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Lavoro

Great Place to Work 2023: venerdì a casa con lo stesso stipendio, il sogno è diventato realtà

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Great Place to Work, ovvero un posto meraviglioso dove lavorare: il “bollino” viene assegnato a livello mondiale ogni anno.

E nel 2023, anche se potrebbe sembrare incredibile, il bollino è stato assegnato anche ad un’azienda italiana che si trova a Venezia.

InformazioneOggi
Il certificato “Great place to work” è noto a livello globale. Ad oggi, vi hanno aderito 5,2 milioni di persone, che hanno risposto a 320 milioni di domande in 97 stati diversi, nei quali hanno sede le oltre 10 mila aziende coinvolte nel progetto. Da questa enorme mole di dati ogni anno emergono delle classifiche a firma della società che analizza gli ambienti di lavoro raccogliendo, analizzando le opinioni dei collaboratori e la employee experience e scegliendo solo i migliori.

Chi ha vinto il bollino di “miglior luogo per lavorare” in Italia

Ebbene, uno di questi “bollini” è arrivato anche nel Veneziano (sono solo poche decine le aziende in Italia ad averlo ottenuto) e precisamente in Wmr Group, realtà che si occupa di digital marketing, sviluppo e-commerce e sistemi digitali; gruppo che comprende Studio Cappello, Adviva e WMRH.
I collaboratori di Wmr
La certificazione sancisce che “l’ambiente lavorativo è ottimale grazie a processi HR di alta qualità, relazioni tra collaboratori basate sulla fiducia, persone motivate con elevato livello di engagement, alta attrattività nei confronti del mercato del lavoro e dei migliori talenti, dipendenti orgogliosi dell’azienda e del proprio ambiente di lavoro, produttivi, collaborativi ed attenti all’innovazione”. Ma cosa significa in sostanza? Andiamo a scoprirlo tramite le parole dello stesso CEO di Wmr, Andrea Cappello.

Great Place to Work 2023, cosa significa lavorare presso l’azienda veneziana che ha ottenuto la certificazione

Non è la prima volta che sentiamo parlare del desiderio di cambiamento, e non soltanto da parte dei lavoratori: anche gli imprenditori – purtroppo al momento in pochi – hanno compreso che il business può crescere se i collaboratori vivono l’ambiente lavorativo in modo sereno, e se riescono a bilanciare lavoro e vita privata. Forse la pandemia ha dato una spinta a questo nuovo trend, e la speranza è che sia solamente l’inizio di una rivoluzione, che potrà garantire soddisfazioni a tutti gli attori coinvolti.

Ecco il pensiero del CEO di Wmr, Andrea Cappello, che ha vinto un dei bollini assegnati a livello globale.

Esiste una correlazione diretta tra la qualità della cultura organizzativa e la crescita del business, noi crediamo fortemente nel giusto bilanciamento tra lavoro e tempo libero per i nostri dipendenti. Per questo siamo pronti ad avviare il progetto People – Mens sana in corpore sano nel corso del 2023, un vero e proprio programma culturale sulle tematiche della salute e del benessere psico-fisico. L’obiettivo è quello di alzare ancora l’asticella del welfare aziendale, introducendo iniziative e formatori ed eventi dedicati”.

CEO di Wmr, Andrea Cappello

Dunque nuovi progetti e nonostante la “vittoria” raggiunta dall’azienda, c’è la volontà di migliorare ancora di più. Nel concreto, i dipendenti dell’azienda possono usufruire di una serie di benefit, ideati proprio per raggiungere gli obiettivi prefissati dal welfare aziendale.

Quali benefit sono previsti nell’azienda e quali sono i progetti futuri

La notizia della certificazione “Great Place to Work” arriva a pochi mesi dall’inaugurazione del nuovo headquarter. Un polo digitale di oltre 1.300 metri quadri interamente concepito per il comfort lavorativo: un grande open space per facilitare la sinergia tra colleghi; tecnologie di insonorizzazione avanzate; uffici e sale riunioni di diverse dimensioni; uno spazio creativo per gli incontri plenari; sale mensa & break interna ed esterna; spazi relax e una enorme terrazza. La progettazione è stata fatta dallo studio londinese RSW Design dell’architetta Roberta Sartori che ha prestato particolare attenzione a mediare tra aspetti pratici e comfort.

Tra le novità introdotte quest’anno ci sono: la riduzione delle ore lavorative settimanali a pari retribuzione, il venerdì pomeriggio libero per chi è in azienda da più di 3 anni, l’estensione delle fasce di flessibilità in entrata e uscita lavorativa, congedo di paternità aggiuntivo, confermato lo smart working e introdotto per due settimane all’anno l’innovativo smart working “everywhere” per permettere a chi vuole di lavorare in viaggio.

Dunque la speranza è quella che altre aziende prendano (il virtuoso) esempio e abbraccino la nuova filosofia che riesce a soddisfare le esigenze di tutti. Qui in Italia siamo ancora a discutere sul Reddito di Cittadinanza, accusando i percettori di “preferire il divano al lavoro”, e forse si ascoltano troppo poco le esigenze delle persone, che vorrebbero un impiego, uno stipendio congruo al cost della vita e un ambiente di lavoro non schiavista, come invece purtroppo accade spesso.

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