Auto diverse possono avere la stessa targa? Il modello svizzero potrebbe essere attuato anche in Italia. Ecco i vantaggi.
La targa è attribuita dalla Motorizzazione, all’atto dell’immatricolazione del veicolo.
Si tratta di un’insegna formata da due lettere, tre numeri e altre due lettere. La sua funzione è quella di individuare tempestivamente la vettura e di scoprire, ad esempio, se è assicurata, sequestrata o rubata. Di conseguenza, la Motorizzazione assegna solo targhe differenti le une dalle altre.
Ma potrebbe essere attribuita la stessa targa a due veicoli? La legge svizzera concede tale opportunità. Vediamo cosa prevede e se un simile modello potrebbe essere attuato anche in Italia.
Non perdere il seguente approfondimento: “Bollo auto tra riduzioni ed esenzioni: quali automobilisti sono liberi dall’imposta“.
Uno nostro gentile Lettore ha inviato questo quesito:
“Salve, sono stato a Locarno, in Svizzera. In base alla legge del posto, le targhe sono personali. Si paga un’unica assicurazione ed un unico bollo auto, riferito ad una targa. A questa, poi, si possono collegare varie automobili. Può esistere anche in Italia tale meccanismo? Grazie.”
Come sottolineato dal nostro Lettore, in Svizzera ci sono le cd. targhe trasferibili. In pratica, due automobili possono avere la stessa targa. Si tratta di una soluzione che consente di risparmiare notevolmente sulle tasse e sul premio assicurativo e, dunque, è perfetta per chi ha più auto che utilizza alternativamente. Le imposte, infatti, si calcolano solo sul mezzo più caro ed, inoltre, l’assicurazione è meno costosa rispetto a quella dovuta per due vetture immatricolate separatamente.
In base alla legge svizzera, la targa trasferibile è attribuibile ad un unico proprietario e per un massimo di due veicoli, appartenenti alla stessa categoria (per esempio, due auto o due moto).
Un’altra soluzione, ugualmente vantaggiosa, è il deposito della targa. Molto spesso, infatti, si utilizzano veicoli solo in determinati periodi dell’anno (ad esempio, le moto esclusivamente in estate). In tal caso, si può depositare la targa presso l’Ufficio della circolazione stradale, evitando, così di pagare sia le tasse sul traffico sia l’assicurazione durante il periodo di deposito. Se, poi, si vuole riutilizzare il veicolo, è sufficiente ritirare la targa entro un anno, con l’attestato di assicurazione.
In realtà, l’osservazione del nostro Lettore non è infondata, perché l’ex Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, aveva, proposto l’introduzione della targa personale.
Consulta anche il seguente articolo: “Parcheggio disabili ed esenzione bollo auto: vantaggi strepitosi, ma accessibili solo con tali requisiti“.
L’idea della targa personale si rifà al comma 3-bis dell’art. 100 del Codice della Strada, introdotto nel 2010 ma mai attuato. La proposta prevede l’introduzione del codice identificativo non più legato al veicolo, ma al proprietario intestatario. Di conseguenza, in caso di variazione di moto o auto, la targa non cambierà, ma rimarrà sempre la stessa.
Al momento dell’acquisto del veicolo, si comprerà anche la targa, che, però, seguirà il proprietario, nel caso di trasferimento ad un altro mezzo. Se, poi, si comprerà una nuova vettura, il titolare della targa dovrà comunicare al concessionario di possederla, in modo tale che alla nuova vettura non ne venga attribuita una diversa. Si dovrà, infatti, riutilizzare quella già in possesso dell’acquirente.
Dopo 15 anni, inoltre, il documento va rinnovato e ristampato.
Per il momento, si tratta solo di un progetto ma, se dovesse andare in porto, ci sarebbero enormi vantaggi per tutti coloro che possiedono un veicolo, a partire dal risparmio economico sulle imposte.
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