Quali sono le conseguenze dell’abrogazione del referente unico sul congedo straordinario? Ecco tutti i dettagli.
L’aspettativa retribuita dal lavoro può essere richiesta, alternativamente, da più familiari, per assistere lo stesso disabile grave?
Non, c’è, purtroppo, ancora una risposta certa a questa domanda. Ad agosto 2022, infatti, è stata abolita la figura del cd. referente unico per la fruizione dei 3 giorni mensili di permesso retribuito. Per il congedo straordinario, invece, non c’è una disposizione normativa simile e, quindi, ci sono ancora numerose perplessità sui risvolti dell’eliminazione del referente unico anche in questo ambito. Cerchiamo di fare chiarezza e di rispondere ai dubbi più comuni.
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Due fratelli hanno la possibilità di assistere un genitore affetto da disabilità grave? Hanno entrambi diritto, in maniera identica, ai 2 anni di congedo retribuito? Sono domande che, purtroppo, non hanno ancora trovato risposta.
Come abbiamo già accennato, da agosto non esiste più il referente unico. È stato, infatti, modificato l’art. 33, comma 3, della Legge 104 del 1992. Precedentemente, i permessi retribuiti per prestare assistenza ad un familiare disabile grave erano riservati ad un solo caregiver.
Ora, invece, tale possibilità è estesa anche a più caregivers che, in maniera alternata, possono utilizzare l’agevolazione (fermo restando il limite massimo di 3 giorni al mese).
La legge che ha modificato la disciplina dei permessi 104, però, non fa menzione al congedo biennale, nonostante anche quest’ultimo sia stato oggetto di revisione.
Al momento, mancano anche interventi giurisprudenziali (nessuna sentenza della Corte di Cassazione è ancora intervenuta per chiarire la faccenda ed ampliare la lista dei beneficiari del congedo).
La disciplina normativa potrebbe essere modificata sulla base delle norme che regolano la fruizione del congedo straordinario dei genitori di un figlio disabile grave. In tal caso, infatti, sia la madre sia il padre possono richiedere il beneficio, alternandosi, fino al limite massimo di 2 anni (che va sempre rispettato).
Se, dunque, una madre lavoratrice dipendente, per esempio, ha già utilizzato 1 anno e 6 mesi di aspettativa non retribuita per gravi ragioni familiari, avrà diritto a massimo 6 mesi di congedo straordinario retribuito. Il padre, a sua volta, non potrà chiedere più di 1 anno e 6 mesi di congedo.
Potrebbe essere questo il modello da seguire anche per coloro che prestano assistenza a familiari diversi dai figli (ad esempio, coniugi o genitori).
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La disciplina normativa relativa al congedo Legge 104 è molto più rigorosa rispetto a quella dei permessi retribuiti. Probabilmente, anche per questa ragione non è stata ancora introdotta la possibilità di suddividere il periodo di aspettativa tra più familiari caregivers (ad eccezione del caso dei genitori di figlio disabile, come abbiamo appena visto).
Si tratta, però di una questione che necessita di una soluzione efficace. Il rischio, infatti, è che si generi un’incongruenza; se non esiste più il referente unico, perché il congedo può essere richiesto solo da un’unica persona? Si attendono, dunque, sviluppi legislativi futuri.
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