Per quali parenti disabili gravi è possibile richiedere il congedo straordinario? La normativa è molto chiara.
L’ordinamento prevede della agevolazioni per i lavoratori che devono accudire un familiare disabile grave, senza dover rinunciare allo stipendio.
Uno degli strumenti utilizzabili è il cd. congedo straordinario. Si tratta di un periodo di aspettativa retribuita, della durata massima di 2 anni per tutta la vita lavorativa.
Può essere fruito anche in maniera frazionata, utilizzando solo alcuni giorni, settimane o mesi all’anno. È un congedo retribuito, per il quale spetta un’indennità da parte dell’INPS, anticipata dal datore di lavoro.
Vediamo, dunque, quali sono le condizioni richieste dalla normativa in vigore, per accedere a tale beneficio.
Una nostra Lettrice ha inviato il seguente quesito:
“Salve, con la 104 per mia suocera affetta da malattia invalidante, mi spettano i 2 anni di congedo straordinario o la pensione anticipata con 41 anni di contributi? Grazie mille.”
Il congedo straordinario spetta per i caregivers di un familiare disabile grave ai sensi della Legge 104. La normativa, tuttavia, stabilisce un preciso ordine di priorità per la fruizione della misura. In particolare, essa può essere richiesta da:
Non si può accedere all’agevolazione, qualora il disabile sia ricoverato a tempo pieno presso una struttura sanitaria (pubblica o privata). Tale principio, tuttavia, conosce delle eccezioni quando il disabile:
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Per tutta la durata del congedo, il beneficiario ha diritto ad un’indennità corrispondente all’ultima paga base percepita, privata delle eventuali voci variabili.
Facciamo un esempio. Tizio, ha ricevuto l’ultimo stipendio di 1.500 euro, di cui 350 euro costituivano emolumenti variabili. Per l’aspettativa, dunque, percepirà un’indennità di 1.150 euro.
L’indennità, però, non può superare il tetto massimo di 35.674 euro all’anno e di 97,47 euro al giorno. Durante tale periodo, inoltre, non si maturano ferie, tredicesima, quattordicesima e TFR, ma solo i contributi figurativi.
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Per rispondere al quesito della nostra gentile Lettrice, in merito alla facoltà di fruire del congedo straordinario per accudire la suocera, dobbiamo ricollegarci al discorso relativo all’ordine di priorità familiare.
Il primo beneficiario dell’aspettativa, dunque, è solo il coniuge convivente. Solo se quest’ultimo è mancante, deceduto o invalido, il diritto si estende al figlio convivente ed, infine, agli altri familiari.
Se, dunque, la suocera della Lettrice non convive con il coniuge o con altri familiari, può subentrare la nuora. In tal caso, tuttavia, è necessario trasferire la propria residenza presso la casa della donna e diventare, così, l’unico familiare convivente beneficiario.
Ci sono delle ipotesi per le quali potrebbe essere necessario il cambio di residenza vero e proprio e non la semplice dimora temporanea. Il ricorso alla dimora temporanea, infatti, è consentito solo quando il caregiver risiede in un Comune diverso rispetto a quello del disabile da accudire.
Per quanto riguarda la possibilità di accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi, la nostra Lettrice può usufruire di Quota 41 precoci come caregiver, se possiede i seguenti requisiti:
Se la Lettrice, dunque, possiede tutti questi requisiti, può usufruire del pensionamento anticipato tramite Quota 41.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
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