
“Qualcuno”, per fortuna, se ne deve essere accorto e ha promosso iniziative che finalmente daranno un’ulteriore spinta al cambiamento. Vediamo nel dettaglio cosa dice l’aggiornamento dell’art. 10 del Decreto Energia e quali sono i Bonus che possiamo sfruttare per passare (anche) al fotovoltaico.
Durante questo interessante viaggio verso una transizione energetica abbiamo conosciuto tantissime novità. Ad esempio che possiamo sfruttare le numerose tecnologie per migliorare l’efficienza energetica e al tempo stesso risparmiare.
Abbiamo letto di tegoli fotovoltaici, perfetti per le case situate nei centri storici dove sono in vigore ancora alcuni (pochi) vincoli. Oppure siamo venuti a conoscenza di pannelli fotovoltaici piccoli, da balcone, o pieghevoli, o di design, a forma di fiore, installabili autonomamente in poche ore.
E che dire degli impianti fotovoltaici plug-in? Come abbiamo descritto nel particolare in un nostro articolo dedicato, si tratta di un “piccolo impianto solare che è possibile installare su balconi, finestre. Così come in giardino. Si può collegare in modo semplice alla spina della corrente dell’abitazione, al fine della relativa alimentazione con energia pulita“.
L’unico obbligo, ovviamente, è quello di comunicarlo al proprio gestore. Ciò per un ovvio motivo: se la produzione supera quella dell’energia utilizzata verrà rimessa in rete. Anche se purtroppo non verrà corrisposto denaro.
Infatti nel pratico, andare a comprare pannelli fotovoltaici, metterli sul tetto e dichiarare i lavori al Comune, al fornitore di energia e Agenzia delle Entrate è tutto un altro discorso. Fino ad oggi le persone che hanno installato pannelli fotovoltaici hanno effettuato le comunicazioni col modello unico semplificato previsto con il D.Lgs. n. 191/2021. Ciò a fronte di impianti fino a 50 kW. Adesso i cittadini potranno installare impianti anche fino a 200 kW senza chiedere permessi, perché questo tipo di lavori verrà considerato come “edilizia libera”.
Il Ministro per la Transizione Ecologica, insieme al Ministro degli Affari Regionali, ha firmato l’estensione dell’art. 10 del Decreto Legge 17/22. I cittadini useranno il nuovo modello unico, con il quale potranno effettuare procedure telematiche più semplici e informare Comune, gestore di rete e Gse.
Tramite la procedura potranno “realizzare, modificare, potenziare, connettere ed utilizzare impianti con le seguenti caratteristiche: situati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo; realizzabili con lavori semplici; per i quali sia richiesto il ritiro dell’energia al Gse“.
Una volta compilato il modello, potremo trasmetterlo al nostro gestore di rete, che dopo le opportune verifiche avvierà automaticamente la procedura di connessione.
Ci sono interessanti novità anche per quanto riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici senza permessi nei centri storici/edifici vincolati. Anche per dette situazioni, i cittadini potranno usare il modello unico semplificato, anche se con una particolare attenzione. Ovvero, “a condizione che i pannelli siano integrati nelle coperture e non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti panoramici“.
Ovviamente per quanto riguarda edifici di importante rilievo ci sarà da chiedere l’autorizzazione all’Amministrazione competente.
Il Superbonus è ancora attivo e, seppur con tutti i suoi limiti, è ancora un’ottima opportunità per chi desidera ottenere l’agevolazione. Chi ha effettuato i lavori di ristrutturazione entro settembre 2022 otterrà il Superbonus ancora al 110%, grazie a una proroga fino al marzo del 2023.
Chi invece inizia i lavori dal gennaio 2023 deve ricordare che la percentuale è scesa al 90% e che i lavori devono essere terminati entro il 31 dicembre dello stesso anno.
C’è un’altra buona notizia, però: il Superbonus è esteso anche ad altre categorie di beneficiari. Più nello specifico “organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’articolo 10 del d.Lgs n. 460/1997; organizzazioni di volontariato iscritte nei registri di cui all’articolo 6 della legge n. 266/1991; associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano previsti dall’articolo 7 della legge n. 383/2000″.
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…
Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali.…
L'Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di controlli grazie a un nuovo algoritmo.…