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Economia

Assegno Unico e disabilità (legge 104): aumentano le maggiorazioni, nuovi importi e ISEE

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Cambia l’importo dell’assegno unico con l’inizio del nuovo anno. I nuclei familiari con figli disabili avranno nuovi aumenti sull’importi. 

L’assegno unico è stato introdotto nel 2022 dal governo Draghi. Si tratta di un supporto economico per le famiglie che si propone di unificare tutti i precedenti sostegni in un’unica soluzione.

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Dunque, a partire dallo scorso anno, tutti i nuclei familiari con figli a carico, non dovranno più fare richiesta per delle singole agevolazioni, ma potranno usufruire di un supporto economico erogato attraverso un’unica misura. 

A partire dal 1 gennaio del 2023, con l’approvazione della nuova legge di bilancio, sono stati aggiornati gli importi e le maggiorazioni spettanti alle famiglie dell’assegno unico universale. E si sono andati in particolar modo a rafforzare gli interventi di sostegno economico per le famiglie e per le persone affette da disabilità. 

Assegno Unico, nuovi aumenti sugli assegni per i disabili

E difatti, per questa categoria arrivano degli aumenti sulla cifra mensile dell’assegno. Queste maggiorazioni erano già state introdotte lo scorso anno, ma non in modo strutturale, come invece accaduto quest’anno. Le maggiorazioni dunque stavolta, divengono definitive

Con gli aggiornamenti degli importi del 2023, viene prevista una maggiorazione pari a 150 euro al mese per tutte le famiglie che hanno almeno un figlio a carico affetto da disabilità. Questi però, per aver diritto all’assegno, devono aver già presentato domanda e devono dimostrare di averlo percepito già lo scorso anno. È importante inoltre precisare che l’importo, e conseguenti maggiorazioni, variano in base a determinati parametri stabiliti dalla legge. L’indicatore di riferimento per i nuclei familiari resta l’ISEE, e le maggiorazioni del 2023 andranno a toccare tutti i nuclei familiari che hanno dichiarato un reddito complessivo non superiore ai 25mila euro. 

Ecco di quanto sono aumentati gli importi per figli con disabilità

Vediamo adesso nello specifico, di quanto sono aumentati gli importi per il 2023. La prima cosa da precisare è che nulla cambia per quanto riguarda gli importi dei figli fino a 18 anni, siano essi disabili o meno. Non sono previste maggiorazioni sull’importo in questo caso. Diverso invece il discorso per i figli disabili fino ai 21 anni di etàLo scorso anno la cifra prevista per questa categoria prevedeva un contributo di 85 euro mensili, per coloro che avevano un ISEE uguale o inferiore a 15 mila euro, a cui andavano aggiunti altri 80 euro (erogati senza tener conto dell’ISEE), conferiti come maggiorazione per la disabilità. L’importo per i figli disabili fino a 21 anni di età invece nel 2023, potrà arrivare fino a 105 euro. 

Per quanto riguarda invece i figli disabili con età superiore a 21 anni, con il nuovo aggiornamento il loro importo è stato equiparato a quello dei figli minorenni. Viene inoltre stabilito che fino a febbraio 2023, i figli disabili, con ISEE fino a 15 mila euro, otterranno un assegno pari a 175 euro al mese. A questo andrà aggiunta la maggiorazione per i figli disabili fino a 21 anni di età, che potrà raggiungere un massimo di 105 euro, nel caso in cui il figlio a carico non risulti autosufficiente. 

Assegno Unico, come cambiano le soglie reddituali nel 2023 con l’adeguamento all’inflazione

Attualmente, le soglie reddituale che consentono di stabilire l’entità dell’importo, sono due:

  • I redditi uguali o inferiori a 15 mila euro potranno godere del massimo dell’importo stabilito per legge. Questo sarà pari a 175 euro per i minorenni, fino ad un massimo di 85 euro per i maggiorenni.
  • Per i redditi tra 15mila e 40mila euro invece, si avrà a disposizione l’importo minimo.

Nella soglia di reddito compresa tra 15 mila e i 40 mila euro, l’importo scende progressivamente. E per la precisione, viene abbassato di 0,50 centesimi ogni 100 euro di ISEE “in eccedenza” rispetto a parametri reddituali stabiliti. Le fasce reddituali si aggiornano annualmente adeguandosi all’inflazione e questo ha già determinato due modifiche alle soglie reddituali. Per avere diritto all’importo, il tetto massimo di ISEE della prima fascia viene spostato da 15 mila a 16.215 euro. 

Così come cambia anche quello della seconda fascia, che passa da 40 mila euro a 43.240 euro. Gli aumenti partono da gennaio 2023, ma a riguardo occorre una precisazione. L’INPS infatti si è riservata di procedere al nuovo conteggio soltanto a partire dal mese di febbraio. Una volta fatto l’aggiornamento, verranno naturalmente riconosciuti al contribuente anche gli importi arretrati del mese di gennaio. 

Qualche esempio per capire in che modo ne beneficeranno le famiglie coinvolte

Facciamo adesso qualche esempio pratico, per capire a quanto potranno ammontare le nuove maggiorazioni del 2023 per i nuclei familiari con a carico uno o più figli disabili. 

Prendiamo il caso di un nucleo familiare con un reddito inferiore a 15 mila euro, e un figlio a carico con disabilità dell’età di 20 anni. Ecco, con gli aggiornamenti del 2023, per questa famiglia l’entità dell’importo cambia. 

In questo caso il nucleo familiare ha diritto a una maggiorazione fino a 105 euro mensili  per il figlio disabile a carico, a seconda dell’ISEE, che l’anno scorso non gli sarebbe stata riconosciuta. Cosa accade invece se il figlio minore disabile ha 23 anni di età, e supera dunque il limite massimo fissato a 21 anni? In questo caso, in virtù dell’aggiornamento del 2023, che ha eliminato il vincolo di età per i figli disabili, questi avranno diritto a una maggiorazione sull’importo fino a un massimo di 85 euro.

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