Non tutti sanno che i disabili hanno la possibilità di richiedere un finanziamento a fondo perduto. Scopriamo di cosa si tratta.
Le persone disabili hanno, molto spesso, bisogno di un prestito per sostenere tutte le spese derivanti dalla loro condizione.
Oltre ai classici mutui offerti dagli Istituti di credito, la normativa prevede dei prodotti finanziari molto più vantaggiosi, ai quali possono accedere esclusivamente coloro che sono affetti da disabilità grave.
Analizziamo, nel dettaglio, le caratteristiche dei finanziamenti a fondo perduto, quando possono essere richiesti e quali requisiti servono.
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Un nostro Lettore ha inviato alla Redazione il seguente quesito:
“Buongiorno, sono un malato oncologico invalido al 100% e possiedo la Legge 104 con accompagnamento. Posso usufruire di un finanziamento a fondo perduto? Eventualmente, a quale Ente devo rivolgermi e quale documentazione devo inviare? Grazie mille, cordiali saluti.”
A determinate condizioni, gli Enti Statali, Regionali, Provinciali o Comunali concedono la possibilità di ottenere un prestito o un finanziamento a fondo perduto. Cosa significa? Che non è previsto l’obbligo di restituzione della somma ricevuta né degli interessi e non è necessario apporre una garanzia.
Per i prestiti erogati dalle banche, invece, sono richieste garanzie ed è applicato un determinato tasso di interesse sulle rate da versare.
Si tratta, dunque, di una straordinaria possibilità, utile, soprattutto, alle persone disabili, che devono affrontare una serie di spese a causa della malattia e che, magari, non hanno la capacità economica per richiedere un prestito tradizionale alla banca.
Per accedere a tale tipologia di prestito, è necessario il riconoscimento dell’invalidità civile, da parte di una Commissione medica dell’ASL integrata con un medico INPS. A seconda della percentuale di invalidità posseduta, si può scegliere di partecipare ai bandi pubblicati dagli Enti.
In base al progetto a cui si aderisce, sono previste agevolazioni differenti. Ad esempio, si possono ricevere somme per affrontare le spese di adeguamento delle abitazioni, per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Il nostro Lettore, in quanto disabile, ha sicuramente accesso a qualche forma di finanziamento a fondo perduto; per scoprire le varie opportunità, deve informarsi sui bandi attivi nel proprio territorio.
Un’altra possibilità è concessa dalle stesse banche che, spesso, prevedono dei prestiti agevolati per le categorie di utenti più svantaggiate. Un esempio è quello di Intesa SanPaolo (che esamineremo a breve). Consigliamo al Lettore di chiedere informazioni alla propria banca.
Come abbiamo già accennato, per ottenere un finanziamento a fondo perduto, bisogna partecipare ai vari bandi, pubblicati dagli Enti pubblici.
Per i prestiti riservati ai soggetti disabili erogati dalla Comunità Europea, un ruolo fondamentale è svolto dal Fondo Sociale Europeo, un’istituzione che ha il compito di contrastare l’esclusione sociale e incrementare l’integrazione. A tal fine, l’organismo realizza progetti a cui si può partecipare attraverso bandi di concorso.
Per le persone disabili, attualmente, sono attive le seguenti proposte:
Non perdere il seguente approfondimento: “Pioggia di soldi a fondo perduto ai disabili tramite al Fondo Sociale Europeo“.
“Per avere Cura” è un progetto di Banca Intesa Sanpaolo rivolto ai soggetti non autosufficienti.
Il prestito si suddivide in 2 fasi:
Oltre ad Intesa Sanpaolo, anche altri Enti ed istituti di credito mettono a disposizione degli utenti disabili una serie di finanziamenti. I più diffusi sono i seguenti:
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