Caratterizzata da alcune indubbie peculiarità, la procedura di ravvedimento speciale è prevista dall’ultima legge di Bilancio. Vediamone in sintesi gli aspetti essenziali relativi ad ambito di applicazione, limiti ed esclusioni.
Nella legge di Bilancio 2023 trovano spazio varie regole in tema di tregua fiscale e rottamazione cartelle e, tra esse, vi sono anche quelle sul ravvedimento speciale.
Proprio allo scopo di permettere al contribuente di eliminare le irregolarità e violazioni fiscali emerse, l’ultima manovra inserisce una nuova forma di ravvedimento, che rispetto a quella ‘ordinaria’, potremmo definire ‘speciale’.
Detto ravvedimento è senz’ombra di dubbio molto interessante perché agevola il contribuente in modo chiaro. Ecco perché ne parleremo di seguito nel corso di questo articolo. Cos’è in sintesi il ravvedimento speciale? Come funziona in concreto? E quali vantaggi comporta per il cittadino che ne avvale? Facciamo chiarezza.
Vediamo subito alcuni aspetti chiave del ravvedimento speciale, in modo da sgomberare il campo da possibili dubbi. Detta procedura, fondamentalmente, si differenzia dall’ordinario ravvedimento operoso per:
In particolare l’art. 1, co. 174 della legge di Bilancio 2023 ha disposto la possibilità di far valere una sorta di “ravvedimento operoso speciale” mirato a sanare le violazioni che attengono alle dichiarazioni, validamente presentate fino al 31 dicembre 2021. Per detta forma di ravvedimento si ritiene sia possibile fare riferimento alle regole di cui all’ordinario ravvedimento (art. 13 del D.Lgs. n. 472/97).
Il ravvedimento speciale opera con riferimento ai tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate (pensiamo ad es. ad IVA, IRAP, IRPEF e addizionali) riguardanti – come sopra accennato – le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a periodi d’imposta anteriori.
La maggiore differenza rispetto al ravvedimento ordinario attiene alla riduzione delle sanzioni, stabilita ad 1/18 del minimo ed alla possibilità di compiere il pagamento in forma rateale. Non dimentichiamo, inoltre, che l’iter si perfeziona con il versamento del dovuto, ovvero della prima rata del rateizzo entro il prossimo 31 marzo.
Non solo. Le rate posteriori alla prima possono essere saldate in modo consecutivo entro i termini stabiliti da questo calendario: 30 giugno, 30 settembre, 20 dicembre e 31 marzo di ogni anno.
Attenzione però, in quanto il contribuente può sfruttare il procedimento di ravvedimento speciale a condizione che le violazioni non siano state già contestate alla data del pagamento di quanto dovuto o della prima rata con provvedimento di liquidazione, di accertamento o di recupero, di contestazione e di emissione delle sanzioni, incluse le comunicazioni di irregolarità da controllo formale.
Non è possibile far valere il ravvedimento speciale in ipotesi di omessa dichiarazione, intendendosi con essa quella presentata oltre i 90 giorni dalla scadenza. Inoltre nel ravvedimento speciale non sono comprese le violazioni in materia di quadro RW;
gli omessi pagamenti di imposte dichiarate perché godono della riduzione della sanzione dal 10% al 3% (manovra 2023) e le violazioni incluse nell’ambito della regolarizzazione delle violazioni formali (manovra 2023).
Veniamo ad un punto molto importante. Il ravvedimento speciale si attua con il pagamento di quanto dovuto, o comunque della prima rata entro il 31 marzo di quest’anno e con la eliminazione delle irregolarità od omissioni. E’ il caso del contribuente che presenta una dichiarazione integrativa ad hoc.
Occhio alle regole sulle tempistiche, perché il mancato pagamento, in tutto o in parte, di una delle rate posteriori alla prima entro il termine di pagamento previsto, implica la perdita integrale del beneficio della rateazione e l’iscrizione a ruolo degli importi ancora dovuti, ma anche della sanzione piena prevista su quanto dovuto a titolo di imposta, e degli interessi uguali al 5% con decorrenza dal 31 marzo di quest’anno.
In queste particolari circostanze la cartella di pagamento deve essere notificata, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del terzo anno posteriore a quello di decadenza della rateazione. Come si può notare, si tratta di regole molto precise che costituiscono il perimetro entro cui sfruttare questa agevolazione.
Concludendo, non dimentichiamo che regole attuative e di maggior dettaglio, in tema di ravvedimento speciale, saranno prossimamente emanate da un provvedimento ad hoc delle Entrate.
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