Alcuni caregivers, per prestare assistenza ai propri familiari, devono ricorrere al cd. domicilio temporaneo. In cosa consiste?
Sono numerosi i soggetti che, per lavoro o per esigenze personali, sono costretti a trasferirsi, per un periodo di tempo limitato, in un Comune differente da quello in cui hanno la residenza.
Non tutti, però, sanno che, in relazione a tale fenomeno, bisogna distinguere 3 concetti fondamentali: residenza, domicilio e dimora. In molti casi, infatti, tali locuzioni sono usate come sinonimi ma, in realtà, indicano situazioni differenti. Vediamo, dunque, cosa si intende con tali termini, con particolare riguardo al domicilio temporaneo.
Non perdere il seguente articolo: “Congedo 104 per dipendenti pubblici e privati, quando la residenza temporanea è l’unica soluzione“.
Un Lettore ci ha inviato il seguente quesito:
“Buongiorno, assisto mia madre disabile con Legge 104, residente in un Comune diverso da quello in cui abito. Avrei bisogno di un fac-simile di richiesta di domicilio temporaneo. Grazie.”
Chiariamo, innanzitutto, al nostro Lettore cosa si intende per domicilio. Il domicilio è il posto in cui un soggetto ha stabilito la sede principale dei suoi interessi e affari, in base a quanto previsto dall’art. 43 del codice civile.
Si differenzia sia dalla residenza, intesa come il luogo in cui il soggetto vive abitualmente, sia dalla dimora, che è il posto nel quale una persona soggiorna temporaneamente. Un esempio di dimora è la casa per le vacanze, in cui si soggiorna solo nel periodo estivo. Nella maggior parte dei casi, domicilio e residenza coincidono, ma tale coincidenza può anche non esserci.
Per scegliere il domicilio, la legge non richiede alcun atto formale e, dunque, non è prevista la registrazione pubblica. È sufficiente, infatti, un’autocertificazione scritta, nella quale l’interessato indica il posto scelto, con il relativo numero civico e il nome del Comune. Allo stesso modo, anche per il cambio di domicilio non ci sono adempimenti particolari, ma basta un’ulteriore autocertificazione.
Ci sono varie tipologie di domicilio. In particolare:
Il domicilio temporaneo è una sorta di domicilio speciale, perché si tratta del posto in cui un soggetto si trasferisce provvisoriamente. Un esempio è il domicilio temporaneo sanitario, che può ottenere chi, per varie ragioni, non si trova nella residenza abituale. Poiché anche a tali persone spetta l’assistenza sanitaria continuativa, possono scegliere un medico di base nel luogo in cui si trovano.
Ma i tipi di domicilio temporaneo sono numerosi, perché si ricollegano ai motivi per i quali vengono richiesti. Per esempio, in seguito a spostamenti per ragioni di lavoro o di studio, oppure per assistere un familiare che si trova in un Comune differente o, infine, per motivi di salute, per sottoporsi a cure mediche in una struttura lontana dalla propria residenza.
Leggi anche il seguente approfondimento: “Congedo straordinario legge 104, residenza o dimora temporanea, cosa scegliere? I chiarimenti“.
A prescindere dalla ragione per la quale ci si sposta, bisogna presentare un’apposita autodichiarazione. Nel dettaglio, consiste in una Dichiarazione (o Certificazione) Sostitutiva di atto notorio, con cui l’interessato attesta di eleggere domicilio temporaneo in uno specifico luogo, per i motivi da indicare.
Tale documentazione (assolutamente gratuita) deve essere sottoscritta dal dichiarante e accompagnata da una copia di un valido documento di identità.
Il Modulo della Dichiarazione di domicilio temporaneo è composto da diverse parti:
Specifichiamo al nostro Lettore che può, facilmente, reperire un fac-simile dell’autodichiarazione su qualsiasi motore di ricerca web.
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