La triplendemia colpisce i bambini più piccoli causando ricoveri e tanta preoccupazione tra i genitori. Inoltre molti farmaci necessari per le cure non si trovano.
Covid, influenza stagionale e virus sinciziale, un triplo attacco sta scatenando ansia per le condizioni di salute dei più piccoli.
Si può parlare di un allerta sanitaria? Probabilmente è troppo ma ciò che è certo è che i pronto soccorso sono messi a dura prova così come gli ambulatori medici. Bambini con il Covid, neonati con virus respiratorio sinciziale e bambini colpiti dall’influenza stagionale che, come tutti sappiamo, è molto aggressiva. I genitori sono preoccupati dall’attacco contemporaneo di tre virus, tutti pericolosi e difficili da gestire soprattutto se i figli soffrono di altre patologie. L’attenzione, dunque, deve rimanere alta proprio come quando eravamo in piena pandemia. La mascherina può essere ancora utile per proteggersi dai contagi anche se, forse, la causa di questa debolezza immunitaria nei bambini è legata proprio all’uso prolungato del sistema di protezione delle vie aeree. Per più di due anni, i bimbi – giustamente tutelati dai genitori – non hanno potuto sviluppare gli anticorpi necessari per difendersi da attacchi esterni. Ora ne vediamo le conseguenze.
Oltre al distacco sociale degli ultimi anni e all’uso della mascherina, secondo gli esperti causa della triplendemia è anche una scarsa attenzione alla vaccinazione. Il numero di bimbi vaccinati contro il Covid è basso – riferisce il direttore del Cnr di Pavia Giovanni Maga – così come pochi sono vaccinati contro l’influenza. Per quanto sia possibile che nonostante il vaccino ci si infetti lo stesso, l’iniezione rappresenta a detta di Manga una prima protezione dai virus tale da garantire un attacco meno aggressivo. Per questo motivo ribadisce l’importanza delle vaccinazioni.
Impossibile, invece, proteggere i propri figli dal virus respiratorio sinciziale. Non esistono, al momento, vaccini da somministrare. Diecimila casi all’anno – e tanti, troppo decessi – a causa del virus VRS che miete vittime soprattutto tra i neonati. Nella maggior parte dei casi è necessario ricorrere al ricovero in ospedale e in tanti altri alla terapia intensiva. La triplendemia, insomma, sta mettendo in ginocchio i reparti pediatrici. Da considerare, poi, anche i contagi collegati. I nipoti possono contagiare i nonni, persone più fragili soprattutto se superata una certa età.
Per tutelare i neonati dalla triplendemia occorre evitare luoghi affollati, ritornare al distanziamento, igienizzare frequentemente le mani, usare la mascherina al chiuso. Ai bimbi più grandicelli occorre ricordare le direttive imparate durante la pandemia da Covid 19 sebbene risulterà difficile chiedere loro un ritorno al passato proprio adesso che si sono affacciati nuovamente alla vita sociale. Prevenzione prima di tutto, dunque, e poi le cure nel momento del contagio.
Ma con che cosa curarsi dato che tanti farmaci solitamente utilizzati risultano scomparsi dalle farmacie? Stiamo vivendo un’emergenza anche in questo senso ma, fortunatamente, al momento si trovano ancora equivalenti da utilizzare in sostituzione dei medicinali più noti. Consigliamo, però, di non agire in autonomia ma si interpellare sempre il medico di famiglia, il pediatra o il farmacista prima di cambiare farmaco.
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