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Pensioni

In pensione con pochi anni di contributi, si può da subito: mai perdere la speranza!

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Andare in pensione con pochi anni di contributi è possibile. I lavoratori che hanno maturato cinque, dieci o quindici anni di contribuzione non devono disperare.

Il limite dei venti anni previsto dalla pensione di vecchiaia non sempre è un’ostacolo insormontabile. Scopriamo altri scivoli pensionistici che richiedono pochi contributi.

InformazioneOggi.it

I contributi rappresentano un ostacolo apparentemente difficile da scavalcare per tanti lavoratori. Non tutti hanno iniziato a lavorare dai venti ai trent’anni. C’è chi ha studiato, chi ha frequentato corsi e master e chi ha trovato un’occupazione solo da adulto. Molte donne, poi, hanno preferito pensare prima alla famiglia e poi alla carriera iniziando a versare i contributi tardi. Ciò si ripercuoterà non solo sull’importo dell’assegno pensionistico ma anche sulla scelta degli scivoli alla pensione di cui approfittare. Con pochi contributi, infatti, le opzioni sono limitate. Si possono escludere tutte le formule che richiedono 41 anni di contributi, da Quota 103 alla pensione per precoci fino a Quota 41 e alla pensione anticipata ordinaria. Via anche Opzione Donna che richiede 35 anni di contribuzione e l’APE Sociale (30 o 36 anni di contributi). Se neanche i 20 anni sono soddisfatti, poi, si potrà dire addio alla pensione di vecchiaia compiuti i 67 anni di età. Cosa rimane?

In pensione con cinque anni di contributi, è possibile?

Un lettore domanda “Ho maturato cinque anni di contributi, a cosa ho diritto?”. Alla pensione contributiva che viene erogata al compimento dei 71 anni. Condizione necessaria è che i cinque anni minimi di contribuzione siano versati interamente dopo il 31 dicembre 1995 in modo tale che l’assegno possa essere calcolato con sistema contributivo. Inoltre, il richiedente dovrà essere iscritto a casse previdenziali gestite dall’INPS per chiedere il pensionamento.

Se i contributi dovessero essere stati maturati in parte prima del 1° gennaio 1996, il lavoratore potrebbe chiedere il computo ossia il trasferimento dei contributi nella Gestione Separata INPS. I requisiti di accesso, in questo caso, sarebbero un accumulo di 15 anni di contribuzione e non più cinque nonché almeno uno e meno di diciotto versati entro il 31 dicembre 1995. Dovrà inoltre essere stato pagato almeno un mese di contribuzione nella Gestione Separata.

Con le alternative citate si potrà andare in pensione anche con cinque o quindici anni di contributi. Ricordiamo, poi, altre deroghe INPS. Parliamo di prestazioni che scavalcano i requisiti ordinari e permettono il pensionamento con pochi anni di contribuzione se non nessun anno versato. L’assegno sociale è una di queste. Viene erogato con riferimento al reddito e non agli anni di contributi maturati. Basterà aver compiuto 67 anni e avere un reddito inferiore ai limiti di Legge. Richiesta anche la residenza in Italia da più di dieci anni e la cittadinanza italiana o il permesso di soggiorno.

Requisito contributivo di soli cinque anni anche per la pensione casalinghe

Iscrivendosi al Fondo Casalinghe e maturando almeno cinque anni di contributi si potrà ricevere una pensione mensile al compimento dei 57 anni di età. Se i versamenti non consentiranno di maturare un assegno pari o superiore all’importo dell’assegno sociale maggiorato del 20%, allora occorrerà attendere i 65 anni di età per ricevere la pensione.

Per poter aderire al Fondo occorrerà versare almeno 25,83 euro al mese (309,96 euro in un anno e 1.549,8 euro per cinque anni). Non sarà possibile maturare meno di questi cinque anni di contribuzione.

In pensione con dieci anni di contributi, i requisiti

Vediamo ora come andare in pensione con dieci anni di contributi versati. La possibilità è reale per alcune specifiche categorie di lavoratori. Parliamo degli invalidi e inabili e degli iscritti ad alcune casse previdenziali. I non vedenti, ad esempio, possono lasciare il lavoro con dieci anni di contribuzione raggiunti i 51 anni se donne, i 56 anni se uomini con lavoro dipendente o donne con lavoro autonomo e i 61 anni se uomini autonomi.

Le casse professionali che consentono di richiedere il pensionamento con dieci anni di contribuzione sono

  • la Cassa dei Dottori Commercialisti – a condizione che i lavoratori non abbiamo contribuzione versata prima del 2004, abbiano compiuto 62 anni di età e maturato almeno cinque anni di anzianità contributiva,
  • EPAP e Cassa degli Psicologi. Requisito anagrafico il compimento di 65 anni di età, condizione contributiva minimo cinque anni di contributi,
  • la Cassa Forense, si richiede il compimento dei 70 anni di età e una contribuzione minima di 5 anni e massima di 34.

In presenza di invalidità permettono il pensionamento con dieci anni di contributi anche altre casse. Citiamo Inarcassa, CNPADC, CIPAG e ENPACL, Cassa Forense e Cassa dei Ragionieri con pensione di invalidità o inabilità.

Lasciare il lavoro con 15 anni di contribuzione, quando è possibile

Andare in pensione avendo maturato 15 anni di contributi sarà possibile soddisfacendo le condizioni richieste dall’Opzione Dini o dalle tre deroghe Amato. Iniziamo approfondendo le deleghe. Permettono il pensionamento

  • con 15 anni di contributi maturati prima del 31 dicembre 1992,
  • avendo versato 15 anni di contributi prima del 31 dicembre 1992 a condizione che si sia stati autorizzati alla contribuzione volontaria,
  • con quindici anni di contributi effettivi da lavoro dipendente (780 settimane), INPS o fondi sostitutivi a cui si aggiungono 25 anni di anzianità contributiva dopo il 31 dicembre 1995 con dieci anni non lavorati per intero (meno di 52 settimane per anno).

Il requisito anagrafico prevede il compimento dei 67 anni di età. A queste tre deroghe si aggiunge l’Opzione Dini dedicata a chi non soddisfa le condizione di accesso alla Legge Amato. L’età di pensionamento è la stessa, 67 anni, ma si richiedono quindici anni di contributi di cui meno di 18 maturati entro il 31 dicembre 1995 e almeno cinque versati dal 1° gennaio 1996. I lavoratori che sceglieranno questa formula dovranno accettare il calcolo dell’assegno pensionistico puramente contributivo.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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