Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno adottato una linea innovativa in riferimento agli assegni cartacei, sempre meno usati. Ecco quali sono le ultime novità.
Uno degli istituti di credito più importanti del panorama bancario italiano, ovvero Intesa Sanpaolo, intende introdurre lo stop degli assegni cartacei dal mese di maggio.
D’altronde l’uso degli assegni è sempre più marginale nei rapporti tra clienti e banche e la decisione comunque rivoluzionaria del Gruppo ha fondamento non soltanto nel minor uso dell’assegno cartaceo rispetto al passato, ma anche e soprattutto nella linea di sostenibilità ambientale e digitalizzazione che Intesa intende seguire con fermezza da qui in avanti.
Pertanto cosa cambia in concreto per coloro che si rivolgono a questo istituto di credito? Da quale strumento sarà sostituito l’assegno? Faremo chiarezza di seguito e nel corso di questo articolo, siccome l’argomento interessa non poche persone e in particolare chi ha dimestichezza e abitudine all’uso degli assegni al posto del contante. Vedremo anche la scelta di Unicredit in proposito. I dettagli.
L’assegno cartaceo è stato finora uno strumento di pagamento di indubbia utilità, perché è sostitutivo del contante e grazie al quale il titolare del conto corrente (traente) ordina alla propria banca (trattario) di pagare una certa somma di denaro a favore di un’altra persona (beneficiario). Il vantaggio pratico è che permette di fare pagamenti, anche di importo molto consistente, senza dover usare le banconote. Perciò anche sul piano della sicurezza finora si è fatto preferire al denaro contante in molte situazioni.
Ebbene, se è vero che l’assegno aiuta altresì a monitorare più facilmente le spese sostenute e i pagamenti compiuti, lo è anche il fatto che si tratta di uno strumento ormai desueto nell’era del digitale e dell’home banking. Proprio così, la maggior parte dei clienti non sceglie più il libretto degli assegni per svolgere le proprie operazioni e, come accennato, in prima linea nella rottamazione è il Gruppo Intesa San Paolo che, proprio in questo periodo e nelle prossime settimane, informerà la clientela circa la novità in arrivo l’8 maggio prossimo, con il citato addio all’assegno cartaceo. D’altronde è stata la stessa Banca d’Italia a confermare un trend molto consolidato: nel 2022 i pagamenti con questo strumento sono stati al di sotto dell’1%.
Ebbene, l’opzione data al posto del classico assegno cartaceo sarà rappresentata dal bonifico istantaneo:
Quanto appena ricordato è frutto di una decisione unilaterale da parte di Intesa Sanpaolo, la quale ha tuttavia tenuto a precisare che, in ipotesi nella quale il cliente renda nota la volontà di continuare a farne uso, il Gruppo è disposto a non opporsi alla richiesta. In sintesi questo vuol dire che la decisione ultima vedrà comunque coinvolto il cliente.
Altri importanti istituti di credito italiani quali ad es. Credem, Bpm o Bper non hanno ancora adottato la linea del taglio drastico dell’uso dei libretti degli assegni. Tuttavia l’orientamento generale del mondo bancario è quello di dare sempre più spazio ai servizi digitali e, conseguentemente, l’uso dell’assegno cartaceo finirà per essere archiviato anche altrove.
Tra gli esperti di economia non è peraltro mancato chi ha rilevato che nel settore dei pagamenti, gli assegni oggi sono uno degli ultimi prodotti fisici ancora in vita e questo vuol dire che nel medio periodo diverranno sempre più preminenti le alternative digitali, idonee a far risparmiare tempo e denaro.
Anche in un altro importante Gruppo bancario italiano, Unicredit, la linea è quella dell’abbandono degli assegni, ma più graduale. Infatti l’istituto non intende eliminare tout court il tradizionale libretto tuttavia – in una strategia di sostenibilità e digitalizzazione – avrebbe indicato un sostituto. Ci riferiamo ad un conto ‘sostenibile’ ed evoluto, il quale non prevede l’emissione di un libretto di assegni, com’è invece nella prassi tradizionale.
Il suo nome è Green Genius ed è adatto a quella clientela che di rado o mai si troverà a dover fare uso di assegni cartacei. Questa variante rispetto al conto tradizionale mira altresì a sensibilizzare la clientela su una possibile scelta di utilizzo di strumenti di pagamento in chiave ‘ecologica’, senza però eliminare la facoltà di aprire un conto che consenta l’emissione del libretto di assegni, laddove il cliente lo ritenesse opportuno per le proprie esigenze.
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