Servono più di 10mila lavoratori ma sono in pochi che quelli che approfittano delle offerte di lavoro. Succede nel Veneto.
Nel 2023 nel Veneto sono previste molte assunzioni di personale da inserire nelle aziende ubicate soprattutto nella provincia di Vicenza.
Le posizioni da ricoprire sono diverse: medici, chimici, trasportatori, e anche addetti al turismo. Le aziende, però, difficilmente riescono a trovare i lavoratori per coprire posizioni aperte ed è per questo che ricorrono ai concorsi. A tal proposito ricordiamo, invece, che l’Azienda Zero Padova è alla ricerca di personale.
Nella Provincia di Vicenza si cercano 450 autotrasportatori da inserire nei primi tre mesi del 2023 ma secondo alcune stime effettuate dall’amministrazione provinciale sarà molto difficile: la percentuale di “fallimento” è del 68%.
Questo è solo un primo esempio e la situazione nella regione diventa sempre più critica. Servono poco più di 10mila lavoratori che le aziende dovrebbe assumere entro marzo 2023. In realtà, queste non riescono a trovare le figure di cui avrebbero bisogno. Alcune sembra impossibile trovarle sia perché non hanno una adeguata preparazione sia perché mancano i candidati; o almeno così sembra.
A evidenziare il problema della mancanza non del lavoro ma dei lavoratori è il rapporto Excelsior Unioncamere attraverso un sondaggio sottoposto a diverse aziende della provincia di Vicenza.
Secondo il rapporto di Unioncamere i lavoratori più difficili da trovare e poi assumere sono gli esperti in materie scientifiche e in particolare in informatica, fisica e chimica. Entro tre mesi proprio per 90 figure professionale con tali titoli dovrebbero aprirsi le porte sul mercato del lavoro. Il problema, però, è che non ci sono: questo perché almeno il 14% dei candidati non hanno le competenze necessarie per ricoprire il ruolo lasciato vacante.
Stessa situazione anche per i profili cosiddetti dirigenziali e per le professioni ultra specializzate oppure per i medici e gli altri specialisti della salute. Di quest’ultimi, tanto per fare un esempio, ne servirebbero 30 in provincia ma mancano il 77% degli addetti preparati.
Altro problema anche nell’area istruzione dopo mancano soprattutto insegnanti. Anche se in realtà il problema delle cattedre “vuote” non è solo della provincia di Vicenza o della regione Veneto, ma si estende a tutto il territorio nazionale.
Il settore più grande nel quale si concentra la ricerca del lavoro è quello della sanità e dell’istruzione seguito poi dagli addetti alle vendite oppure ai tecnici esperti di marketing e della distribuzione commerciale. Inoltre, mancano anche circa 500 lavoratori tra informatici, ingegneri e tecnici della produzione e più di 2mila addetti da inserire come impiegati e nelle professioni commerciali e dei servizi.
È bene chiarire che le aziende che assumeranno nuovi lavoratori proporranno contratti di lavoro dipendente (il 65,7%); invece, il restate, ovvero circa il 27% saranno assunti con contratti di somministrazione. Alcuni avranno un contratto di collaboratori, mentre solo il 5,4% rientrerà in altre categorie di contratto.
Infine, sempre in base al rapporto dell’Unioncamere le imprese afferenti al turismo assumeranno il 93,7% dei dipendenti, quindi il maggior numero di lavoratori.
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