Se abbiamo preso il Covid è normale chiedersi se valga la pena continuare col ciclo vaccinale. La risposta in uno studio recente.
La vaccinazione contro il Covid prevede numerosi richiami, e dunque è lecito chiedersi quante ne dobbiamo fare per non ammalarci, almeno in forma grave.
D’altro canto, il Covid “spiazza” anche gli scienziati, a causa delle continue mutazioni. Molto è cambiato dai tempi della comparsa di questo virus. Fortunatamente ad oggi fa meno paura e le varianti sono generalmente meno aggressive del ceppo originario.
La campagna vaccinale va comunque avanti, e siamo alla quarta e quinta dose. Tra una somministrazione e l’altra è molto probabile che si sia contratta comunque l’infezione. Ciò accade per diverse ragioni e, come detto, perché il virus ha sia le capacità di eludere i vaccini che le difese dell’organismo.
In sintesi, secondo gli esperti sia l’immunità sviluppata naturalmente sia quella derivante dalla vaccinazione hanno dei pro e dei contro. Andiamo allora a scoprire cosa hanno osservato alcuni scienziati.
Per un semplice cittadino non è facile districarsi tra le innumerevoli – e spesso contrastanti – indicazioni riguardo ai vaccini. Persino tra gli scienziati vi sono pareri discordanti. Ci sono alcuni ricercatori che pensano che ormai la vaccinazione sia solo uno dei diversi mezzi per combattere il Covid, e non più l’unico. Altri che continuano a raccomandare l’immunizzazione per evitare di prendere la malattia in forma grave.
Di sicuro c’è che, per qualsiasi dubbio, è bene rivolgersi al proprio medico curante, che saprà dare le indicazioni giuste in quanto conosce i propri pazienti. In questo articolo invece parliamo di “immunità ibrida” e dei vantaggi che offre secondo i risultati di un recente studio.
Anzi, più precisamente dai risultati ottenuti da una revisione sistematica di 26 studi: si trovano su un articolo pubblicato su ‘The Lancet Infectious Diseases‘. La revisione è stata effettuata dall’Organizzazione mondiale della sanità, in collaborazione con Unity Studies e SeroTracker.
L’analisi dimostra i vantaggi di sottoporsi a vaccinazione anche dopo avere contratto Covid
Andiamo a capire come mai i ricercatori sono giunti a questa conclusione. Dallo studio emerge che dopo 12 mesi da infezione e/o vaccinazione la protezione rimane alta contro la forma grave della malattia. Questo accade “rispetto all’essere non vaccinati e non contagiati“.
In particolare secondo gli scienziati, “un anno dopo aver sviluppato immunità ibrida” si nota “una probabilità inferiore di almeno il 95% di contrarre Covid-19 in forma grave o di necessitare di un ricovero in ospedale, mentre nelle persone infettate un anno prima, ma non vaccinate, il rischio è del 75% inferiore“.
Dunque a seguito di questo studio le persone che si chiedono se è opportuno vaccinarsi anche dopo aver contratto la malattia in modo naturale, possono dedurre che la risposta sia positiva.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)
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