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Economia

Il Superbonus continua a cambiare: ultimissime novità da conoscere!

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A pochi giorni di distanza dalla Legge di Bilancio 2023 spuntano nuove modifiche al Superbonus. Non c’è pace per i contribuenti, ci sono altre direttive da conoscere.

In tre anni lo abbiamo capito, con il Superbonus non c’è nulla di definitivo. Abbiamo un’altra prova che tale constatazione è vera.

InformazioneOggi.it

Il Governo Meloni ha stabilito tramite manovra fiscale dei cambiamenti rilevanti con riferimento al Superbonus. Nello specifico ha limitato l’aliquota del 110% al verificarsi di particolari condizioni provocando lo sconforto in tanti contribuenti che hanno visto svanire il sogno di riqualificare la propria abitazione con un notevole risparmio. Si pensava che, per ora, non avremmo dovuto assistere ad altri cambiamenti e invece così non è stato. A poche settimane dalla Legge di Bilancio si parla di una nuova modifica alla misura con la conversione in Legge del DL 198/2022. Ulteriori informazioni da conoscere, dunque, in un contesto già difficile da inquadrare dettagliatamente. Le regole che disciplinano il Superbonus sono numerose e – a volte – confusionarie. Se poi variano in continuazione diventa ancora più difficile sfruttare l’agevolazione. Cerchiamo di fare chiarezza partendo da tre elementi fondamentali, orizzonte temporale, aliquote e condizioni.

Superbonus, nuove modifiche in arrivo: facciamo chiarezza

La Legge di Bilancio ha stabilito una nuova ripartizione delle aliquote negli anni. Il 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, il 90% per le spese effettuate entro il 31 dicembre 2023, il 70% per il 2024 e, infine, il 65% per l’anno 2025. La manovra fiscale parallelamente ha concesso l’aliquota del 110% per interventi edilizi diversi da quelli effettuati dai condomini per i quali c’è stato l’invio della CILA entro il 25 dicembre ma anche per i lavori svolti dai condomini a condizione di pregressa approvazione della delibera assembleare prima del 18 novembre 2022 e di inoltro della CILA entro il 31 dicembre 2022 oppure tra il 18 e il 24 novembre con invio della CILA entro il 25 novembre.

Le villette unifamiliare oggetto di interventi ammessi al Superbonus che hanno completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre hanno avuto, poi, una proroga della detrazione del 110% fino al 31 marzo con la Legge di Bilancio 2023.

Queste le modifiche più importanti della manovra fiscale ma con la conversione in Legge del Decreto Milleproroghe potrebbero intervenire ulteriori cambiamenti a favore dei cittadini. L’emendamento 3.42 chiede di cambiare la data 31 marzo 2023 con quella del 30 giugno 2023 con riferimento alle citate villette unifamiliari e di modificare il termine ultimo per la realizzazione del 30% degli interventi dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022.

Altre modifiche del Milleproroghe

L’emendamento 3.44 si sofferma sui condomini e sugli enti del terzo settore proponendo la possibilità di utilizzare il Superbonus 110% per le spese sostenute nel 2023. Le condizioni da rispettare sarebbero

  • la CILA, comunicazione di inizio lavori asseverata, inviata entro il 31 marzo 2023 e in caso di lavori su edifici condominiali la delibera assembleare con approvazione degli interventi prima del 31 marzo 2023,
  • la presentazione dell’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo prima del 31 marzo con riferimento agli interventi relativi alla demolizione e ricostruzione di edifici.

Continuiamo con l’emendamento 3.71 volto a modificare l’articolo 119 comma 8 bis. Si sofferma sugli interventi effettuati su unità immobiliari dai soggetti di cui al comma 9, lettera c, per il cui affidamento è necessario ricorrere alle procedure selettive pubbliche con la richiesta di applicare la detrazione del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2023 vengano pubblicati i relativi bandi. Stesse condizioni per le cooperative che potranno, qualora la conversione avvenga, detrarre le spese al 100% fino al 31 dicembre 2024 (invece che 2023) a condizione che il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno 2022.

Infine, le proroghe dovrebbero toccare anche le case popolari. Nei piani del Governo la possibilità di mantenere inalterata la misura fino al 2026 concedendo il rimborso totale – 110% – alle famiglie che vivono negli alloggi popolari sottoposti ad interventi di riqualificazione energetica.

Superbonus e difformità degli immobili, puntualizzazioni

Dopo aver approfondito i cambiamenti che potrebbero essere messi in atto con la conversione in Legge del DL 198/2022 e che consentirebbero a tanti cittadini di poter tornare ad approfittare dell’aliquota del 110% è il momento di soffermarci su un’altra questione. Se si vive in un immobile con difformità edilizie è possibile accedere al Superbonus? Occorre chiedere la sanatoria? Sì e no.

Il DL Semplificazioni del 1° giugno 2021 ha stabilito come non sia necessaria l’attestazione dello stato legittimo dell’immobile per gli interventi ammessi al Superbonus. In altri termini, secondo l’articolo 33 per effettuare gli interventi di riqualificazione energetica che danno diritto alle detrazioni fiscali non occorre dichiarare preventivamente la regolarità edilizia dell’immobile. Una semplificazione che permette di evitare la ricerca di documentazione di difficile reperibilità.

Ci sono dei rischi?

Secondo il Decreto Semplificazioni gli interventi ammessi al Superbonus – ad eccezione dei lavori di demolizione e ricostruzione – rientrano tra i lavori di manutenzione straordinaria che richiedono la CILA ed è possibile sorvolare sulla verifica di regolarità edilizia. Anche su un immobile abusivo, dunque, è possibile effettuare interventi senza dover sanare tali abusi.

Di conseguenza, la difformità edilizia non impedisce l’accesso al Superbonus a condizione che si effettuino solamente interventi di riqualificazione energetica ammessi e non serve nemmeno la sanatoria. Basterà presentare la CILAS, depositare gli atti di riferimento e il gioco è fatto. Ribadiamo, attenzione che i lavori svolti siano esclusivamente quelli previsti dalla misura. Se in corso d’opera sarà necessario effettuare interventi diversi non rientranti nel Superbonus di cui occorrerà legittimare l’esecuzione con modalità differenti che richiedono la regolarità urbanistica dell’immobile sarà un bel problema.

Il cantiere potrebbe rallentare se non fermarsi, potrebbero nascere contenzioni con l’impresa esecutrice e le detrazioni fiscali potrebbero svanire.

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