La Cefalea a Grappolo è già di per sé una condizione di salute difficile e invalidante. Uno studio, però, non porta buone notizie.
Ci sono molti studi recenti volti a offrire soluzioni migliori al problema della cefalea a grappolo, che come sappiamo è molto diffuso.
Chi soffre di questa condizione subisce diversi tipi di disagi. Innanzitutto il dolore fortissimo, che in alcuni casi può durare molti giorni.
Ma questa è solamente la punta dell’iceberg. Infatti, secondo una recente osservazione su un gruppo di ammalati, sembra che insieme alla cefalea aumenti il rischio di altre patologie.
La Ricerca ha anche compreso, come risulta da uno studio pubblicato su Neurology, che uomini e donne reagiscono in modo diverso sia alla malattia che alle cure. La stessa autrice di questo studio ne ha pubblicato un altro, ed ecco cosa è emerso.
Gli esperti che stanno studiando la malattia mettono in campo numerose variabili e fattori, con lo scopo di trovare cure più efficaci. Sappiamo che ci soffre di cefalea ha una qualità di vita generalmente inferiore al resto della popolazione. I sintomi invalidanti hanno un effetto deleterio nel lavoro e anche nei rapporti sociali.
Secondo uno studio, inoltre, si è visto che chi soffre di cefalea a grappolo ha più probabilità di insorgenza di malattie concomitanti.
Lo studio è stato effettuato dal team guidato da Caroline Ran, del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia. Secondo le loro teorie, i malati di cefalea “hanno probabilità tre volte maggiori di avere altre patologie come malattie cardiache, disturbi mentali e malattie neurologiche“.
Non è una buona notizia, in effetti, anche se nello studio non sono stati presi in considerazione alcuni dati fondamentali. Innanzitutto riportiamo le osservazioni effettuate dal team di ricercatori.
I ricercatori hanno confrontato i dati di più di 3 mila persone con cefalea di età tra i 16 e i 64 anni con quelli di oltre 16 mila senza cefalea. Ed è emerso quanto segue:
Le conclusioni, però, non sono supportate da dati completi, come ammette anche la stessa Ran. Infatti nella ricerca gli esperti non hanno tenuto in considerazione fattori importanti. Ad esempio se i soggetti fumassero, oppure se assumevano alcol, o se avessero problemi di sovrappeso o altre patologie. Dunque si tratta di un risultato parziale, anche se significativo ai fini di individuare terapie più idonee su base di genere e di condizione.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)
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