Anticipare la pensione è il desiderio di ogni soggetto che per tutta la vita ha lavorato e vuole godersi finalmente il beneficio.
Ci sono varie modalità per accedere alla pensione prima dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.
Per accedere alla pensione di vecchiaia i requisiti attuali prevedono una contribuzione minima di 20 anni e 67 anni di età.
Una nostra lettrice ha posto la seguente domanda: “Buongiorno, ho 54 anni di età e ho maturato circa 2 anni di lavoro prima del 1995, adesso in totale approssimativamente sono 30 anni. Come sarà calcolata la mia pensione? Quanto dovrei ancora lavorare per raggiungere i requisiti? Preciso che usufruisco della 104 per mio padre, ma non sono convivente e ho 2 figli. Grazie”.
Esiste la possibilità di anticipare la pensione se vengono soddisfatti i requisiti imposti. Vediamo quali possono essere le varie opportunità.
La pensione di anzianità anticipata prevede la maturazione dei 41 anni e 10 mesi contributivi per le donne, mentre per gli uomini 42 e 10 mesi.
Per l’accesso pensionistico con Quota 102 bisogna possedere 64 anni di età e 38 anni di contributi, anche se maturati al 31 dicembre 2022. Questo permette di fare richiesta di pensione anche nel corso dell’anno 2023 grazie alla “cristallizzazione” del requisito contributivo.
L’Opzione Donna, rivolta solo al genere femminile, prevede la maturazione dei 35 anni di contributi e 58 anni di età per le lavoratrici dipendente. Il requisito anagrafico per le lavoratrici autonome aumenta a 59 anni.
Esiste un’altra opzione per anticipare la pensione se soddisfatti i requisiti precisi.
L’APE Sociale, infatti, prevede di raggiungere l’accesso alla pensione con un’età anagrafica minima prevista pari a 63 anni. Ovviamente devono essere soddisfatti i requisiti richiesti.
L’opportunità è volta a coloro che hanno maturato 63 anni di età e 30 di contributi, sono i soggetti:
Rientrano, inoltre, tra i beneficiari anche i lavoratori impiegati nelle mansioni gravose che hanno maturato 36 anni di contributi e 63 anni di età. Il requisito contributivo si riduce a 32 anni per i lavoratori appartenenti al settore edile.
L’importo del beneficio è equivalente all’ammontare del futuro trattamento pensionistico previsto per la vecchiaia spettante al soggetto richiedente. Esiste un limite massimo di 1.500 euro lordi per dodici mensilità.
È importante chiarire che la legge 335/1995 ha previsto tre tipologie di sistemi di calcolo pensionistici INPS, in base alla fondatezza della posizione assicurativa. Questa, è bastata sul numero delle settimane contributivi presenti alla data del 31 dicembre 1995.
I sistemi di calcolo sono:
L’articolo 24 della Legge 214/2011, ha dichiarato che tutti i trattamenti pensionistici devono essere calcolati con il metodo contributivo. Tale, determina l’importo pensionistico in base alla contribuzione versata durante l’intera vita lavorativa, quindi, non basandosi sugli ultimi stipendi, così come avviene, invece, nel sistema retributivo.
Il metodo retributivo viene applicato, quindi, adesso anche i soggetti che avevano più di 18 anni di contributi alla fine del 1995.
Bisogna porre l’attenzione ad un’importantissima nota, cioè il sistema contributivo viene applicato “pro quota”. Tale è rivolta ai soggetti la sola la quota di pensionistica che è maturata dal 1° gennaio del 2012.
A causa di ciò, la metodologia del calcolo dal 2012 diviene:
In caso di Opzione Donna, il calcolo pensionistico è basato esclusivamente sul sistema contributivo.
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