La Polizia Postale mettere in guardia il web sui titoli a effetto che possono nasconde anche inviti a non rispettare le leggi.
Oramai il web è pieno di articoli con titoli a effetto, sensazionali e acchiappa-click, che però hanno pochissima “sostanza” e non promettono quello che dicono.
Negli ultimi anni i titoli acchiappa-click sono diventati un fenomeno molto diffuso. Ed è normale vista la crescita di siti internet e la necessità di essere sempre tra i primi posti nelle ricerche di Google. Ma attenzione perché una cosa è attirare il lettore con titoli sensazionali e la certezza che al suo interno ci sia una notizia affidabile. Invece, altro è scrivere titoli e, di conseguenza articoli, che “sparano notizie esagerate” e che sono al limite del lecito.
Ivano Gabrielli, direttore della Polizia Postale ha lanciato un allarme su questo fenomeno che si allarga, nel mare del web, a macchia d’olio. E ciò che dice nell’intervista rilasciata in esclusiva a Notizie.com fa veramente preoccupare.
Tutti noi navigando in Internet abbiamo letto titoli di questo tipo: “Ecco il modo per evitare le multe” oppure “Ora si può trascurare questo limiti”. Ed è proprio su ricerche di questo tipo che si è concentrata la Polizia Postale, affermando che non si tratta di news ma di veri e propri inviti a non rispettare la legge.
Il direttore della Polizia Postale, Ivano Gabrielli, ha affermato ai microfoni di Notizie.com, che il fenomeno è in aumento in proporzione alla crescita della digitalizzazione. La pericolosità riscontrata da Gabrielli è proprio nella diffusione di questo genere di articoli, grazie, però, anche all’immagine correlata.
Il direttore della Polizia Postale racconta che molto spesso questi articoli sono associati a personaggi famosi del mondo dello sport, dello spettacolo e politici. «Abbiamo tante denunce di personaggi famosi che si sono visti associati a notizie di un certo tipo» afferma «Tante volte si sfrutta queste immagini per promuovere forme di investimento, o semplici prodotti. Molto spesso si arriva anche a colpire istituzioni e leggi dello Stato».
Il consiglio di Gabrielli è diffidare di queste attività. Anche perché come racconta la Polizia Postale si è accorta che questi articoli durano poco: infatti, i creatori sfruttano il tempo “commerciale” limitato per poi ritirare il messaggio.
Tra i compiti della Polizia Postale c’è proprio quello di chiudere i siti e rimuovere articoli e spesso è possibile farlo per le numerose denunce ai commissariati di polizia. Il lavoro è aumentato, è come afferma Ivano Gabrielli si tratta di «un trend che riguarda la criminalità in generale. Le reti e le tecnologie sono molto usate e la virtualizzazione dei rapporti economici e dei sistemi finanziari, porta a una ricchezza virtualizzata, con un’aggressione eccessiva in quel mondo!».
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