Il rischio di tumori cresce se a tavola portiamo determinati alimenti: lo sapevamo ma adesso c’è una lista completa.
Sappiamo che la relazione tra alimentazione e salute è davvero stretta, così come quella tra cibo “scadente” e malattie.
Negli ultimi anni la Scienza ha studiato sempre più approfonditamente il collegamento tra una buona salute, longevità e cibi sani. Di conseguenza, non poteva che scaturire consapevolezza su quali siano gli alimenti che invece fanno male.
Proprio recentemente abbiamo parlato di un fenomeno particolare: in alcuni luoghi del mondo si vive anche più di 100 anni e, tra le altre motivazioni, c’è l’adozione di un regime alimentare sanissimo.
Un recente studio va ad aggiungersi ai molteplici riguardanti alimentazione e benessere psicofisico e ci spiega più nel dettaglio come fare a non ammalarsi. O almeno a ridurre di molto le probabilità.
Sul Clinical Medicine troviamo le considerazioni scaturite da uno studio-osservazione. In sintesi, mangiare alcuni cibi aumenta considerevolmente le probabilità di avere un tumore.
Gli scienziati dell’Imperial College di Londra hanno usato i dati contenuti nei registri della Biobanca del Regno Unito. Hanno raccolto informazioni preziose sui regimi alimentari di 200 mila soggetti di età adulta.
L’osservazione ha raggruppato i dati di più di 10 anni di stili alimentari e gli esperti hanno cercato di individuare il rischio di sviluppare tumori, più in particolare 34 tipi di questi.
È emerso che i soggetti hanno adottato un’alimentazione prevalentemente composta da cibi ultra processati. E che il nesso causale non è ovviamente netto, ma che le sostanze contenuti in determinati alimenti aumentano i rischi.
Sappiamo che quando facciamo la spesa possiamo acquistare una gran varietà di cibi, freschi o a lunga conservazione. Ne esistono alcuni, però, molto trasformati, ovvero contenenti conservanti, coloranti, additivi e altre sostanze potenzialmente dannose per l’organismo. A lungo andare, queste sostanze provocano infiammazioni e “spianano il terreno” alle malattie, tumori compresi.
Intuire quali siano questi cibi è relativamente facile: praticamente tutto ciò che è industriale e non fresco, oltre che dai prezzi estremamente economici. Proprio quest’ultimo aspetto va considerato maggiormente, perché spesso le persone mangiano cibo “malsano” semplicemente perché costa di meno. Forse non sanno bene a quali rischi vanno incontro o forse, purtroppo, non hanno alternative.
Le conclusioni degli esperti si vanno ad aggiungere ad altre presenti nel comparto scientifico, ma i ricercatori, stavolta, aggiungono qualcosa di nuovo. Ovvero un appello affinché sui tipi di alimenti sopra citati, vengano poste delle etichette maggiormente informative. Magari spiegando i rischi per la salute. In fondo, l’UE vuole fare questo anche col vino, in quanto si ipotizza che berne quantità superiori al bicchiere al giorno non sia salutare.
Sicuramente, etichette o meno, sappiamo che per vivere più a lungo e in salute occorre tornare ad un’alimentazione più “semplice”: cibi di qualità, freschi, nostrani, di stagione e il meno industriali e raffinati possibile.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)
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