In alcuni casi, l’ordinamento consente di accedere alla pensione anticipata prima del compimento del requisito anagrafico dei 67 anni. Quando è possibile?
Anche per il 2023, le lavoratrici potranno smettere di lavorare in anticipo grazie ad Opzione Donna, nonostante le modifiche restrittive introdotte dalla Legge di Bilancio.
Tale strumento, tuttavia, non è l’unico che consente di usufruire della pensione anticipata a 58 anni. Alcune categorie di lavoratori, infatti, hanno la facoltà di andare in pensione prima della maturazione del requisito anagrafico di 67 anni o di quello contributivo di 20 anni, stabiliti dalla Legge Fornero.
Vediamo, dunque, quando le lavoratrici potranno usufruire di Opzione Donna e a chi è concesso l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata.
Leggi anche il seguente approfondimento: “Pensione in anticipo: la guida completa con tutti gli strumenti, anche quelli poco conosciuti“.
Una lettrice ha inviato il seguente quesito:
“Buonasera, ho maturato 35 anni di contributi a Luglio 2022 e, a settembre 2023, compirò 58 anni. Quando potrò andare in pensione con Opzione Donna o altre soluzioni pensionistiche anticipate? Grazie.”
Con la proroga di Opzione Donna, potranno beneficiare della pensione anticipata le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturato:
Una novità assoluta riguarda la necessità che le beneficiarie appartengano ad una delle seguenti categorie protette:
Nonostante le modifiche alla disciplina di Opzione Donna, rimane invariato il calcolo dell’assegno pensionistico col sistema contributivo puro, che comporta una penalizzazione fino al 30% dell’importo spettante.
Le lavoratrici, inoltre, dovranno rispettare le cd. finestre mobili, previste dalla Circolare INPS n. 53/2011. In particolare, tra la maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione anticipata e l’erogazione della prima rata dell’assegno, le dipendenti dovranno attendere 12 mesi, mentre le autonome 18 mesi.
Per rispondere al quesito della nostra gentile Lettrice, ricordiamo che i presupposti anagrafici e contributivi dovevano essere perfezionati entro il 31 dicembre 2022. La Lettrice, invece, compirà 58 anni a settembre 2023. Di conseguenza, non può beneficiare di Opzione Donna, anche perché, molto probabilmente, la misura non verrà rinnovata. Ci sono, tuttavia, altri metodi per smettere di lavorare prima, come la pensione di vecchiaia anticipata. In cosa consiste?
Le categorie di contribuenti che possono accedere alla pensione di vecchiaia anticipata con uno sconto contributivo sono coloro che rientrano nelle cd. Deroghe Amato e i non vedenti. Lo sconto anagrafico, invece, si applica agli invalidi all’80%.
In quest’ultimo caso, i beneficiari sono esclusivamente gli iscritti al Fondo Pensione dei Lavoratori Dipendenti, con un’invalidità, accertata dagli Uffici sanitari dell’INPS, almeno all’80%. Tali soggetti possono usufruire della pensione di vecchiaia a 56 anni, se donne, oppure a 61 anni, se uomini. Il requisito contributivo, invece, è di 20 anni.
Al riguardo, consulta il seguente approfondimento: “Pensione in anticipo con invalidità all’80%: le soluzioni sono numerose e molto convenienti“.
Lo stesso presupposto anagrafico, inoltre, è previsto anche per il pensionamento anticipato dei non vedenti, ma il presupposto contributivo scende a 15 a 10 anni.
La Legge Amato prevede tre deroghe, grazie alle quali si può raggiungere la pensione di vecchiaia con soli 15 anni di contributi, invece che 20. Nello specifico:
Se la nostra Lettrice rientra in una delle ipotesi appena descritte, può smettere di lavorare grazie alla pensione di vecchiaia anticipata.
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