I mercati delle criptovalute tornano a salire dopo una delle più grandi liquidazioni di posizioni ribassiste: il Bitcoin risale sopra 21 mila dollari.
Nel fine settimana un numero record di liquidazioni pari a 500 milioni di dollari ha contribuito al rialzo. Si tratta dello scoppio di una bolla speculativa ribassista.
Venerdì sono stati liquidate posizioni short come non si vedeva da ottobre 2022 trascinando in perdita oltre il 70% dei trader con posizioni ribassiste.
Per avere un esempio, quello che sembra lo scoppio di una bolla speculativa, che sta causando l’inizio di una nuova tendenza long per il Bitcoin, ha visto 256 milioni di dollari di perdite soltanto venerdì, confermate sull’exchange OKX. Altri dati segnano perdite per 125 milioni su Binance e 42 milioni su Huobi.
Si tratta di un fenomeno non raro sul Bitcoin ma è la prima volta che coinvolge un trend ribassista. Il lungo corso della perdita di valore delle più note criptovalute è stato improvvisamente invertito dalla chiusura di alcune grosse posizioni e dall’innesco a rialzo degli ordini stop loss.
Chi ha scommesso a ribasso si è trovato sull’ennesimo range di prezzo, uno scoglio difficile da superare sia sul breve che sul lungo periodo. Il potenziale sconosciuto del ribasso ha aggiunto benzina sul fuoco all’incertezza di chi aveva scommesso sulla prosecuzione dei ribassi nei mesi scorsi.
Il BTC segna così un minimo relativo intorno ai 16 mila dollari e torna sulla prima resistenza di prezzo utile. Cosa potrà accadere ora al valore del Bitcoin?
Novembre 2012, luglio 2016 e maggio 2020 sono le tre date più importanti per il valore del BTC e delle criptovalute. Esse rappresentano infatti i tre più grandi trend rialzisti che hanno dato prestigio e popolarità al BTC fino a oggi.
Nel 2012 l’intero mercato delle criptovalute passò dai 150 milioni di dollari fino ai 16 miliardi in 12 mesi. Il 2013 fu un anno di record per il mercato con un incremento del valore di circa il 12000%.
Nei due anni seguenti, 2014 e 2015, si verificò invece un terribile bear market che produsse un crollo dell’81% della capitalizzazione complessiva del mercato. Una dinamica che fu poi compensata dall’halving del Bitcoin e dall’ingresso di nuovi attori prestigiosi come Ethereum che contribuì non poco al nuovo prestigio della tecnologia.
Fino a metà dicembre 2017, le criptovalute crebbero di valore raggiungendo il record degli 800 miliardi di dollari di capitalizzazione. Rispetto ai 3,1 miliardi di gennaio 2015 la crescita era stata del 26.000%.
Il terzo trend a riabbasso, nel 2018 fu una bolla speculativa decisiva per creare un range di prezzo utile alle future variazioni del valore del Bitcoin. In quell’anno la capitalizzazione di mercato calò del 88%. A marzo del 2020 il crollo dei mercati finanziari globali a causa dell’inizio della pandemia portò di nuovo il Bitcoin in discesa, in correlazione con i listini degli altri comparti.
Nel 2021 tuttavia date le precedenti esperienze e il crollo motivato dal panico di un evento sconosciuto fece si che sul Bitcoin tornasse piena fiducia. Quell’anno fu il grande bull run con il trend long che fece delle criptovalute il mercato con il più ampio valore della storia nei mercati finanziari pari a 3 mila miliardi di dollari.
Come si intuisce facilmente, questa terza bolla è stata meno ampia percentualmente delle precedenti; questo sia a causa del valore già piuttosto elevato e quindi del maggiore costo in termini assoluti dell’investimento, sia a causa dell’incremento esponenziale del numero delle criptovalute.
Da ottobre 2020 a novembre 2021 la quota di mercato di Bitcoin è scesa rispettivamente dal 60% al 42%. Allo stesso modo la dominance di Ethereum del 7% a luglio del 2016, è arrivata sopra il 20% negli stessi anni.
Con il consolidamento del mercato e la maggiore diversificazione dal Bitcoin, nonché la più ampia presenza della tecnologia nell’economia reale ha portato il mercato crypto nel corso degli anni a ridurre la speculazione con bolle diventate sempre più contenute.
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