Tiene banco ll tema carburanti e benzina, ma dove si può fare rifornimento e risparmiare, dove costa meno? Dettagli e altri aspetti di seguito
È un tema caldo e al centro dell’attenzione di molti, quello che si lega ai carburanti, alla benzina e agli aspetti associati: in tanti si chiedono dove poter fare benzina e rifornimento e risparmiare, spendendo meno.
Con l’eliminazione dello sconto delle accise, speranza diffusa si legava ad aumento limitato circa il prezzo della benzina. Se precedentemente alla soppressione, lo sconto si aggirava su 1,65 euro, secondo la media nazionale, attualmente dovrebbe aggirarsi su 1,83.
Tuttavia le cose sono andate in modo diverso. Varie sono le segnalazioni in merito a Pompei benzina, distribuzioni e zone urbane. Il costo della benzina al self è giunto sino a 2 euro / litro. Una differenza di venti centesimi.
Da parte del Governo Meloni vi è il sospetto circa manovre speculativa. Ecco che la domanda che in molti sicuramente si pongono, ovvero dove andare a fare rifornimento di benzina per risparmiar e spendere di meno è centrale.
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Tornando però al tema in oggetto, di recente il prezzo medio nazionale è aumentato via via. Ecco una panoramica di quest’ultimi, medi, circa benzina e diesel, per quanto riguarda self e servito.
Benzina self: 1.821 euro/litro. Benzina servito: 1,965 euro / litro. Diesel self: 1,879 euro / litro. Diesel servito: 2,023 euro / litro.
Rispetto a tale media, quelli dalla maggior convenienza restano i distributori no logo. Secondo il Quotidiano Enegia, il prezzo medio in tal caso va sui 1,819 euro (self).
Rispetto ai distributori ufficiali e prezzo medio al self, in base ai dati fabiodisconzi.com, si tratta di: ENI (1.827 euro / litro); ESSO (1.899 euro / litro). E poi Q8 (1.817 euro / litro).
Va tenuto presente che il riferimento si lega ai prezzi medi. Possono essevi anche notevoli differenze rispetto a dove ci si trova, differenze tra città. O ancora, se si è su di una superstrada, in autostrada e così via.
La domanda dunque circa dove fare benzina e risparmiare è un elemento che accomuna molti.
Alcuni di coloro che vivono nei pressi dei confini nazionali possono aver colto l’occasione di andare oltre frontiera e fare rifornimento in un Paese in cui il costo è minore. Può essere ad esempio il caso delle regioni del Nord. Si pensi a Lombardia, Friuli e Piemonte, e del Canton Ticino e relativo confine. Così come del Brennero, o ancora Slovenia oppure Croazia.
Proprio i Paesi che si trovano al confine di recente stanno considerano di porre un freno a tale atteggiamento. Dunque, spiega Trend-online.com, in futuro occorrerà volgere lo sguardo alla propria città.
Fortunatamente i casi ci sono. Può essere quello di Como e Provincia, intorno Cantù, ad esempio. Il costo della benzina è di 1,73 euro. Il gasolio evince 1,81 euro (self). Per quanto concerne Varese, i costi vanno da 1.73 euro IP bardello – benzina 1.81, sino al diesel circa il Carrefour di Gavirate.
E ancora, proseguendo con glie esempio, nella Zona Castione (Sondrio), viene spiegato che la benzina è sui 1.77 euro, mentre il diesel su 1.83. Vanno poi menzionati, per quanto riguarda il Paese, taluni distributori della capitale. Si arriva persino a 1.669 euro (benzina) e 1.738 (diesel).
Così come il caso di Bari, nel primo caso stesso importo, e 1.767 circa il secondo. Questi, alcuni esempi generici al riguardo.
Attualmente risulta molto difficile replicare a tale interrogativo, non è infatti noto se vi sarà un calo dei pezzi. Nel momento in cui il tutto si legasse alle scelte dell’esecutivo, o al mercato degli idrocarburi, di certo non sarebbe tanto alto.
Il Governo ha lavorato e lavora sul tema, così da poter andare incontro a chi è maggiormente bisognoso circa costi ridotti per il pieno. Si è parlato molto di recente della scelta legata alla sospensione dello sconto su una tassa che riguardava tutti. In assenza dunque del rapporto di progressività.
Tuttavia, considerando le disponibilità economiche dello Stato, potrebbe esser complicato cambiare totalmente marcia. Da parte dell’esecutivo vi è il sospetto in merito a manovre di tipo speculativo che vanno a danno del consumatore.
Ciò dal momento che le quotazioni internazionali da tempo sono al ribasso, con i prezzi che invece aumentano. E la situazione non coinvolge soltanto le urbane oppure le extraurbane. La questione prezzi è rilevante anche in autostrada.
Si è accennato al lavoro dell’esecutivo proprio sul tema, e va menzionato in tal senso il decreto trasparenza.
Mediante tale decreto, che ha visto la relativa approvazione da parte del CdM il giorno 10.01, si ripropongono i buoni benzina con agevolazioni sino a duecento euro. Il periodo in questione va da gennaio a marzo. Si tratta dei buoni benzina ceduti da parte del datore di lavoro privato ai dipendenti.
E non vanno a concorrere alla formazione del reddito. Altresì, un alto elemento riguarda il fatto che è reso giornaliero l’obbligo della comunicazione del prezzo di vendita praticato. E ciò per quanto attiene gli esercenti di attività di vendita al pubblico per quanto riguarda il carburante per autotrazione uso civile.
Per quanto riguarda il prezzo medio quotidiano, il calcolo e la pubblicazione riguardano il Ministero delle Imprese. Il prezzo medio andrà esposto da parte degli esercenti, in aggiunta a quello da essi praticato.
Spazio poi alle sanzioni amministrative rafforzate. Ciò nel momento in cui si verificasse una violazione da parte degli esercenti per quanto attiene comunicazione e pubblicità dei prezzi. In presenza di una recidiva, le sanzioni possono arrivare anche alle sospensioni delle attività. Periodo di tempo tra sette e novanta giorni.
Sono previsti poi rafforzamenti in merito al collegamento fra il Garante Prezzi e l’Antitrust, come così Garante e Guardia di finanza. L’obiettivo è legato alla sorveglianza e ad evitare sul nascere che si verifichino azioni speculative.
Vi è istituita la Commissione di allerta rapida a proposito della sorveglianza dei prezzi, poi. Questi alcuni elementi in merito, che è bene ad ogni modo approfondire per saperne maggiormente.
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