Possiamo davvero convivere col diabete dando ascolto a piccoli aiuti che possono migliorarci la vita. L’importante è stare sempre attenti.
Bisogna essere vigili, mantenere un certo ritmo e sapere quando è il momento di dire basta. Questi e tanti altri suggerimenti potrebbero davvero fare la differenza.
Il diabete è il nemico numero uno di molte persone. Per quanto possa essere spesso associato alle persone anziane, in realtà sono molti i giovani che ne soffrano. Addirittura, vi sono dei casi dove i bambini già nascono malati di diabete e passano tutta la loro vita a farvi attenzione. In questo caso, stiamo parlando di un sacrificio davvero molto grande perché gli stessi si vedono privati di molte cose a differenza dei loro coetanei.
Mentre per i più grandi fare una rinuncia o due non è, poi, un così grande sacrificio, per i pazienti più piccoli è davvero chiedere tanto e una certa maturità. Comunque sia, c’è anche chi sostiene che il diabete sia la malattia che incontreremo in molti, una volta raggiunta l’età adulta o la vecchiaia, nelle migliore delle ipotesi. Ma per fortuna la scienza non sta di certo a guardare e sono emersi dei piccoli aiuti che possono tenere a bada il diabete.
Intanto, abbandoniamo per un attimo questo discorso, e concentriamoci su altri aspetti che riguardano la nostra salute. Per quanto possano essere salutari, anche i semi di lino, se assunti in grande quantità, possono fare male. Inoltre, anche le fette biscottate non sono poi così tanto salutari: addirittura, a colazione, si consiglia di sostituirle col pane. Chiusa parentesi, comprendiamo meglio cosa possiamo nel caso in cui si soffra di diabete.
Iniziamo col dire che, per la precisione, stiamo parlando di tre aiuti. Il primo, forse, è già conosciuto, ma è sempre bene ripeterlo: controllare il valore degli zuccheri. In tal caso, non si vuole intendere eliminare i dolci, ma fare attenzione a tutto quello che mangiamo durante la giornata. Certo, questo non vuol dire privarsi del tutto di ogni cosa, ma, più che altro, di non esagerare.
Per questo motivo, sarebbe bene mangiare e bere il più amaro possibile, partendo dal caffè. Oppure, è buona abitudine studiare le confezioni degli alimenti che compriamo, concentrandoci, soprattutto, sulla voce degli zuccheri. Anzi, l’importante sarebbe dare un’occhiata alla voce zuccheri aggiunti: questi sono i peggiori. Il motivo, è presto detto e facile da capire: si tratta di zuccheri che si aggiungono già a quelli esistenti, il che potrebbe rovinarci.
Al contrario, è sempre bene fare uso di prodotti integrali, soprattutto per la presenza delle fibre, che fanno sempre bene. Inoltre, è sempre meglio mangiare un frutto o una verdura, piuttosto che bere una spremuta o un succo. Nel primo caso, infatti, si godrà di un grande senso di sazietà che nel secondo caso non si verifica. Tra l’altro, nella verdura o nella frutta da mangiare in tal modo, ci sono delle fibre che aiutano a ridurre i livelli della glicemia.
Su questo, vogliamo essere sinceri: non si tratta assolutamente di un obbligo o di un modo da assecondare per forza. Stiamo parlando dell’abitudine di fare una ricca colazione, un pranzo discreto ed il digiuno per cena. È sicuramente molto difficile da intraprendere come regime alimentare, ma sembra essere uno degli aiuti migliori per combattere il diabete.
Anzi, più che combatterlo nel vero senso della parola, riduce i livelli glicemici e a dirlo sono numerosi studi che hanno messo in atto questa tendenza. Tra l’altro, mangiare di più la mattina, invece che di sera, farebbe perdere anche alcuni chili. Ma comunque, la cosa più importante è che migliora la sensibilità all’insulina.
Comunque sia, a pranzo e a colazione bisogna saper fare un pasto completo. Questo vuol dire arricchirsi di frutta e verdura, di proteine e grassi buoni. Per quanto riguarda la cena, se durante la stessa bisogna stare a digiuno, ci sarà un perché. In pratica, stando a digiuno si migliora la sensibilità insulinica.
Infine, l’ultimo aspetto o l’ultimo dei tre aiuti riguarda il fisico. Bisogna sempre controllare la composizione del nostro corpo, andando a ridurre la massa grassa e aumentando quella muscolare. Questo è quanto stato dimostrato da diverse ricerche nel corso di questi anni: il grasso muscolare rafforzato migliora i valori non solo della glicemia, ma anche dell’emoglobina glicata.
Di conseguenza, è sempre bene fare attività fisica, anche se si tratta di una passeggiata, ma purché sia costante nel tempo. Non vengono richiesti chissà quanti sforzi, ma solo del sano movimento che non fa mai male e ci beneficia in tanti aspetti.
Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi.
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