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Economia

Guida al Bonus mobili, dal pagamento a rate alle detrazioni nel 730: tante novità da scoprire

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Siamo pronti per proporvi una panoramica sul Bonus Mobili per analizzare i dettagli di una misura che consentirà di risparmiare cifre importanti. 

Pagamenti a rate, detrazioni nel modello 730, documenti da conservare, gli aspetti da considerare con riferimento al Bonus mobili sono numerosi.

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Il Bonus mobili e grandi elettrodomestici consiste in una detrazione IRPEF per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici volti ad arredare una casa oggetto di ristrutturazione. Interessa i cittadini che procederanno con gli acquisti entro il 31 dicembre 2024 a fronte di interventi di ristrutturazione edilizia realizzati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello in cui si sono comprati i beni. Tavoli, divani, sedie, letti, armadi, comodini nonché lavastoviglie, asciugatrici, frigoriferi, forni. L’importante è conservare le ricevute di acquisto e considerare che la detrazione andrà calcolata su un importo massimo di 8 mila euro (per unità immobiliare) per l’anno 2023 e di 5 mila euro per il 2024. Sono incluse le spese di trasporto e montaggio.

La detrazione del 50% dovrà essere riportata nel 730 e i soldi si recupereranno in dieci anni. Il contribuente che ristrutturerà più immobili avrà diritto a tanti benefici quanti sono gli edifici riqualificati. Utile sapere, poi, che i mobili e gli elettrodomestici non dovranno necessariamente arredare la casa oggetto di ristrutturazione. Dopo aver definito il quadro generale passiamo ai dettagli.

Bonus mobili, è possibile comprare a rate e ottenere la detrazione?

Nel momento in cui si compilerà il modello 730 occorrerà indicare le detrazioni spettanti avendo usufruito del Bonus Mobili. A tal proposito sarà necessario avere a portata di mano la documentazione attestante le spese e il collegamento con la ristrutturazione di un immobile di proprietà.

Innanzitutto il contribuente deve sapere che la detrazione è concessa anche in caso di acquisto dei beni con finanziamento a rate. Condizione necessaria è che la società erogatrice del finanziamento corrisponda quanto dovuto con le modalità previste dalla normativa relativa al Bonus mobili e grandi elettrodomestici (che a breve vi presenteremo). Inoltre, sarà obbligatorio che il cittadino abbia una copia della ricevuta del pagamento effettuato dalla banca o società intermediaria.

Di conseguenza, l’anno in cui si potrà portare in detrazione la spesa sarà quello in cui il pagamento è stato corrisposto dalla finanziaria o istituto di credito. L’Agenzia delle Entrate, inoltre, sottolinea come le stesse modalità dovranno essere seguite per il pagamento delle spese di trasporto dei beni acquistati e relativo montaggio.

Ma quali sono queste modalità?

Come pagare i beni per ottenere la detrazione

Per la detrazione del Bonus mobili e grandi elettrodomestici non è necessaria la fattura o il bonifico parlante (differentemente dal Bonus ristrutturazioni ordinario). L’Agenzia delle Entrate ha più volte sottolineato come acquistando beni per arredare casa sia necessario solamente conservare lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente (che dovrà corrispondere con la persona che paga i lavori di ristrutturazione) e indica la natura dei beni, la qualità e la quantità. La qualità è fondamentale trattandosi di elettrodomestici dato che per accedere al Bonus mobili occorrerà comprare apparecchi di determinate classi energetiche. Forni non inferiori alla classe A, lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie non inferiori alla classe E, frigoriferi e congelatori non inferiori alla classe F.

Il contribuente, però, potrebbe avere pagato tramite carta. Lo scontrino in questo caso non riporterebbe il codice fiscale. Per l’AdE è sufficiente che la ricevuta riporti natura, quantità e qualità dei beni e che i dati del pagamento siano riconducibile al titolare della carta. L’importante, infatti, è utilizzare un mezzo di pagamento tracciabile alternativo al contante anche se non serve necessariamente effettuare un bonifico parlante. Carte di credito e bancomat sono ammessi al pari del bonifico mentre non sono accettati pagamenti con assegni bancari, contanti o altre modalità di pagamento.

Bonus mobili e detrazione, cosa sapere

Per portare il Bonus mobili in detrazione occorrerà aver effettuato lavori di ristrutturazione all’immobile e aver conservato gli scontrini attestanti l’acquisto dei beni ammessi pagati con mezzi tracciabili. Non serve, dunque, inviare una vera e propria domanda di accesso alla prestazione. Occorrerà semplicemente riportare le spese sostenute nell’apposito riquadro della dichiarazione dei redditi – Modello 730 oppure Modello Persone Fisiche.

In questo modo si potrà ottenere lo sconto fiscale ed evitare il pagamento della metà dell’IRPEF dovuta per le spese effettuate. Il contribuente potrà compilare la dichiarazione in autonomia facendo attenzione a riempire tutti i campi correttamente oppure chiedendo l’aiuto di CAF e patronati presentando la documentazione attestante le condizioni per ottenere il Bonus mobili e grandi elettrodomestici.

Ricordiamo che tra le spese ammissibili non rientra l’acquisto di porte, pavimentazioni come il parquet, complementi d’arredo, tende e tendaggi. Sono ammessi, invece, materassi e apparecchi di illuminazione. Per quanto riguarda i lavori di ristrutturazione non danno diritto al Bonus mobili gli interventi di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (tinteggiatura, sostituzione di infissi, rifacimento intonaco) né quelli legati all’adozione di misure volte a prevenire il rischio di compimento di atti illeciti da parte di terze persone e alla realizzazione di box pertinenziali e posti auto. 

Qui il link diretto alla guida completa dell’Agenzia delle Entrate.

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