La ricerca sul bio-fotovoltaico non si ferma e questa volta una pianta grassa potrebbe essere la novità: ecco di cosa si tratta
Sono diverse le ricerche inerenti all’energia pulita e anche il bio-fotovoltaico va avanti e questa volta potrebbe essere una pianta grassa la novità: ecco cosa c’è da sapere sull’argomento.
Si parla molto di energia green. Questa, infatti, è al centro della transizione ecologica in Italia e non solo. Il proposito da raggiungere sarebbe quello 0 emissioni entro il duemilacinquanta.
Le varie ricerche di settore provano proprio ad arrivare a tale obiettivo provando ad utilizzare diverse risorse per l’utilizzo dell’energia green e sostenibile. Vi sarebbe anche la possibilità di utilizzare fonti biologiche.
Com’è noto le fonti rinnovabili sono l’obiettivo e sono tre: sole, acqua e vento. Sono proprio queste le 3 componenti dove la scienza maggiormente sta lavorando. Sono davvero tanti i settori che hanno deciso di fare un investimento in tali risorse. In questo modo di ridurrebbe l’emissione di CO2. Tra le varie possibilità vi è anche quella inerente al campo biologico.
A proposito di energia green vi è un sistema davvero interessante e che includerebbe gli scarti degli agrumi: ecco cosa c’è da sapere in merito.
Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, la ricerca dunque fa un nuovo step e proverebbe la strada del bio-fotovoltaico. Questa idea di energia green riguarderebbe una fonte alternativa sostenibile con costi davvero bassi.
La ricerca coinvolgerebbe celle di origine organica ed un dispositivo capace di ‘copiare’ il processo di fotosintesi delle piante.
Il bio-fotovoltaico è presente nella scienza. I vari metodi utilizzati provano a sfruttare l’energia solare come fonte green.
Questa volta il progresso in questo campo arriverebbe dall’Israel Institute of Technology. La protagonista della ricerca è la pianta grassa. Queste risulterebbero ottimali per lo scopo.
In questo studio si utilizza dunque la fotosintesi clorofilliana della piante. Gli elementi principali sono il sole e l’acqua. I ricercatori hanno usato per tale obiettivo le piante grasse. Nessuna specie in particolare, ma semplicemente quelle che solitamente si possono trovare nelle abitazioni.
L’innovazione prevede l’utilizzo della luce del sole per convertire l’anidride carbonica e l’acqua. Queste sarebbero convertite in ossigeno. Questa pratica genererebbe elettroni che servirebbero per l’utilizzo dell’energia.
La pianta grassa, com’è noto, sono famose perché riescono a contenere molta acqua. Le piante in questione riuscirebbero così a diventare come una cella fotovoltaica.
Per far funzionare tale sistema basterebbe solamente collegarlo ad un dispositivo esterno. Per quanto concerne, invece, i risultarti questi sarebbero positivi.
Il risultato riguardante una sola foglia fa pensare che se si collegano più foglie vi è la possibilità di ricevere la giusta tensione. La ricerca, però, ha anche aperto numerosi scenari e dunque vi è la possibilità di poter utilizzare le piante grasse per ulteriori applicazioni.
Si spera di poter abbinare piante grasse e alghe. Queste 2 potrebbero coadiuvarsi. Infatti, le alghe potrebbero essere come una batteria mentre le piante potrebbero produrre energia grazie alla fotosintesi.
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