Utili chiarimenti in un documento recentemente pubblicato dall’istituto di previdenza fanno luce sui contributi e le scadenze per gli iscritti alla Gestione separata. Inps indica anche minimali e massimali di reddito per il calcolo dei contributi dovuti nel 2023 dai professionisti e dai collaboratori iscritti alla Gestione. I dettagli.
Come è noto, Inps pubblica regolarmente circolari che servono ad orientare il cittadino alle prese con le regole e gli obblighi previdenziali.
Una in particolare, la n. 12 di quest’anno, è molto utile perché tratta della Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335 – recante la riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare – e, soprattutto, fa il punto sulle aliquote contributive per l’anno 2023.
Per chiarezza ricordiamo che, come spiega il sito web dell’istituto di previdenza, l’aliquota contributiva altro non è che la percentuale da far valere sulla retribuzione annua incassata e serve a individuare la quota di contributi previdenziali che devono essere versati agli enti previdenziali.
Ebbene l’Inps con la citata circolare ha dato alcuni chiarimenti sui contributi Gestione separata Inps 2023, rivolgendosi quindi alla vasta platea di collaboratori, lavoratori autonomi e professionisti. Vediamo più da vicino di che si tratta.
L’istituto di previdenza ha dettagliato le aliquote contributive e i minimali e massimali di reddito per quanto attiene al calcolo dei contributi dovuti nel corso di quest’anno da parte dei professionisti e dei collaboratori iscritti alla Gestione separata. Quest’ultima consiste in un fondo pensionistico istituito presso l’istituto di previdenza nel 1995, per garantire la tutela previdenziale a categorie di lavoratori fino a quel momento escluse. Di fatto è dunque un organo che si occupa di gestire gli aspetti previdenziali di lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Con il documento di prassi, l’Inps fuga ogni dubbio e indica i valori delle aliquote contributive e gli importi dei minimali e massimali relativi all’anno in corso, per quanto attiene al calcolo dei contributi dovuti dagli iscritti alla Gestione separata dell’istituto di previdenza. Tutte le tabelle di riferimento con i valori sono indicate nella circolare n. 12 del primo febbraio scorso, cui dunque facciamo riferimento.
Da notare che aumentano, rispetto allo scorso anno, i valori di minimale e massimale di reddito, 17.504 euro e 113.520 euro rispettivamente. Le aliquote legate al 2023 vanno fatte valere in rapporto ai redditi ottenuti, fino al raggiungimento del massimale indicato.
Nel testo della circolare sono individuate tutte le varie aliquote contributive da far valere nei confronti di collaboratori e assimilati e professionisti, come anche le istruzioni per procedere al pagamento della contribuzione dovuta.
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Vediamo ora in sintesi i valori 2023 di queste aliquote, partendo dai professionisti:
Più nel dettaglio, ai liberi professionisti, che hanno una posizione fiscale ai fini dell’IVA, che sono iscritti alla Gestione separata Inps e non sono assicurati ad altre Gestioni di previdenza né pensionati, valgono per l’anno in corso le aliquote contributive che seguono:
Conseguentemente, l’aliquota contributiva complessiva che grava sui professionisti alla Gestione separata Inps corrisponde al 26,23%. Invece per ciò che attiene ai contributi Inps dovuti da soggetti già pensionati o assicurati presso diverse forme di previdenza obbligatorie, permane per quest’anno l’aliquota al 24%, sia per i collaboratori e figure assimilate, che per i professionisti.
Per quanto riguarda, invece, collaboratori e figure assimilate, queste sono le aliquote contributive 2023:
Come appena visto, per quanto attiene collaboratori e figure assimilate, l’aliquota contributiva e di computo per quest’anno corrisponde al 33%. Ma a detta aliquota si sommano le altre aliquote viste, ovvero quella pari allo 0,50% per il finanziamento dell’onere che scaturisce dall’estensione della tutela legata alla maternità, agli assegni ANF e alla malattia, anche in ipotesi di non degenza in una struttura ospedaliera. Vi è poi lo 0,22% per la tutela della maternità e paternità e l’1,31% per la DIS COLL (indennità di disoccupazione).
Vediamo ora come funziona, in tema di contributi Gestione separata Inps 2023, la suddivisione dell’onere contributivo e i minimali e massimali. Ebbene, come emerge dal testo della circolare n. 12, i contributi presso l’istituto di previdenza dovuti dai collaboratori alla Gestione separata Inps sono suddivisi tra collaboratore e committente in questa maniera:
L’istituto ha avuto modo di precisare altresì che sono le aziende committenti a dover procedere, attraverso modello F24 (modello F24 EP per le Amministrazioni pubbliche), al pagamento della contribuzione dovuta entro il giorno 16 del mese posteriore a quello in cui viene versato il compenso al lavoratore.
Per quanto attiene ai professionisti, sono loro stessi invece a dover pagare i contributi dovuti entro le scadenze fiscali valevoli per il pagamento delle imposte sui redditi. Il pagamento si compie con modello F24 telematico e l’acconto per l’anno in corso deve essere quantificato facendo valere le aliquote in vigore per l’anno 2023.
Per ogni ulteriore dettaglio, rinviamo comunque al testo della circolare Inps n. 12 dello scorso primo febbraio.
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