Il salto di specie, o “spillover” è un fenomeno che preoccupa da sempre gli scienziati. Forse sta succedendo in questo momento con l’Aviaria.
Come sappiamo, l’Aviaria è un’influenza che colpisce i polli e i volatili, e generalmente non arriva facilmente all’uomo. Ma in Spagna sta succedendo qualcosa di molto preoccupante.
I fatti risalgono allo scorso ottobre ma adesso gli scienziati sono preoccupati. Abbiamo visto che il virus Sars-Cov-2 non ha mai smesso di circolare e sta ancora causando problemi alla salute umana. La colpa è anche delle numerose varianti che crea, per diffondersi ed eludere gli anticorpi degli “ospiti”.
Il timore degli scienziati è da tempo noto: alcuni virus, di stampo influenzale o meno, potrebbero fare il “salto di specie”, ovvero passare anche all’uomo. Se accadesse, potremmo trovarci di fronte a pandemie pericolosissime. E in Spagna, al momento, è allarme.
Come detto, i fatti risalgono all’ottobre scorso. L’Aviaria è un tipo di influenza che colpisce i volatili, quindi pollame e anche gli uccelli. In Italia, anche se si sono verificati nel corso del tempo alcuni focolai, la malattia non ha sfociato in forme gravi.
Per ammalarsi di Aviaria deve esserci uno stretto contatto con gli animali infetti, o con le loro carcasse. In caso di contagio, possono manifestarsi sintomi lievi, dalla congiuntivite a problemi respiratori. In rari casi, però, l’infezione sfocia in polmonite grave e può portare alla morte.
Ciò che è stato osservato in Spagna, però, potrebbe essere il segnale che il virus dell’Aviaria sta cercando il modo di arrivare anche ai mammiferi. A ottobre 2022 vennero trovati nelle spiagge della Galizia alcuni gabbiani e uccelli morti. Avevano contratto l’influenza A.
Ma ciò che è successo pochi giorni dopo ha scatenato la paura. In un allevamento di Visoni vicino alla Galizia ci sono state morti da polmonite emorragica. I decessi sono aumentati vertiginosamente, tanto che gli allevatori hanno dovuto abbattere gli esemplari di Visone. A seguito di analisi, i ricercatori hanno scoperto che la causa di questa epidemia era un virus dell’influenza aviaria A (noto anche come H5N1) ma con un’insolita mutazione, presente anche nel virus dell’influenza suina.
L’osservazione di questo fenomeno compare anche nel sito ufficiale Europeo dedicato alla Sorveglianza delle malattie infettive.
La notizia, se fosse confermata, sarebbe davvero preoccupante. Secondo le parole del ricercatore Matthew Baylis dell’università di Liverpool, infatti, “i visoni offrono un’enorme opportunità al virus di adattarsi ai mammiferi“.
Al momento non si hanno notizie di eventi simili nel nostro Paese. Nella vicina Francia, però, si sta registrando un’epidemia di Aviaria molto grave, a livelli mai visti prima. Ad oggi, siamo a quasi 5 milioni di animali soppressi, nel solo mese di agosto 2022. Nei Paesi della Loira, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, a dicembre 2022 hanno abbattuto altri 3 milioni di polli.
In tutta Europa, ci sono alcune specie di animali sotto stretta osservazione, perché potrebbero essere il veicolo di una nuova pandemia. Parliamo di oche, anatre, limicoli, gabbiani e cigni.
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