La casa tedesca, tra i costruttori più importanti al mondo, ha avuto diversi guai negli ultimi anni. Ecco cosa ha combinato la Volkswagen negli Stati Uniti.
Dopo il polverone del dieselgate, la Volkswagen ha cercato di cambiare immagine, puntando con decisioni sulle auto elettriche. Per ora, almeno alle nostre latitudini, i modelli ID non sono diventati popolari come lo sono, da sempre, Polo, Golf e gli affidabilissimi SUV della casa di Wolfsburg.
La Volkswagen, vocabolo che in tedesco significa letteralmente vettura del popolo, alla spina è diventata inaccessibile per la massa. Volkswagen ID.3, entry level della gamma ID, parte da € 40.150. Il prezzo delle vetture elettriche, difficilmente, si abbasserà, anzi potrebbe aumentare in futuro. Inevitabilmente sarà difficile che possa diventare popolare come altri modelli che hanno fatto la storia del marchio. Un po’ come tutte le case automobilistiche la VW è stata costretta ad uniformarsi a certe scelte, a causa della norme che entreranno in vigore nei Paesi della U.E. dal 2035.
Lo stop alla vendita delle vetture con motori termici, ma anche ibride, GPL e metano ha portato la VW a stravolgere, anticipatamente, il listino. Nella gamma, a breve, potrebbero uscire modelli che hanno fatto la storia del brand. A partire dalla Golf che, secondo alcune voci, potrebbe non avere una nona serie e uscire, definitivamente, di scena. In un momento di profondo rinnovamento, tra future rincorse green e scandali diesel del passato, sono emersi altri guai. FIAT, arrivato il clamoroso stop: la notizia ha sconvolto gli appassionati.
La Golf, arrivata all’ottava serie, ha trascinato il gruppo tedesco a traguardi impressionanti. La prima arrivò sul mercato nel 1974, ridefinendo i canoni del segmento. L’auto fu prodotta dalla casa automobilistica tedesca Volkswagen dal 1974 al 1983. I modelli successivi furono destinati a fare, ugualmente, la storia, ma con la minaccia della scomparsa dei motori termici potrebbe arrivare un declino. Nuova FIAT Panda in arrivo? Ecco un modello speciale.
La casa tedesca, ad oggi, continua a vendere vagonate di Golf. L’ultimo modello, costruito sulla piattaforma MQB della precedente generazione, è uscito alla fine del 2019 e continua ad essere molto apprezzato. L’auto, nonostante i buoni numeri, ha dato delle preoccupazioni ai vertici della casa di Wolfsburg. Negli Stati Uniti migliaia di modelli sono stati richiamati per alcuni difetti importanti.
Ad essere finite nel mirino sono state la Golf R e la Golf GTI. Questi due modelli già in precedenza erano state oggetto di un intervento sul coperchio del motore che si allentava. Tempo dopo sono state richiamate per un altro problema, che in realtà, poteva essere già essere stato rivisto. Secondo la stampa specializzata, ad inizio 2021 la Volkswagen era stato costretta a porre l’attenzione, in altri Paesi, in merito all’allentamento del radiatore, che determinavano il contatto del tubo del liquido di raffreddamento con la puleggia della cinghia.
Nel 2022, data la pericolosità del problema, sono state fatte delle analisi approfondite ed è stata trovata la causa. Piuttosto che affrontare la questione hanno deciso di temporeggiare sino ad agosto scorso. Sono dovuti intervenire, richiamando tantissime Golf R e Golf GTI per risolvere la questione. Dopo 27 reclami per i tubi del refrigerante, potenzialmente, danneggiati che potrebbero essere attribuiti a questo problema nel mercato statunitense.
Secondo Volkswagen, il radiatore potrebbe non essere stato fissato nel modo esatto all’intercooler durante la produzione. Migliaia di Golf, prodotte tra il 2021 e il 2022, sono stati oggetto della revisione. Dopo l’ennesimo richiamo è stato perfezionato un processo per fissare il radiatore all’intercooler. E’ stato introdotto in produzione lo scorso anno. Il mistero, forse, è stato svelato del tutto e risolto. Nel 2023 non vi dovrebbero essere ulteriori problemi.
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