A marzo ci sarà la rivalutazione delle pensioni e, finalmente, l’erogazione degli aumenti e degli arretrati. Ma le novità non riguarderanno tutti.
L’incremento dei prezzi ha messo in ginocchio moltissime famiglie e, per questo motivo, la Legge di Bilancio ha introdotto una serie di misure per aiutare chi è in difficoltà.
La Manovra prevede anche un aumento delle pensioni, con il riconoscimento, a partire dal mese di marzo, del cd. maxi assegno. I benefici, però, riguarderanno solo alcune fasce di reddito.
Scopriamo, quindi, a quanto ammonteranno le prestazioni e chi saranno i fortunati beneficiari delle nuove cifre.
Consulta anche il seguente approfondimento: “Pensioni, marzo con la rivalutazione sarà il mese della svolta per tutti, assegno più ricco in arrivo“.
Da mercoledì 1° marzo 2023, gli importi di alcune pensioni saranno incrementati per effetto della rivalutazione.
Attraverso la Circolare n. 20 dello scorso 10 febbraio, l’INPS ha comunicato che, sul prossimo cedolino, i pensionati noteranno il ricalcolo dell’assegno pensionistico, sulla base del tasso di inflazione del 7,3%.
L’Istituto di previdenza, inoltre, ha annunciato che, nello stesso mese, verrà anche effettuato il conguaglio per l’erogazione degli aumenti arretrati di gennaio e febbraio.
L’operazione, però, non riguarderà tutti ma solo coloro che percepiscono una pensione di almeno 2.101,52 euro, cioè pari a 4 volte il trattamento minimo. Tale categoria, infatti, era stata esclusa dagli incrementi del mese di gennaio.
I pensionati che, invece, percepiscono un assegno di importo minore, hanno già beneficiato della maggiorazione piena del 7,3%, nei primi mesi del 2023.
Il Governo Meloni ha deciso di ridurre il valore della rivalutazione, per chi ha una pensione medio alta. Tale modifica, però, è intervenuta tardivamente e, di conseguenza, l’INPS e stata costretta a posticipare la concessione degli aumenti di due mesi (e, per questo motivo, sono riconosciuti gli arretrati).
Nella Circolare INPS n. 20 del 10 febbraio sono specificate anche le cifre precise che verranno erogate da marzo.
Al riguardo, come già accennato, è intervenuta una modifica. Precedentemente, infatti, era prevista una rivalutazione piena per i trattamenti inferiori di 4 volte il minimo, al 90% per quelli tra le 4 e le 5 volte il minimo e, infine, al 75% per quelli sopra le 5 volte.
Attualmente, invece, ci sono penalizzazioni più elevate, a seconda dell’importo della pensione. Fatta eccezione per la categoria delle 4 volte il trattamento minimo (cioè le pensioni inferiori a 2.101,52 euro), per la quale la rivalutazione è rimasta al 100%, le percentuali di maggiorazioni, in base al reddito, sono le seguenti:
Per conoscere l’ammontare degli arretrati, invece, basta moltiplicare per due (per gennaio e febbraio) la cifra dell’aumento. Si tratta, ovviamente, di importi lordi.
Non perdere il seguente articolo: “Pensioni marzo 2023: assegni più alti per questi motivi, felici i pensionati“.
I trattamenti del mese di marzo saranno pagati a partire da mercoledì 1 marzo, sia per coloro che hanno optato per l’accredito su conto corrente bancario sia per coloro che hanno scelto il conto postale.
I pensionati che, invece, devono ritirare la pensione in contanti presso gli Uffici Postali, devono rispettare un preciso calendario, stilato in base ai cognomi in ordine alfabetico. In particolare:
È opportuno ricordare che tale ordine potrebbe variare da Comune a Comune, a seconda della densità di popolazione. Per questo motivo, è preferibile recarsi presso l’ufficio Postale di riferimento e verificare l’esatto calendario di pagamento.
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