Il Reddito di cittadinanza decaduto e AUU sospeso, cosa fare e come riottenere dii nuovo le agevolazioni dall’INPS.
Il Reddito di cittadinanza è un sostentamento di tipo economico che va a integrare i redditi di tutto il nucleo familiare. L’Assegno Unico Universale (AUU) è una misura economica destinata alle famiglie con figli a carico fino ai 21 anni e senza limiti di età in caso di figli disabili.
Il Reddito di cittadinanza è un sostegno di misura con la finalità il contrasto della povertà, della disuguaglianza, all’inclusione nel mondo lavorativo, all’inclusione sociale.
L’introduzione è avvenuta con il decreto-legge del 28 gennaio 2019 ad oggi ancora in corso.
Coloro che beneficiano del Reddito di cittadinanza (RDC) sono obbligati a sottoscrivere un Patto per il Lavoro e a seguire percorsi finalizzati all’inserimento lavorativo.
Per usufruire del beneficio economico i nuclei familiari devono avere specifici requisiti, tali devono essere invariati dal momento della domanda fino a tutto il periodo di erogazione.
Chi ne fa richiesta deve aver compiuto la maggiore età ed essere cittadino:
Necessaria è la residenza nel territorio italiano di almeno dieci anni, tra cui gli ultimi due continuativi.
L’intero nucleo che deve soddisfare requisiti economici, dunque, possedere:
Sono esclusi del calcolo della scala di equivalenza i componenti:
L’importo del RDC deve essere consumato entro il mese successivo a quello erogato, in caso erogato ci sarà una decurtazione di massimo del 20% della mensilità seguente.ù
L’assegno unico universale è un aiuto economico rivolto a famiglie con figli fino a 21 anni e senza limitazioni di età in caso di figli disabili.
Il sostegno spetta per ogni figlio minorenne a carico e per i nuovi nati a partire dal settimo mese di gravidanza. In questo caso i due mesi vengono percepiti solo dopo l’inserimento del nascituro nel modello Isee e la presentazione della domanda oppure della modifica della stessa.
Per i figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni l’assegno unico viene percepito solo se:
– frequentano corsi di formazione scolastica o di tipo professionale, ossia corsi li laurea;
– svolgono tirocinio, vale a dire attività lavorativa con reddito lordo non superiore a 8.000 euro annui;
– registrati come disoccupati e in cerca di lavoro presso a Centri dell’impiego;
– svolgano servizio civile universale.
Il pagamento è corrisposto in base alla maniera indicata dal genitore che ne fa richiesta. In caso di genitori separati, divorziati e non conviventi il dichiarante può richiedere il 100% in accordo con l’altro, il 50% e indicare le modalità di pagamento dell’altro, o comunicare solo la sua quota.
In presenza di affidamento esclusivo, il genitore richiedente può chiedere l’intero importo, ma vi è anche la possibilità per l’altro di farne richiesta modificando la domanda.
Il richiedente deve essere cittadino italiano o di uno Stato dell’UE o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o permanente, titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere attività lavorativa superiore ai sei mesi, titolare di permesso per motivi di ricerca per soggiornare per più di sei mesi.
Per usufruire dell’AUU bisogna risiedere e domiciliare in Italia oppure aver risieduto per almeno due anni anche non continuativi, avere un contratto a tempo indeterminato o determinato per almeno sei mesi.
In fine essere soggetto alle imposte sul reddito. L’AUU può essere richiesto sia dal genitore, dal tutore del genitore, figlio maggiorenne, e tutore del figlio.
La domanda di Assegno unico può essere presentata dal 1°gennaio 2022 ed è annuale, parte dal mese di marzo a febbraio del successivo anno. Le domande si rinnovano in automatico con la presentazione del modello ISEE, se quest’ultimo viene presentato entro il 30 giugno 2023 spettano gli arretrati a partire dal mese di marzo.
L’AUU può essere richiesto sia dal genitore, dal tutore del genitore, figlio maggiorenne, e tutore del figlio.
Nel mese in cui si compie la maggiore età i figli possono farne richiesta andando a sostituire la precedente domanda.
Per i titolari di Reddito di Cittadinanza l’AUU viene riconosciuto automaticamente, ma bisognerà integrare informazioni alla domanda in caso in cui i genitori non siano conviventi.
Due nostri lettori hanno posto i seguenti quesiti, il primo: “Salve, nel mese di dicembre ho inoltrato la richiesta per avere il RdC ma è stata respinta, nel frattempo è stato sospeso anche l’assegno unico, come devo fare per ripristinare di nuovo tutto? Non percepisco nulla al momento. Grazie.”
Bisogna verificare i motivi del respingimento della domanda del Reddito di Cittadinanza, diverse possono essere le motivazioni dell’esito negativo, tra cui la mancanza:
Altre casistiche possono riguardare l’esistenza di più domande dei componenti del nucleo, oppure, la presentazione della domanda prima dei termini stabiliti.
Il secondo:” Da dicembre non ricevo più l’assegno unico sono disabile ho appena fatto la domanda settimana scorsa è non ricevo il reddito di cittadinanza vorrei sapere perché mi è stato sospeso, sono stato licenziato per malattia non ricevo disoccupazione e non ho ancora ricevuto il TFR. L’assegno unico era l’unico sostentamento.
La domanda di Assegno unico potrebbe essere sospesa quando nel nucleo familiare vi è la presenza di RDC. Da precisare che basti anche solo aver inoltrato richiesta di RDC senza ancora l’ elaborazione dell’esito a causarne la sospensione.
Al fine di procedere al pagamento dell’AUU con la modalità richiesta in fase di domanda il sistema Inps dovrà accertare la mancata percezione del RDC. L’Assegno Unico e Universale sarà corrisposto automaticamente sulla carta del Reddito di Cittadinanza in caso di riconoscimento del beneficio.
In entrambi casi bisogna recarsi presso l’INPS competente oppure un istituto di patronato in modo tale da capire quanto successo.
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