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Pensione Opzione Donna: incredibile, ecco a quanto ammonta la penalizzazione con le ultime riforme

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Opzione Donna è stata prorogata per un altro anno, ma profondamente riformata. Quali sono i nuovi requisiti per la pensione anticipata?

Da quando è in vigore, Opzione Donna ha riscosso un innegabile successo.

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Molte lavoratrici, infatti, hanno potuto smettere di lavorare senza dover attendere la maturazione dei presupposti per la pensione di vecchiaia. L’obiettivo della misura è la conciliazione della vita privata con quella lavorativa.

Nel 2023, però, sono stati modificati i requisiti di accesso relativi all’anzianità anagrafica. È ora, infatti, necessario il compimento di 60 anni, che possono diventare 59 anni se si ha un figlio oppure 58 se si hanno due o più figli. Rimane, invece, invariato il presupposto contributivo, fissato a 35 anni.

Ma vediamo quali sono le implicazioni principali della Riforma e gli effetti sul calcolo dell’importo spettante.

Per le informazioni aggiuntive, consulta il seguente articolo: “Pensione Opzione Donna: sfatiamo i dubbi più diffusi sulle ultime modifiche“.

Opzione Donna: come si calcola l’importo?

Una nostra Lettrice ha inviato alla Redazione il seguente quesito:

Buongiorno, ho 63 anni e 35 anni di contributi versati. Ho un marito disabile grave, con invalidità al 100% e ho necessità di accudirlo periodicamente. Avevo pensato di presentare richiesta per Opzione Donna, ma ho paura che la penalizzazione sull’assegno pensionistico possa essere eccessiva. Quanto perderei? In attesa di risposta, cordiali saluti.”

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto delle novità importantissime relative ai requisiti per accedere ad Opzione Donna. Per rispondere all’interrogativo della nostra gentile Lettrice, dobbiamo sottolineare che l’assegno spettante continuerà ad essere determinato sulla base del sistema contributivo. La pensione, dunque, è colpita da una penalizzazione di circa il 20- 30%.

Restano attive anche le cd. finestre mobili. Di conseguenza, la prima rata viene erogata, alle lavoratrici dipendenti, dopo 12 mesi dalla maturazione dei requisiti e dopo 18 mesi, invece, alle autonome. Alle dipendenti, inoltre, è preclusa la possibilità di usufruire del cumulo gratuito dei contributi accreditati presso Casse previdenziali differenti. È necessario che abbiano interrotto il rapporto di lavoro e abbiano raggiunto i 35 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 2022.

Opzione Donna: ulteriori requisiti

È bene ricordare, inoltre, che la Legge di Bilancio ha introdotto ulteriori restrizioni per usufruire della pensione anticipata. In particolare, le lavoratrici devono appartenere ad una delle seguenti categorie:

  • caregivers, da almeno 6 mesi al momento della richiesta, del coniuge o di un parente di primo grado convivente disabile grave oppure di un parente o di un affine di secondo grado convivente, affetto da disabilità grave;
  • invalide con una diminuzione della capacità lavorativa, accertata dalla specifica Commissione medico- legale, di almeno il 74%;
  • licenziate o dipendenti di aziende per le quali è attivo un tavolo per la gestione della crisi aziendale.

La  nostra Lettrice, dunque, possiede tutti i requisiti richiesti dalla legge per poter accedere ad Opzione Donna. Dovrà, dunque, solo valutare se accettare la penalizzazione dell’assegno pensionistico.

Non perdere il seguente approfondimento: “Pensione Opzione Donna, tra limitazioni e svantaggi un sogno che si infrange“.

Come si presenta la domanda?

Rimangono invariati anche i metodi per presentare la richiesta per ottenere l’agevolazione. In particolare, l’interessata può scegliere tra:

  • l’inoltro telematico tramite il sito dell’INPS. A tal fine, bisogna accedere con le credenziali digitali personali SPID, CIE o CNS e cliccare sulla sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”. Si deve, poi, scegliere la funzione “Nuova domanda” dal menù a sinistra e selezionare “Pensione di anzianità/vecchiaia” – “Pensione di anzianità/anticipata” – “Contributivo sperimentale lavoratrici”. Infine, bisogna selezionare il Fondo e la Gestione di liquidazione;
  • l’assistenza di un CAF/ Patronato e degli intermediari INPS;
  • l’ausilio del Contact Center dell’Istituto, chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o lo 06 164 164 da rete mobile.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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